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Borse 2 agosto pomeriggio: il taglio del rating sul debito Usa spaventa i listini ma a Milano Iveco vola

Forti cali delle Borse sia in America che in Europa dopo lo shock di Fitch sul debito Usa – Il Ftse Mib scivola sotto quota 29 mila punti ma Iveco guadagna oltre l’8%

Borse 2 agosto pomeriggio: il taglio del rating sul debito Usa spaventa i listini ma a Milano Iveco vola

L’avvio negativo di Wall Street ha ulteriormente aggravato, nel pomeriggio, l’avversione al rischio in Europa, dove le Borse chiudono tutte in profondo rosso. Tra il taglio a sorpresa del rating Usa da parte di Fitch (da AAA a AA+), la terza incriminazione per Donald Trump, la forte tenuta del mercato del lavoro a stelle e strisce e una serie di trimestrali da soppesare in entrambi i continenti, il bilancio di giornata di questo 2 di agosto risulta pesante dopo lo splendente mese di luglio e le prese di profitto di ieri. 

Europa in rosso con Wall Street, pesa il declassamento di Fitch

Piazza Affari perde l’1,3% e non salva i 29mila punti base, scendendo a 28.974, nonostante abbia cercato di aggrapparsi alla performance di Iveco Group (+8,74%), ben comprata dopo i conti trimestrali che hanno mostrato ricavi e utili in crescita, autorizzando migliori prospettive per l’intero anno. Gli altri listini europei sono allineati a Milano: Londra perde l’1,37% alla vigilia della riunione della BoE da cui ci si attende un ulteriore rialzo dei tassi dello 0,25%; Francoforte cede l’1,35%; Parigi -1,26%; Amsterdam -1,41%. La piazza peggiore è Madrid -1,81%, dove l’Ibex 35 è quasi tutto in rosso.

Wall Street si muove debole (DJ -0,6%, S&P 500 -1,08%, Nasdaq -1,87%) e accusa il colpo della retrocessione di Fitch, dovuta a preoccupazioni di ordine fiscale e al deterioramento della governance degli Stati Uniti, nonché alla polarizzazione che si è riflessa nell’insurrezione del 6 gennaio, secondo quanto ha detto a Reuters Richard Francis, senior director di Fitch Ratings.

Benché molti opinionisti ritengano poco impattante questa bocciatura, le vendite colpiscono oggi anche i T-Bond e il tasso del decennale sale al 4,1%. Sul fronte macro, in attesa del completo rapporto sul lavoro che uscirà venerdì, i dati Adp mostrano un incremento di occupati nel settore privato superiore alle previsioni. Alla luce di quest’andamento due potrebbero essere le valutazioni, la prima è che l’economia americana resiste al rischio recessione, l’altra è che la Fed potrebbe trovare appigli per riprendere la strada dei rialzi dei tassi.

Nell’azionario titolo megacap, tra cui Tesla, Nvidia, Meta Platforms e Apple (domani alla prova dei conti) sono tutti in calo tra l’1,4% e l’3,2%.

Dollaro attraente, mentre il petrolio fa retromarcia

In questo contesto sale l’indice del dollaro, con il biglietto verde che si propone anche come bene rifugio. L’euro perde circa mezzo punto percentuale a tratta in area 1,093.

Il petrolio ha messo la retromarcia, dopo aver corso a partire da ieri sera a seguito del crollo delle scorte private statunitensi Api. Oggi il dipartimento dell’Energia conferma un calo ben oltre le attese, -17,049 milioni di barili contro -1,3 milioni previsti. Al momento il Brent cede il 2,12%% e tratta a 83,11 dollari al barile; il greggio texano cede il 2,38%, a 79,43 dollari al barile. Il gas naturale sulla Piazza di Amsterdam si apprezza del 6,13% a 28,785 euro al MWH.

Piazza Affari, in calo finanziari e utility

Piazza Affari segna un pesante ribasso oggi e vede  andare giù, sul listino principale, soprattutto titoli finanziari e utility.

Nexi si conferma in maglia nera, dopo il tonfo di ieri e cede il 2,89%, inoltre sono in rosso Bper -2,65% e Banco Bpm -1,6% che presenteranno domani la trimestrale. Seduta sfavorevole anche a Poste -2,19%, Generali -2,21%, Azimut -1,99% e Finecobank -1,98%.

La luce si è spenta poi per A2a -1,24%, Hera -2,27%, anche per Enel -2,16%, Erg -2,02%.

Nell’automotive si difende Ferrari, -0,31%, che era scivolata in fondo al listino dopo la pubblicazione dei risultati e dopo aver alzato solo leggermente la guidance 2023 su ricavi e utili, nonostante abbia mostrato un miglioramento dei risultati nel secondo trimestre grazie a un portafoglio ordini “molto solido”. Nel corso dei successivi scambi il titolo si è però riportato verso la parità.

Arretra Stellantis, -1,3%, con i dati sulle immatricolazioni di luglio, -0,3%, contro il +8,75% del mercato italiano nel complesso.

Le poche blue chip in rialzo seguono a distanza Iveco, che è la miglior azione di Piazza Affari nel suo complesso. Si sono mosse dunque in controtendenza rispetto all’andamento generale anche Amplifon +1,6%, Prysmian +1,72%, Leonardo +1,09%. È timidamente positiva Inwit +0,04%.

Fuori dal paniere principale si apprezza Anima Holding, +5,98%, che vede numeri sulla raccolta in miglioramento e con l’avvio del buyback da 30 milioni di euro.

La giornata non è stata delle migliori per debuttare in Borsa, ma Vne esordisce comunque con un progresso dello 0,49%.

Spread poco mosso

La chiusura è poco mossa sul secondario. Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata sale a 167 punti base (+1,04%), ma il tasso del Btp è indicato sui livelli della vigilia a +4,18%, mentre quello del Bund scende leggermente a +2,5%.

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