Condividi

Borsa: Unicredit brilla, Mps ancora giù

Borse europee ancora dominate dall’incertezza sulla politica espansiva della Bce – A Milano perde slancio il settore bancario con le Popolari in ritirata – Bene Intesa e Fca, scende Enel – Fermo il petrolio – Migliorano gli ordini dell’industria in Germania

Mattinata negativa per i listini europei. Perde slancio anche il settore bancario, che ora sale dello 0,6% dopo aver aperto con un progresso dell’1,6%. Piazza Affari all’inizio del pomeriggio registra un calo dello 0,24%, indice Ftse Mib poco sopra i 16.400 punti n calo rispetto all’avvio (16,600). In linea Madrid, Francoforte e Londra (-0,3%). Fa peggio Parigi (-0,4%).

Sul fronte macro, arrivano notizie positive dalla Germania: gli ordini di fabbrica ad agosto sono saliti dell’1%, meglio delle previsioni che indicavano +0,3%. 

Il prezzo del petrolio arresta la corsa vista ieri grazie al calo, a sorpresa, delle scorte Usa. Il Brent è invariato a 51,9 dollari al barile, dopo avere guadagnato ieri il 2%. Secondo Goldman Sachs, anche nel 2017 si avrà una sovrapproduzione di greggio a livello globale e il prezzo non supererà i 55 dollari al barile.

Da segnalare l’ottavo ribasso consecutivo dell’oro, oggi -0,2% a 1.264 dollari, grazie al ritorno della propensione al rischio.

Scarsi i movimenti sui bond. Il rendimento del Bund decennale tedesco oscilla poco sotto lo zero. In leggero recupero il Btp decennale a 1,349% in attesa della pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Bce da cui il mercato cercherà di trarre lumi su un’eventuale riduzione anticipata del programma di acquisti sui mercati.

Tra i bancari si mette in luce Unicredit (+0,96%), sulla scia delle voci di un’offerta di Amundi per Pioneer di circa 4 miliardi di euro, un miliardo oltre le previsioni. L’offerta della cordata Poste-Cdp si aggira sui 3,4 miliardi. Positiva anche Intesa (+0,50%).

Monte Paschi (-3%) guida i ribassi con un nuovo minimo storico a 0,1663 euro. Dopo aver perso l’86% del suo valore da inizio anno, capitalizza 489 milioni. In pratica la banca vale poco più del prestito subordinato di 402 milioni che lunedì 10 ottobre dovrà restituire al Santander.

Al contrario, salgono i bond subordinai (+2,3% il titolo a scadenza nel gennaio 2018): gli operatori tendono a vendere il titolo e ad acquistare bond subordinati perché si sta ipotizzando che il fattore di conversione da bond subordinati in azioni sia nettamente più favorevole rispetto all’aumento.

Frazionale calo per Brembo (-0,36%) nel suo primo giorno di negoziazione nel FtseMib. Bene Fca (+0,68%). Tra le società cinesi che si sono avvicinate manifestando interesse per la controllata Comau, attiva nel ramo della robotica, figura anche Shanghai Electric.

Sale A2A (+1,41%). Il fondo sovrano norvegese ha ridotto la sua quota al 2,9%. Frena ancora Enel (-0,5%). Gli analisti di Macquarie hanno alzato il target da 4,6 a 4,8 euro: il titolo, secondo il broker australiano è tra le migliori opportunità del settore. Intonazione negativa per il comparto lusso, con l’eccezione di Safilo (+3,5%) che beneficia del superamento della resistenza dei 9 euro.

Commenta