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Borse: pesa l’incubo del default americano, la Cina frena. Prudenza a Piazza Affari

Mercati inquieti per il nulla di fatto nelle trattative tra la Casa Bianca e i Repubblicani sul bilancio federale – Intanto a sorpresa in Cina l’export frena mentre l’inflazione risale – Piazza Affari stamani è prudente – Banche nel mirino dell’Ecofin – Mps comincia le vendite e Unicredit fa shopping in Polonia – Oggi l’addio al patto Rcs.

Borse: pesa l’incubo del default americano, la Cina frena. Prudenza a Piazza Affari

Parte in tono minore la settimana finanziaria. Sui mercati incombe la minaccia, sempre più concreta, del black out del budget federale: la trattativa tra il presidente Barack Obama e lo speaker repubblicano al Congresso John Boehmer si è interrotta con un nulla di fatto. E nel week end, all’apparenza, non si sono registrati progressi. La trattativa ora prosegue al Senato, dove i democratici sono in maggioranza. Lo speaker democratico Harry Reid, si è detto ieri sera convinto che ci sia spazio per un accordo che eviti il default. 

Intanto i futures sull’indice S&P trattano in Asia in sensibile ribasso (-0,6%) in attesa di novità. Il dollaro arretra nei confronti dell’euro (1,3565) e dello yen (98,800). L’apertura di Wall Street sarà anche influenzata dalle attese, non brillanti, sulla stagione delle trimestrali. Standard & Poor’s prevede che la crescita degli utili non supererà in media l’1,4% (contro il 3,8% del secondo trimestre).

Chiusa stamane la Borsa di Tokyo, le note negative arrivano dalla Cina: l’export di Pechino è sceso, a sorpresa, dello 0,3%. L’inflazione, intanto, è risalita al 3,1%, il massimo del 2013. Quasi invariato l’indice di Shanghai +0,1%.

Chiuso il vertice di Fmi e Banca Mondiale, torna alla ribalta l’Europa. Oggi a Bruxelles ci sarà un’importante riunione dell’Ecofin. Al centro dei colloqui l’Unione Bancaria. Ovvero, in particolare, i meccanismi di intervento sulle banche dopo gli stress test che la Bce condurrà nei prossimi mesi. Un tema caldo, soprattutto per gli istituti italiani e spagnoli (a rischio, secondo stime assai approssimative ed azzardate del Fondo monetario, ben 230 miliari di crediti). Ma non è escluso che l’Ecofin chieda a Fabrizio Saccomanni conto dell’intervento pubblico in Alitalia. 

MPS COMINCIA LE VENDITE, UNICREDIT FA SHOPPING 

Stamane i vertici del sistema saranno a rapporto dal governatore Ignazio Visco, in vista dell’appuntamento con gli stress test programmati dall’Eba. A Washington non sono mancati gli attacchi al sistema italiano, giudicato a rischio in vista del passaggio della Vigilanza alla Bce. Sia Visco che Fabrizio Saccomanni hanno respinto dubbi e sospetti. 

Oggi il Cda di Monte Paschi darà il via libera alla cessione del back office (1.100 dipendenti) ad una newco costituita da Bassilischi ed Accenture. E’ la prima cessione di rilievo prevista dal nuovo piano aziendale.

Domani il consiglio di sorveglianza della Banca Popolare di Milano esaminerà la bozza di riforma della governance secondo quanto proposto dal presidente Andrea Bonomi. E’ ancora caldo il confronto sulla composizione del consiglio di sorveglianza. Il Consiglio di gestione, nella nuova formula, dovrebbe essere composto da sette membri più due manager mentre il Consiglio di sorveglianza sarà ridotto da 19 a 13 membri di cui sette da attribuire alla lista di maggioranza. Ma i sindacati premono per avere il settimo voto, quello decisivo, per sé.

Domani nuovo Cda per Carige dopo quello che, lunedì 7 ottobre, ha dato mandato ad Egon Zehnder per la ricerca di un nuovo ad. All’esame del consiglio l’avanzamento del nuovo piano industriale. Intanto, in un mese il titolo ha recuperato il 38% sull’onda dei rumor sull’interesse di Vittorio Malacalza che si è detto disponibile se verrà nominato un amministratore delegato adeguato.

Riflettori anche su Unicredit: l’istituto, che ha appena traslocato nel grattacielo di piazza Gae Aulenti, contende a Bnp Paribas l’acquisto da Rabobank della banca polacca Bgz. Attualmente, attraverso Banca Pekao, Unicrdit controlla l’11% del mercato del credito del Paese dell’Est. Circa la metà della raccolta dell’istituto è concentrata nell’Europa orientale e in Turchia. 

RCS, OGGI DE PROFUNDIS PER IL PATTO

Il titolo Rcs Mediagroup è salito del 7,69% in settimana. Oggi si riunisce il patto di sindacato che decreterà lo scioglimento dell’accordo che ha finora riunito i grandi soci del gruppo editoriale. Nella riunione si deciderà se sottoscrivere o meno un patto di consultazione con vincoli meno stringenti riferiti alla governance oppure se eliminare tutti i vincoli. Favorita la prima soluzione. 

Mediaset si accinge a lanciare un bond fino a 500 milioni. Il road show comincia domani a Londra.Il collocamento è previsto in settimana. 

ACCADDE LA SETTIMANA SCORSA

Per la seconda settimana di fila Piazza Affari chiude in testa alla classifica dei mercati azionari europei. Anche la performance dall’inizio dell’anno vede Milano svettare con un +16% che è superato solo dal +18% di Madrid. Parigi guadagna il 15%, Londra e Francoforte hanno performance leggermente inferiori.

La palma della migliore blue chip spetta al Banco Popolare (+9,8%), la peggiore è Saipem (-7%), penalizzata venerdì dal giudizio di Kepler Cheuvreux che ha abbassato il giudizio a “reduce” da “hold”. Al secondo posto figura Fondiaria Sai (+7,6%). Seguono, con rialzi tra il 6 e il 7%, Finmeccanica, Montepaschi, Ansaldo Sts, Telecom Italia, Buzzi, Pirelli, Mediaset ed Enel.

Singolare l’ottima performance delle squadre di calcio: As Roma (+9,3%) ha proseguito il suo rally iniziato a fine settembre, Ss Lazio ha segnato +19,62%, a 0,5 euro. La Juventus è salita dell’8,42%.

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