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Calzature: Italia regina d’Europa, ma il ritorno ai livelli pre-Covid rischia di slittare oltre il 2022

Secondo uno studio di Mediobanca, l’Italia continua a brillare in questo settore, ma il conflitto Russia-Ucraina allontana l’obiettivo di un ritorno ai livelli pre-crisi nel 2022

Calzature: Italia regina d’Europa, ma il ritorno ai livelli pre-Covid rischia di slittare oltre il 2022

L’Italia è il primo produttore di calzature dell’Unione europea e il 13esimo al mondo, ma questo settore – a causa della guerra fra Russia e Ucraina – rischia di non recuperare i livelli pre-covid nei tempi previsti. È quanto emerge dal primo rapporto dell’Area Studi Mediobanca sul settore calzaturiero. Lo studio, anticipato mercoledì, è stato realizzato in occasione del Micam, il salone internazionale delle calzature che si terrà a Milano dal 13 al 15 marzo.

Calzature italiane: una leadership internazionale

Secondo gli esperti di Piazzetta Cuccia, nel nostro Paese viene realizzato quasi un terzo delle calzature prodotte nell’Unione europea: il 32,2%, pari a 131 milioni di paia. Gli altri due gradini del podio sono occupati da Spagna (17,7%) e Portogallo (16,2%).

Inoltre, nel mondo delle calzature l’Italia è anche al terzo posto mondiale per quanto riguarda il valore delle esportazioni, con una quota pari all’8%, preceduta solo da Cina (28,2%) e Vietnam (17,6%).

Nell’alta gamma, invece, nessuno al mondo batte le calzature italiane. Il prezzo medio delle esportazioni italiane (60,43 dollari al paio) è il più elevato al mondo, superando di quasi due volte quello della Francia (36,44) e di oltre dodici volte quello cinese (4,79/paio).

Dove esportiamo più calzature e quanto pesa la Russia

Nel dettaglio, l’anno scorso le esportazioni italiane nel settore calzaturiero hanno raggiunto i 10,3 miliardi di euro, il secondo miglior risultato di sempre dopo quello del 2019, anche al netto dell’inflazione. La Russia vale il 2,7% dell’export ed è solo il decimo mercato di sbocco, ma le sanzioni potrebbero limitare la spesa di molti consumatori di alta gamma. L’Ucraina si ferma invece allo 0,4% (al 26esimo posto).

Arrivano dati in crescita dalle due principali destinazioni per l’export calzaturiero italiano: la Svizzera fa segnare una crescita del 16,2% nei primi 11 mesi 2021, mentre la Francia del 24%. Bene anche Stati Uniti (+41,8%) e Cina (+37,5%).

Difficile il recupero dei livelli pre-Covid

Nel 2021 il giro d’affari delle aziende calzaturiere italiane evidenzia una ripresa a 9,5 miliardi di euro, in aumento del 21% sul 2020 (che invece aveva accusato un calo del 22,4% rispetto all’anno precedente). Il risultato, tuttavia, è ancora inferiore a quello del 2019 (-6%). Secondo il rapporto di Mediobanca, lo scenario di un ritorno ai livelli precrisi atteso nel 2022 è attualmente compromesso dal conflitto Russia-Ucraina, che implica forti ricadute sui prezzi dell’energia e delle materie prime e sui flussi commerciali verso Russia e Ucraina.

Nel 2021 le imprese del segmento di alta gamma hanno reagito meglio (+32%) rispetto a quelle che operano nella fascia più economica (+13%), arrivando a sfiorare i livelli pre-crisi (-2% sul 2019).

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