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Borse, Piazza Affari scivola e lo spread vola (300 pb)

L’asta dei bond a 10 anni non ha rassicurato i mercati e lo FtseMib chiude a -0,23% – Il calo di fiducia dei consumatori tedeschi e americani ha portato un’ondata di vendite nel settore bancario, male Ubi (-2,57%) e Unicredit (-1,24%) – Pochi i titoli sul listino milanese con il segno verde: bene il settore del lusso (Luxottica, Tod’s e Ferragamo)

Borse, Piazza Affari scivola e lo spread vola (300 pb)

LO SPREAD BTP BUND RESTA A QUOTA 300
A SETTEMBRE SCADONO TITOLI PER 60 MILIARDI

L’offerta è stata coperta. Ma la domanda si è rivelata più debole delle previsioni. Questo, in sintesi, l’esito dell’asta sui Btp, la prima dopo gli interventi della Bce sul mercato secondario e la grande paura di metà agosto. Il segnale della preoccupazione dei mercati lo dà il differenziale di rendimento tra il Btp italiano a dieci anni e il Bund tedesco, tornato sopra quota 300 punti. Sono stati assegnati 2,99 miliardi di Btp con scadenza luglio 2014 con un tasso di copertura dell’offerta pari a 1,32 (da 1,31) e con un rendimento del 3,87% (da 4,80%); 3,75 miliardi di Btp con scadenza marzo 2022 sono stati invece assegnati con un bid/cover ratio di 1,269 (decisamente insoddisfacente) e un rendimento del 5,22 per cento, in calo dal 5,77% dell’asta di fine luglio. Il test, sottolineano gli esperti, aveva un valore relativo.

Ma che succederà a settembre? Il mese prossimo, infatti, il Tesoro dovrebbe presentarsi, secondo Nicholads Spiro, un operatore della City “con richieste attorno ai 60 miliardi di euro per far fronte ai titoli in scadenza”. Per giunta, spiega a Bloomberg un operatore di Bayesische, Marius Daihem “non ci sono stati segnali di nervosismo o di rifiuto per la carta italiana. Semplicemente, non c’è stata domanda”. Il che non è un bel segnale.

TORNANO A PIOVERE LE VENDITE SUI BANCARI
E CALA LA FIDUCIA NEGLI USA ED IN GERMANIA

Dopo una forte accelerazione ribassista seguita al dato sulla fiducia dei consumatori statunitensi relativa al mese di agosto, calata a 44,5 punti dai precedenti 59,2 punti. La Borsa di Milano ha in parte recuperato. E così a Piazza Affari l’indice Ftse Mib è tornato sopra a 15.000 punti (15.106) lasciando sul parterre solo lo 0,23%. In Europa, il “sentiment” di investitori, manager e consumatori, è sceso ad agosto a 98,3 da 103 di luglio, contro attese che lo vedevano in calo a 100,2. Il listino milanese riflette anche la nuova impennata del differenziale tra Btp e Bund tedeschi, all’indomani dell’accordo sulla revisione della manovra correttiva del Governo.

Ne hanno offerto per buona parte della seduta le banche: Ubi Banca (-2,57%), che ha diffuso la semestrale, Mps (-2,61%), Intesa Sanpaolo (-1,99%), Banco Popolare (-0,09%) e Unicredit (-1,24%). Più cauta Bpm (-0,74%), su cui sono ormai in corso le grandi manovre in vista dell’aumento di capitale: prende consistenza l’ipotesi di un ingresso nel capitale di Banca Profilo capitanata da Matteo Arpe.

TIENE IL SETTORE DEL LUSSO SOTTO
PRESSIONE FIAT ED ENEL

Sotto pressione Fiat (-2,84%) assieme agli altri valori europei dell’auto, mentre Fiat Industrial (+02,36 %), sugli scudi per quasi l’intera mattinata, azzera il rialzo. Pochi i titoli in crescita in un paniere che vede prevalere il segno meno. Fonsai guadagna il 4,32%, Buzzi l’1,37%. Bene anche Atlantia (+1,59%) e Campari (+0,93%), stabile Eni (+0,52%), pesante invece Enel (-1,72%). In forte tensione Seat (-1,96%) tra i titoli a minor capitalizzazione, fresca di semestrale. Tra le poche note positive il comportamento del settore lusso: Luxottica +1,34%, Tod’s +2,32%, Ferragamo +3,5%.

ANCORA IN CALO GLI IMMOBILI NEGLI STATES
IN TERRENO NEGATIVO I LISTINI DI WALL STREET

Dopo il lunedì ruggente, torna il nervosismo a Wall Street. La volatilità di New York non aiuta gli indici europei (Dow Jones -0,6%,Nasdaq -0,45, S&P 500 -0,5%). L’oro intanto si è riportato a quota 1.825 dollari. A turbare gli animi degli investitori è anche la caduta degli indici sulla fiducia economica sia in Usa che nella zona euro. La fiducia dei consumatori americani ad agosto è crollata a 44,5 punti dai 59,2 del mese precedente. Gli analisti stimavano un indice a 52 punti. Intanto l’indice Case Shiller sul valore degli immobile in 20 città americane è sceso a giugno del 4,5% rispetto all’anno precedente: meno del previsto, ma comunque ben lontano dal segnalare una possibile ripresa.

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