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Boschi, il Pd ha convinto Fi: prima le riforme, poi il Colle

Il ministro Boschi conferma il nuovo accordo tra Renzi e Berlusconi nonostante i malumori di alcuni esponenti di Forza Italia – Priorità alle riforme istituzionali e solo dopo la successione del Presidente della repubblica che Napolitano annuncia ormai come quasi imminente

Boschi, il Pd ha convinto Fi: prima le riforme, poi il Colle

“Non possiamo bloccare tutto in attesa di una data che non si sa quale sarà. Il calendario prevede che l’8 gennaio saremo in aula con le riforme istituzionali e contemporaneamente al Senato procederemo con la legge elettorale”. Sono le parole del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, che ribadisce un assioma caro all’esecutivo Renzi: prima le riforme, poi si penserà all’elezione del successore di Giorgio Napolitano.

Proprio sull’elezione del prossimo Presidente della Repubblica si erano riviste ieri le vecchie ruggini fra i componenti Pd del Governo e Forza Italia. Ma oggi il ministro Boschi ha lasciato intendere che il Patto del Nazareno resta ben saldo, nonostante i malumori di alcuni esponenti del partito di Berlusconi.

Solo ieri l’ex ministro Renato Brunetta aveva chiesto nella capigruppo di posticipare il voto sulla riforma costituzionale, trovando però la secca opposizione dei dem. Il tentativo di Brunetta di dare priorità all’elezione del nuovo inquilino del Quirinale, come chiede da tempo lo stesso Silvio Berlusconi, è naufragato davanti al tambureggiante timing imposto dall’Esecutivo all’iter delle riforme.

Intanto, il Capo dello Stato ha ribadito oggi che presto arriveranno le sue dimissioni, ma ha anche manifestato nuovamente il suo appoggio al lavoro che sta svolgendo il governo Renzi sul piano delle riforme.

E intanto Matteo Renzi incassa e ringrazia. Il premier, al termine di un incontro a Bruxelles, ha detto che “l’Italia, quando dovrà fare i conti con la sostituzione del presidente della Repubblica, non avrà alcun tipo di problema”. Il Presidente del Consiglio ha spiegato anche quali sono le ragioni che lo portano a essere così sicuro su questo tema così spinoso: “Credo che il Parlamento abbia imparato la lezione del 2013, e sono assolutamente convinto che farà quello che deve nei tempi stabiliti”.

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