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Borse, sempre più tempesta: Piazza Affari crolla. Sale lo spread dei Btp

Milano è la peggiore d’Europa – I ribassi dei mercati azionari riflettono l’estrema tensione sul fronte del debito sovrano, con Moody’s che minaccia di declassare la Francia – A peggiorare il clima è la prospettiva del fallimento delle trattative della commissione bipartisan del Congresso Usa sulla riduzione del debito

Borse, sempre più tempesta: Piazza Affari crolla. Sale lo spread dei Btp

BORSE, PEGGIORA LA TEMPESTA. MILANO -3,4%
E SPAVENTA L’APERTURA DI WALL STREET

Continua la pioggia di vendite a Piazza Affari e sugli altri listini europei. A Milano l’indice Ftse/Mib perde il 3,4% a quota 14.714 . Ribassi sugli altri listini del Vecchio Continente: Parigi -2,64%, Francoforte -2,70, Londra -2,09%. Una parte del ribasso di Milano, lo 0,6% circa, è da attribuire allo stacco delle cedole di diverse società: A2A , Atlantia (acconto 2011), Enel (acconto 2011), Mediobanca, Mediolanum (acconto 2011), Recordati (acconto 2011), Tenaris (acconto 2011), Terna (acconto 2011).

I ribassi sui mercati azionari riflettono l’estrema tensione sul fronte del debito sovrano. A peggiorare ulteriormente il clima è la prospettiva del fallimento delle trattative della commissione bipartisan del Congresso Usa sulla riduzione del debito. Tra poche ore i sei membri del board dovrebbero dichiarare l’interruzione delle trattative. L’impatto concreto sarà per ora modesto (lo 0,7% del budget), ma rilevanti saranno gli effetti politici: Fitch e Moody’s potrebbero mettere in discussione la tripla A Usa, come già è avvenuto in agosto con S&P.

Il Bono, il titolo di Stato decennale spagnolo, è duramente colpito dalle vendite, con il rendimento che sale di 15 punti base al 6,45%. Lo spread con il Bund tedesco si è allargato a 463 punti, anche perché il denaro corre verso il titolo di Stato tedesco, il cui rendimento è in calo all’1,88%. Sono sotto pressione anche i Btp italiani: il rendimento è salito al 6,65% (+4 punti), lo spread Italia-Germania si è allargato a 478 punti base. L’euro è in calo a 1,346 contro il dollaro, da 1,352 della chiusura di venerdì sera.

Sul listino milanese spicca il ribasso di Finmeccanica, in caduta del 5% dopo la serie di indiscrezioni pubblicate nel weekend dai giornali sull’inchiesta della magistratura. L’indagine avrebbe appurato un’attività di corruzione con pagamento di denaro ai politici da parte di manager o consulenti della società. Secondo indiscrezioni, oggi il presidente Pier Francesco Guarguaglini (74 anni) potrebbe dimettersi.

Fra le banche, positive PopMilano +0,5%, unica blue chip milanese non in ribasso. Scendono Unicredit -1,1%, Intesa -1,8%, Ubi -2,2%, Pop Emilia -2,9%

Le maxi svalutazioni sugli avviamenti per 10,2 miliardi di euro di Unicredit sollevano dubbi sulle banche italiane, aggravate dalla minor redditività nel trimestre dell’istituto di piazza Cordusio. Moody’s ha così posto sotto osservazione per un eventuale downgrade il rating di Unicredit e delle sue principali controllate. Moody’s ricorda le altre banche italiane che hanno attuato una politica di espansione prima dello scoppio della crisi finanziaria: Monte dei Paschi e Banco Popolare. “Con uno scenario macro italiano destinato a rimanere difficile per molto tempo – si legge nella nota dell’agenzia di rating -, ottenere sinergie significative dalle acquisizioni domestiche potrebbe rappresentare una sfida impegnativa, soprattutto nel caso in cui le banche acquistate erano deboli come Capitalia, Antonveneta (Mps) e Banca Popolare Italiana (Banco Popolare)”.

In Europa le perdite maggiori riguardano i titoli delle materie prime (Stoxx del settore -3,9%), le costruzioni (-2,6%), l’industria dell’auto (-2,5%) e le banche (-2,5%). Il listino milanese è depresso anche dalla discesa di Eni -2,2% e degli altri petroliferi: Saipem -4,5%, Tenaris -4%. Cali iffusi anche tra i titoli minori. Ma spiccano i dati positivi di B&C Speakers +2% e FieraMilano +1%.

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