Condividi

Btp, giù rendimenti. E Milano festeggia al traino dei titoli bancari

I titoli di Stato italiani decennali sono calati al 5,72% e lo spread è sceso ai 390 pb – La buona intonazione del mercato del debito sovrano si riflette sui listini azionari – Salgono tutte le Borse europee, Piazza Affari in testa, al traino delle banche, sostenute dalla speranza di risolvere il problema greco – In evidenza Mps e Banco Popolare

Btp, giù rendimenti. E Milano festeggia al traino dei titoli bancari

Il rendimento dei Btp decennali è sceso al 5,72% (-22 punti percentuali rispetto a ieri) e lo spread sfonda finalmente l’ostacolo dei 400 punti base: la forbice con il Bund si è ridotta a 390 punti. La buona intonazione del mercato del debito sovrano si riflette sui listini azionari, che hanno preso coraggio dopo l’avvio cauto. A Milano l’indice FtseMib sale del 2,19% a quota 16,154, Londra avanza dell’1,38%, Parigi +1,5% e Francoforte +1,93%. A trainare il Toro sono le banche (Stoxx europeo +2%), e in generale i titoli finanziari. In grande evidenza il Banco Popolare e il MontePaschi +6,7%, Unicredit guadagna il 3,2% e Intesa il 3,7%. I rialzi di Ubi e Pop.Milano superano il 4%.

Perché il rally? In parte la spiegazione risiede nella convinzione che una conclusione positiva del negoziato sul debito di Atene sia ormai prossima. La perdita per i privati potrebbe arrivare al 70%. Unì’altra buona notizia arriva dalla Cina: l’indice Pmi delle attività manifatturiere è salito in gennaio a 50,5 contro i 50,3 di dicembre e i 49,5 indicati dal consensus degli economisti, grazie ai nuovi ordini: crescita più forte degli ultimi tre mesi.

In questa cornice i riflettori sono puntati sull’ennesima prova del fuoco per l’eurozona: l’asta del Portogallo. Sul mercato arrivano oggi tra 1,25 e 1,5 miliardi complessivi di titoli portoghesi a breve, a 3 e 6 mesi. Il bond decennale di Lisbona rende il 14,73%, -23 punti base.

Fiammata a Piazza Affari per Fiat Industrial, arrivata a guadagnare fino al 5% dopo la diffusione dei risultati dell’esercizio 2011. Il titolo, dopo aver ripiegato dai massimi, sale ora del 3,20% a 7,73 euro. Ieri il titolo era precipitato del 5,5% sull’onda, si era detto, di risultati “deludenti” di Cnh che pure aveva in pratica raddoppiato l‘utile. Un giudizio cui di sicuro non sono estranee correnti speculative basate su algotrading in arrivo dagli Usa. Oggi i conti della società, che controlla Iveco oltre a Cnh, rimettono un po’ d’ordine: nel primo anno di attività la società, nata da una costola della vecchia Fiat, ha annunciato un dividendo complessivo di 240 milioni. Il 2011 si è chiuso con ricavi pari a 24,3 miliardi di euro, in crescita del 13,8% rispetto all’anno precedente. Fiat Industrial, a cui fanno capo Iveco e Cnh, ha chiuso il 2011 con ricavi pari a 24,3 miliardi di euro, in crescita del 13,8% rispetto all’anno precedente

Tra poche ore verranno comunicati i dati Fiat +2,83%. Fra gli industriali, StM sale del 2,6. Corrono i petroliferi europei: a Mlano Eni guadagna l’1,4%, Tenaris +1%. Saipem +0,2%, è stata declassata da JP Morgan. In calo Enel -0,4%: il cda ha annunciato che la società non pagherà più acconti sui dividendi.

Commenta