Condividi

CAMPIONATO SERIE A – Milan a Catania dopo il terremoto Galliani ed è subito Maldini

CAMPIONATO SERIE A – Con la polemica uscita di scena di Galliani (“Va bene il ricambio generazionale ma non così, ci voleva più eleganza”) finisce un’epoca durata 27 anni e piena di successi: ora tocca a Barbara Berlusconi che chiama subito Paolo Maldini – Intanto la squadra, frastornata, deve tornare a vincere contro il Catania di Maxi Lopez

CAMPIONATO SERIE A – Milan a Catania dopo il terremoto Galliani ed è subito Maldini

La fine di un’era. Durata 27 anni e costellata di successi (5 Champions League, 8 Scudetti, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Mondiale per Club, 5 Supercoppe Europee, 6 Supercoppe Italiane, 1 Coppa Italia) che nessun tifoso milanista potrà mai dimenticare. Da ieri tutto questo fa parte del passato, perché Adriano Galliani ha detto basta. Alle interferenze di Barbara Berlusconi, ma soprattutto alle sue critiche.

“Mi dimetterò dopo la sfida con l’Ajax – ha fatto sapere l’ad all’Ansa. – Lo farò con o senza accordo economico. Lascio per giusta causa, ho subito un grave danno d’immagine. Va bene il ricambio generazionale ma non così, ci voleva più eleganza”. In realtà lascerà il Milan solo dopo il derby del 22 dicembre, ma poco cambia. Non gli è proprio andato giù quel comunicato (sempre dell’Ansa) in cui Lady B aveva attaccato pesantemente il suo modus operandi, e nemmeno Silvio Berlusconi, il presidente-amico di una vita, è riuscito a fargli cambiare idea.

Ieri sera i due hanno cenato assieme a Villa San Martino (assieme a loro c’era anche Bruno Ermolli, l’uomo incaricato di dirimere la questione buonuscita), ma la posizione di Galliani è rimasta la stessa. In 34 anni di collaborazione nessuno era mai riuscito a dividerli, vuoi per la reciproca stima, vuoi per cause di forza maggiore (Moggi era già stato assunto, poi scoppiò Calciopoli). Questa volta però di mezzo c’era la figlia del Cavaliere, e i figli si sa, so piezz e core. Lo ha capito anche Galliani, che dopo qualche settimana di convivenza forzata ha deciso di uscire allo scoperto. “Si è detto che il Milan spende male e che non ha una rete di osservatori come Roma e Fiorentina – ha commentato amaro. – Ma negli ultimi 5 anni la Roma è andata in Champions una volta e la Fiorentina mai.

Il Milan poi ha il bilancio in pareggio da due anni, altre società hanno montagne di debiti”. E ancora, giusto per non dimenticare nulla: “Mi chiamano grandi presidenti anche dall’estero, non capiscono cosa stia succedendo. Quest’estate sono andato a Madrid per prendere Kakà senza avere un appuntamento e mi hanno aperto gli uffici del Real, e quando nel 2010 sono andato a prendere Ibra a Barcellona, il presidente Rosell è tornato apposta dalle ferie”. In effetti la popolarità internazionale (e il conseguente appeal) di Galliani è indiscutibile. Basti pensare che ieri tantissimi siti di tutto il mondo (e non solo sportivi) hanno riportato la notizia delle dimissioni nelle rispettive home page, e che Mourinho, uno degli allenatori più mediatici in assoluto, gli ha dedicato questo pensiero: “Di lui posso solo parlare bene, è un galantuomo e provo nei suoi confronti il massimo rispetto. E’ un dirigente conosciuto nel mondo e gli auguro di godersi la vita, perché il calcio dà molto ma toglie altrettanto, soprattutto nel privato”.

E in effetti l’ad ha intenzione di godersi un periodo di “ferie forzate”: “Prima di accettare qualsiasi incarico dovrò sbollire, come è giusto che faccia uno quando è offeso. Farò trascorrere un po’ di tempo prima di decidere”. E nonostante la carezza finale al presidente Berlusconi (“il mio affetto per lui resta immutato e immutabile”) sembra difficile che il rapporto fra i due possa continuare, anche in ambiti extra calcistici. La bufera è servita, ora tocca a Lady B. Da ieri il Milan non ha più il ceo storico e il vuoto va colmato il prima possibile. In attesa che si compia la rivoluzione di giugno (da Uva a Fenucci, passando per Albertini, Sogliano, Leonardi e Seedorf, tutti sono sotto contratto e non possono liberarsi prima dell’estate), Barbara dovrà darà lo scettro del potere a Paolo Maldini. L’ex capitano rossonero diventerà Direttore Tecnico e darà così una mano ad Allegri nella gestione della squadra, oltre che una bella dose di fiducia ai tifosi. Resta da capire se gli verrà affidato anche il mercato di gennaio, soluzione probabile vista la mancanza di alternative (dopo Galliani anche Braida potrebbe dimettersi presto).

In tutto questo il Milan sta per giocarsi una partita importante e delicata in quel di Catania (domenica ore 12.30). L’avversario è modesto (ultimo in classifica assieme al Chievo), ma di questi tempi è bene non sottovalutare nessuno. Per la trasferta siciliana tornerà a disposizione anche Stephan El Shaarawy, assente per infortunio da oltre due mesi. Allegri confida in lui per ritrovare la vittoria in campionato, e per rasserenare un ambiente scosso dal terremoto più forte degli ultimi 27 anni. Un’era è finita, ora i tifosi attendono con ansia l’inizio della prossima.

Commenta