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CAMPIONATO SERIE A – Milanesi, che disastro: Inter e Milan ko

CAMPIONATO SERIE A – Sant’Ambrogio non porta fortuna alle milanesi – Il Milan cade a Genova (0-1) e vede allontanarsi il terzo posto: lo trafigge un gol di Antonelli, figlio di Dustin, Roberto Antonelli, il mitico bomber rossonero degli anni ’80 – All’Inter Mancini non fa miracoli e perde in casa contro l’Udinese dell’ex Stramaccioni (1-2).

CAMPIONATO SERIE A – Milanesi, che disastro: Inter e Milan ko

Il tracollo di Milano. Altro che domenica di Sant’Ambrogio, Milan e Inter escono con le ossa rotte dai match contro Genoa e Udinese e vedono, nuovamente, ridimensionarsi i propri obiettivi. Difficile, per non dire impossibile, continuare a parlare di terzo posto di fronte a risultati del genere. 

Il discorso vale per i rossoneri, alla prima sconfitta stagionale lontano da San Siro e, soprattutto, per i nerazzurri, ancora a secco di successi sotto la guida di Roberto Mancini. Settimo posto per il Milan, dodicesimo per l’Inter: serve aggiungere altro? Certo, il campionato è lungo e là davanti, Juventus e Roma a parte, nessuno riesce davvero a spiccare il volo. Però le milanesi sembrano davvero in difficoltà, lontane dal rendimento super delle genovesi (questa sera tocca alla Sampdoria, impegnata a Verona contro l’Hellas) e anche da quello altalenante del Napoli (solo 2-2 casalingo con l’Empoli). 

“Il salto di qualità non c’è stato, me ne rammarico – il pensiero di Inzaghi. – Potevamo fare gol nella prima mezzora e portarci in vantaggio, sarebbe stata tutt’altra partita. Poi però abbiamo preso gol su calcio piazzato, il sesto in campionato. E’ un problema che dobbiamo risolvere, ora però guai ad abbatterci: domenica affronteremo il Napoli che ha solo tre punti in più di noi”. 

Solo la classifica dà ai rossoneri ancora un po’ di speranza: gioco e risultati invece no. Nonostante Inzaghi dica la verità (sullo 0-0 Menez ha avuto due palle per portare in vantaggio i suoi e, sul finale di primo tempo, quella del pareggio) la manovra della squadra non convince. Troppo prevedibile il Milan, prigioniero di limiti tattici e tecnici che, saltuariamente, vengono nascosti da alcuni singoli. Ma quando questi non girano gli avversari trovano vita facile. Il gol di Antonelli (32’) è l’ennesimo preso su calcio piazzato: quasi una tassa per i rossoneri, che ne hanno già incassati 6 in 14 partite. 

Se poi di fronte c’è un Genoa in stato di grazia, ecco che il gioco è fatto. Complimenti ai rossoblu di Gasperini (soli al terzo posto) ma il Milan ha tante colpe. Da sottolineare come Inzaghi abbia tenuto in panchina Torres per 90’, nonostante un risultato da salvare in tutti i modi: allo spagnolo sono stati preferiti Pazzini e Niang. Un segnale? “Ho tanti attaccanti, devo provarli tutti” ha glissato il tecnico ma la spiegazione, onestamente, non convince.

Proprio come l’Inter di Mancini, apparsa in difficoltà come ai tempi di Mazzarri. Per ora la differenza non si vede affatto e se contro Milan e Roma c’erano delle attenuanti, non è così per quella di ieri sera. L’Udinese non ha rubato nulla ma i nerazzurri devono recitare un mea culpa grande come una casa. “Sono molto arrabbiato per questo risultato – ha ammesso Mancini. – Non contano i moduli, ma la personalità e la voglia di vincere. Nel primo tempo abbiamo fatto benissimo, poi ci siamo slegati. Avremmo dovuto segnare un altro gol nella prima parte, poi sono arrivati errori che hanno rovinato tutto”. 

L’1-2 finale, in effetti, rispecchia quanto si è visto in campo. Giusto il vantaggio dell’Inter nel primo tempo, così come il ribaltone dell’Udinese nel secondo. Quasi inspiegabile la fragilità degli uomini di Mancini, capaci di giocare bene per 45’ (gol di Icardi e clamorosa traversa di Kovacic) per poi sciogliersi come neve al sole al pareggio di Bruno Fernandes (60’). La rete decisiva inoltre è un regalo bello e buono: retropassaggio di Palacio intercettato da Thereau, per la più facile delle marcature (71’). 

A godere così è Andrea Stramaccioni, uscito da San Siro con quella vittoria che lo ripaga di tante amarezze. Un po’ perché l’Udinese era a secco di successi dal 26 ottobre (2-0 sull’Atalanta), ma soprattutto perchè, ai tempi dell’Inter, le cose non erano andate esattamente nel modo giusto. Il che ci porta a una riflessione, allargata anche al Milan: non è che i problemi di rosso e nerazzurri andavano ben oltre gli allenatori?  

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