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Borse, Yellen dà la carica. Il petrolio sale, l’oro cala

L’indice giapponese Nikkei ha superato stamattina i 29 mila punti, come non accadeva da 30 anni – A Milano il Ftse Mib punta quota 24 mila – I conti di Intesa Sanpaolo al test della Borsa

Borse, Yellen dà la carica. Il petrolio sale, l’oro cala

L’indice Nikkei ha superato stamane a Tokyo i 29.000 punti, come non accadeva da 30 anni. Il Giappone studia l’alleggerimento delle misure anti-Covid, primo passo di avvicinamento alle Olimpiadi della prossima estate. Intanto, il bollettino dei contagi in Cina non segnala nuovi casi nel territorio della Repubblica popolare all’inizio della settimana per i festeggiamenti del Capodanno lunare. Due buone notizie fanno da cornice al dato più atteso: nonostante le perplessità emerse anche in area democratica (vedi le critiche di Lawrence Summers che teme gli effetti sull’inflazione), la Casa Bianca tira dritto sul disegno di legge sugli stimoli da 1.900 miliardi di dollari.

GLI USA: L’INFLAZIONE PER ORA NON SPAVENTA

Janet Yellen, neoministro del Tesoro Usa, ha detto domenica alla Cnn che “l’inflazione è senz’altro un rischio che dovremo correre. Sono troppi i posti di lavoro a rischio nelle fasce più deboli”. In caso di passaggio della legge, promette Yellen, entro un anno si potrà raggiungere il pieno impiego.

Sale di riflesso l’asticella del rendimento del Treasury Note a dieci anni, che si indebolisce a 1,18%, da 1,16%. Siamo all’ottava seduta consecutiva di aumento del differenziale tra il biennale ed il decennale, a 107 punti base, massimo degli ultimi tre anni e mezzo.

L’INDICE ASIA PACIFIC AI MASSIMI. IL NIKKEI BUCA QUOTA 29 MILA

Promette di proseguire in questa cornice la corsa dei listini. Stamattina l’indice MSCI Asia Pacific guadagna lo 0,7%, nuovo massimo della storia in scia ai numerosi recenti record. Venerdì hanno chiuso ai massimi l’indice globale MSCI World All Countries che ingloba 50 indici locali: S&P500 e Nasdaq. Sale l’ Hang Seng di Hong Kong (+0,5%). CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +1%. BSE Sensex di Mumbai +1,2%

HIUNDAY-APPLE NON SI FA PIÙ

In Corea del Sud, dove cominciano a farsi sentire gli effetti della sotto-capacità produttiva che ha portato a una carenza di semiconduttori, l’indice Kospi di Seul è in calo dello 0,7%. Il caso del giorno è Hyundai: la casa automotive ha annunciato che le trattative con Apple sull’auto elettrica a guida autonomia sono state chiuse senza successo. La partecipata Kia, quella che avrebbe dovuto avere più benefici dall’accordo industriale, perde il 13%.

BRENT VERSO I 60 DOLLARI, ORO IN CALO

Il petrolio Brent si avvicina ai 60 dollari il barile: stamattina il greggio del Mare del Nord è a 59,9 dollari, +1%. L’amministratore delegato di Exxon Mobil, Darren Woods, ha detto di essere alla ricerca di un partner di peso con il quale affrontare il peggioramento delle condizioni di mercato. Probabilmente l’indiziata è Chevron.

Oro a 1.812 dollari, poco mosso dal -1,8% della scorsa settimana, la peggiore da due mesi. La quotazione è scivolata sui minimi da inizio dicembre.

SPREAD A 98. PIAZZA AFFARI ORA PUNTA A QUOTA 24 MILA

L’altro motore dell’ottimismo dei mercati è più vicino a noi. Spread sui Bund a quota 98 punti, a 39 sui bonos spagnoli, rendimento del BTP decennale a 0,53% e rialzo del FTSE MIB del 7% in cinque giorni. Mai il Bel Paese ha messo a segno una performance così spettacolare in così breve tempo. La prospettiva dello sbarco di Mario Draghi a Palazzo Chigi ha così innescato un ciclo virtuoso che ora attende conferme. Alle 15 il presidente incaricato Mario Draghi inizierà il secondo giro di consultazioni, prima di riferire al Colle domani sera o mercoledì. Dalla nuova tornata ci si aspetta un’indicazione sugli interventi urgenti e sulla squadra di governo, che potrebbe giurare già questo venerdì. Il premier incaricato, nel frattempo, potrà continuare a contare sul gradimento dei mercati.

Erik Nielsen, capo-economista di Unicredit, ha calcolato che, a tener conto sia dei guadagni in termini di spread che dell’aumento di valore degli asset bancari, l’effetto Draghi ha regalato 25 miliardi alla finanza italiana. Secondo l’analisi tecnica, la rottura in Borsa dei precedenti top annuali in area 23mila punti apre la strada ad allunghi verso 24mila/24.500 punti.

Mercoledì l’asta dei Bot a 12 mesi fornirà una prima occasione per valutare il gradimento dei mercati verso il rischio Italia: andranno all’asta 7 miliardi di titoli contro 9,5 miliardi in scadenza. Giovedì toccherà ai titoli a medio lungo termine.

I mercati attendono rassicurazioni anche dal messaggio al Parlamento europeo di Christine Lagarde, che ha già ribadito che i sostegni monetari e ai bilanci anticrisi “non vanno eliminati troppo presto”.

Mercoledì usciranno le previsioni sulla crescita della Bce: secondo gli esperti la crescita 2021 sarà inferiore a quella già prevista a novembre: il 3,9% contro il 4,2%, una frenata legata alla seconda onda della pandemia: secondo Eurostat, sono andati in fumo nelle quattro economie più importanti (Francia, Germania, Spagna e Italia) 3.100 miliardi, ovvero circa un terzo del prodotto interno lordo, tra sussidi a imprese e lavoratori.

IMPEACHMENT DI TRUMP, I DEMOCRATICI CI RIPROVANO

Martedì si aprirà a Washington il procedimento per l’impeachment di Donald Trump, accusato di aver avuto un ruolo attivo nell’invasione di Capitol Hill lo scorso sei gennaio. Se sulla durata prevale l’incertezza, non è così per l’esito: in mancanza di una maggioranza dei due terzi è scontata l’assoluzione. L’ex presidente medita di ricandidarsi nel 2024 o di fondare un partito, a seconda di come voteranno i Repubblicani in Senato.

I CONTI DI INTESA ALL’ESAME DELLA BORSA, L’ADDIO DI MUSTIER

Gli eccellenti conti di Intesa affronteranno oggi l’esame del mercato. L’istituto ha chiuso il 2020 con un utile netto contabile di 3,3 miliardi e torna a distribuire un dividendo di 3,57 cent per azione nell’anno caratterizzato dall’emergenza sanitaria del Covid e dall’acquisizione di Ubi Banca.

Sul fronte societario, da seguire in Piazza Affari in settimana anche i conti di Mediobanca. Giovedì Jean-Pierre Mustier si congederà da Unicredit nel giorno dei conti.

Da seguire i risultati annuali di AstraZeneca, l’azienda produttrice del vaccino europeo. In Usa i conti di Gm saranno l’occasione per misurare la profondità della crisi dei semiconduttori che ha costretto diverse case a tagliare la produzione.

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