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Borse su di giri, a Piazza Affari Atlantia e Juventus in vista

Piazza Affari positiva a metà giornata, così come gli altri listini europei – A Milano bene gli industriali e i petroliferi, soffrono ancora le banche – Spread stabile, appena sotto i 270 punti base – Tonfo di Cucinelli dopo i conti di lunedì

Borse su di giri, a Piazza Affari Atlantia e Juventus in vista

Borse positive a metà giornata. Milano viaggia intorno al +0,7%, sopra i 19.000 punti, e registrano più o meno la stessa percentuale di guadagno anche gli altri listini europei. A tenere banco è sempre lo scontro commerciale Usa-Cina, per il quale ci sono segnali di schiarita per un accordo che potrebbe arrivare già oggi, dopo che ieri la delegazione americana ha raggiunto Pechino per trattare. Alla vigilia dei colloqui sia Trump sia Xi hanno lanciato segnali positivi già apprezzati dai mercati azionari: il tycoon ha parlato di “grandi progressi” finora e della volontà della Cina di raggiungere un accordo, mentre Xi ha menzionato la “collaborazione” tra i due Paesi come unica opzione possibile. I segnali negativi arrivano invece dal Vecchio Continente, con le tensioni in Francia e Gran Bretagna per gilets jaunes e Brexit (il Parlamento Uk vota la prossima settimana).

A Piazza Affari il Ftse Mib è trainato soprattutto dagli industriali, con Atlantia (+3,49%) e Prysmian (+2,81%) tra i migliori guadagni, seguiti da Juventus e Saipem, con percentuali tra il 2 e il 3%. Continua a salire anche Ferrari (+1,7%) dopo il rimbalzo di ieri in seguito alla notizia del cambio al vertice della scuderia di Formula 1: anche oggi gli investitori confermano di aver apprezzato la scelta di sostituire Maurizio Arrivabene con Mattia Binotto. Ancora sofferenti invece le banche: tra i titoli peggiori a mezzogiorno, con perdite intorno all’1%, si trovano Unicredit e Ubi Banca, mentre Bper cede quasi il 2%. Perde mezzo punto percentuale anche Intesa Sanpaolo. Il peggior titolo del Ftse Mib a metà giornata è Italgas che perde il 2%.

Ancora sospeso il titolo di Carige, per le note vicende sulle quali è intervenuto anche il Governo, intanto per garantire i bond e poi non escludendo una nazionalizzazione, come avvenuto per Mps nella legislatura precedente, nel rispetto nella normativa Ue sugli aiuti di Stato. Procede nel frattempo a ritmo serrato il lavoro dei commissari nominati dalla Bce: tra le iniziative vi è un incontro con i vertici del Fondo interbancario per la ridefinizione delle condizioni del prestito subordinato e nel contempo è stata avviata una nuova due diligence per una ulteriore riduzione degli Npe dell’istituto.

Lo spread Btp Bund è stabile appena sotto i 270 punti base, con il rendimento del decennale italiano in zona 2,9%. Continua il rally del petrolio: il Brent sale sopra i 58 dollari al barile, mentre il Wti avvicina i 50 dollari. Positivi di conseguenza i titoli petroliferi, in particolare Saipem che guadagna il 2,5%, bene anche Eni con +1% e Tenaris +2%. Frena un po’, invece, la corsa dell’oro, bene rifugio tornato sulla cresta dell’onda nelle ultime settimane: oggi a 1283 dollari l’oncia (36 euro al grammo).

A Piazza Affari, fuori dal paniere principale da segnalare anche il tonfo di Cucinelli dopo i conti di lunedì 7 gennaio. Il titolo ieri aveva guadagnato il 3,7%, mentre nella seduta di oggi accusa una delle performance peggiori del listino milanese, scivolando del 9% e portandosi sotto i 29 euro per azione. Gli analisti hanno evidentemente apprezzato fino a un certo punto i conti in crescita del 2018, ritenendo invece troppo “care” le azioni, visto che vantano un premio sulla concorrenza che quasi sfiora il 100%. Bene invece gli altri titoli del lusso: Ferragamo +1,1%, Moncler +2,1%.

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