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Borse 19 luglio pomeriggio: il calo dell’inflazione oltre le attese fa brillare Londra ma Wall Street va meglio dell’Europa

La Borsa di Londra leader nel Vecchio continente con qualche segno di risveglio a Parigi malgrado la persistente debolezza del lusso come a Milano – Tutti in rialzo gli indici americani

Borse 19 luglio pomeriggio: il calo dell’inflazione oltre le attese fa brillare Londra ma Wall Street va meglio dell’Europa

L’inflazione rallenta in Europa, soprattutto in Gran Bretagna e aiuta i listini (soprattutto Londra) a salvare la seduta odierna, mentre Wall Street si muove intonata in avvio con Goldman Sachs (+1,77%), nonostante la trimestrale deludente. Nella serata Usa pubblicheranno i conti Tesla (+1,62%), Netflix (+0,98%) e Ibm (+0,03%) fornendo qualche indicazione sull’andamento del settore tecnologico a stelle e strisce.

Europa continentale piatta

L’Europa continentale chiude piatta: Piazza Affari è stata tutto il giorno fiacca, prostrata forse dal caldo africano e da scambi ridotti. Alla fine il Ftse Mib segna +0,02% a 28.712 punti base, in stallo tra i progressi di Nexi (+2,56%) e delle utility e le prese di profitto su titoli che hanno brillato recentemente. 

Non molto diverso è il quadro a Francoforte -0,02%, Amsterdam +0,07%, Madrid -0,08%. Parigi è appena più vitale e si apprezza dello 0,11%, grazie al balzo di Kering +7,54%, con gli investitori che evidentemente apprezzano il cambio ai vertici e la nomina di Jean-Francois Palus a nuovo Ceo e presidente di Gucci per una fase di transizione, mentre l’attuale presidente Marco Bizzarri lascerà l’incarico il 23 settembre. L’annuncio è stato dato ieri, insieme alla notizia che Francesca Bellettini, dopo il successo come ceo di Yves Saint Laurent dal 2013, diventa vicedirettore generale di Kering, responsabile dello sviluppo della casa. 

Londra regina del giorno con inflazione in calo e sterlina a picco; sale l’indice del dollaro

Passata la Manica cambia l’aria e splende Londra, +1,82%, ricca di titoli di società orientate all’export che hanno apprezzato il calo della sterlina. La moneta di sua maestà perde oltre l’1% contro il dollaro, a seguito del fatto che l’inflazione di giugno a sorpresa ha frenato al 7,9% (contro l’8,7% di maggio), valore più basso da oltre un anno. Un trend che può far ipotizzare una banca centrale inglese in azione sui tassi in misura inferiore a quanto stimato fin qui.  

L’inflazione mostra segni di stanchezza anche nell’area della moneta unica, con Eurostat che conferma la stima flash e un dato al 5,5% a giugno contro il 6,1% di maggio. Nella Ue l’inflazione va al 6,4%, rispetto al 7,1% di maggio. 

Il contesto favorisce un rialzo dell’indice del dollaro, che si apprezza dello 0,5% contro un paniere di valute. Anche l’euro sente la ripresa del biglietto verde e cambia in ribasso dello 0,3%  circa intorno a 1,119.

Tra le materie prime frena il petrolio, dopo una riduzione di scorte settimanali Usa inferiore alle attese. Al momento il Wti è piatto, mentre il Brent si apprezza dello 0,46 a 80 dollari al barile.

A Piazza Affari le utility apprezzano il calo dei rendimenti dei titoli di Stato

In Piazza Affari la migliore blue chip del giorno è Nexi, seguita da una lunga scia di utility che tornano competitive a fronte di un calo dei rendimenti dei titoli di Stato, mentre il grande caldo fa volare i consumi elettrici. Inoltre è di oggi la notizia che la commissione per l’energia del parlamento europeo ha deciso di abbandonare la proposta per limitare gli extra ricavi delle centrali elettriche nel caso in cui l’Europa si trovasse ad affrontare un’altra crisi dei prezzi dell’energia, una misura che aveva visto la forte opposizione dell’industria energetica.

Erg si apprezza dell’1,68%, Snam +1,41%, Italgas +1,33%, Terna +1,27%, A2a +1,17%, Hera +0,89%. Tra i titoli petroliferi il migliore è Saipem +1,16%. Nell’industria Cnh +1,39%.

Le banche sono contrastate: è in rialzo Intesa +1,05%, mentre Banco Bpm perde l’1,09%.

Nella parte bassa del listino ci sono Amplifon -2,27%, Moncler -1,71%, cui non basta Kering a dimenticare la delusione per l’andamento dell’economia cinese. Le prese di profitto zavorrano Iveco Group -2,19% e Leonardo -1,27%. Scendono Inwit -1,54% e Campari -1,42%.

Spread stabile

Pochi sono gli spunti anche sul secondario, dove lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata chiude sui livelli della vigilia a 167 punti base, con tassi in lieve crescita rispettivamente a +4,06% e +2,4%.

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