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Borse cercano la via, petrolio non basta

Il lieve rialzo del greggio non riesce a dare una direzione certa ai listini che rimangono contrastati – Un file Sec svela i piani di Niel su Telecom e i costi – Panic selling sul colosso minerario Anglo American – In ribasso le banche, scende Yoox declassata da Deutsche bank

Borse cercano la via, petrolio non basta

Riprende, dopo un timido tentativo di rimbalzo, la discesa delle Borse europee ormai sintonizzate sul prossimo rialzo dei tassi Usa.

A Milano l’indice FtseMib perde lo 0,33%. Parigi e Francoforte sono in calo dello 0,7%, Madrid -1%. Più modesta la discesa di Londra -0,3% nonostante la crisi dei titoli minerari.

 Il colosso minerario Anglo American si sta sgretolando dopo aver annunciato ieri un pesantissimo piano di ristrutturazione: nel medio periodo i dipendenti scenderanno a 50.000 dagli attuali 135.000. Il titolo perde il 13%, ieri ha chiuso con un ribasso del 12%. Anglo American perde da inizio anno il 76%. 

Il prezzo delle materie prime è su livelli che non si vedevano da decenni, l’indice Bloomberg Commodities è sui minimi dal 1999, da quando è stato creato. Dai massimi del 2008 perde il 66%. 

Boccata d’ossigeno per il petrolio (+1,3% il Brent a 40,8 dollari) dopo la caduta verticale seguita al fallimento del vertice Opec. Le scorte Usa risultano inferiori alle stime. Eni risale dello 0,3%, Saipem +1,6%, Tenaris ha girato in negativo e perde lo 0,3%.

A Piazza Affari va ancora in scena la caduta di Monte Paschi -2,2% a 1,242 euro, sui minimi storici. Oltre alle vendite di Btg Pactual, il titolo sconta il rinvio della bad bank: nei primi nove mesi le sofferenze lorde della banca senese si attestavano a 26,3 miliardi (9,5 miliardi al netto delle rettifiche) su un totale di crediti deteriorati di 47,5 miliardi (24,3 miliardi al netto delle rettifiche). Nell’ultima conference call la banca prevedeva cessioni di crediti deteriorati nel quarto trimestre per 1,1 miliardi.

In ribasso gli altri titoli bancari: Intesa è in calo dello 0,9%, Unicredit -0,5%. Fanno peggio Ubi Banca-2,1% e Banca Popolare di Milano -2,4%. 

Generali scende dello -0,7%.

Telecom Italia perde lo 0,5%. Da un file della Sec risulta che Xavier Niel ha speso 225 milioni di euro a un prezzo di carico compreso fra 1,22 e 1,299 euro per costruire la sua posizione lunga sull’ex incumbent delle tlc pari al 15,1% del capitale.

Tra le società dell’industria, StM -0,3%, Finmeccanica-0,6%, Fiat  Chrysler -0,5%, CNH Industrial -1,8%.
 
Scende Yoox -1,7%, declassata da Deutsche Bank a Hold da Buy. 

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