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Borsa: Telecom a picco su voci Telco

Clamoroso tonfo della compagnia telefonica a Piazza Affari – Operatori in imbarazzo sulle ragioni del crollo, ma l’ipotesi più verosimile è che gli investitori stiano scommettendo sulla cessione delle azioni Telecom da parte dei soci riuniti in Telco.

Borsa: Telecom a picco su voci Telco

Voci, speculazione, incertezza. E le azioni Telecom che sprofondano di quasi cinque punti e mezzo (con un prezzo minimo di seduta a 66,3 centesimi), nettamente in coda al Ftse Mib. Fra gli operatori di Piazza affari c’è un po’ d’imbarazzo: la più importante compagnia telefonica italiana sta crollando in Borsa, ma nessuno è in grado di spiegarne con certezza il motivo. Ammesso che ce ne sia uno solo. Di sicuro, nulla di ufficiale: nessuna notizia, nessun dato giustifica un tonfo del genere. 

Fra le ipotesi che circolano sul mercato, la più verosimile è che gli investitori stiano scommettendo sulla cessione delle azioni Telecom da parte dei soci riuniti in Telco (Generali, Intesa, Mediobanca, Telefonica), la holding che controlla l’azienda con una quota del 22,39%. Mediobanca e Generali hanno in mano più del 42% di Telco e insieme a Intesa raggiungono una quota nella holding superiore a quella degli spagnoli di Telefonica.

Il dubbio più diffuso sui mercati è questo: quale sarà la politica di Generali e Mediobanca (a sua volta socio di riferimento della compagnia assicurativa) sulle partecipate più importanti dopo la sostituzione del Ceo Giovanni Perissinotto con Mario Greco

Generali nei prossimi mesi dovrà incamerare risorse che gli serviranno nel 2014, quando Petr Kelner eserciterà l’opzione put sul 49% della joint venture nell’Europa Orientale. La cessione di azioni delle controllate potrebbe quindi essere una scelta inevitabile.

Intanto, dall’estratto del patto parasociale è emerso ieri che Telco ha dato in pegno alle banche finanziatrici azioni Telecom per un valore di 1,73 miliardi, pari al 12,9% del capitale sociale, vale a dire oltre la metà dei titoli in mano all’azionista di riferimento (che complessivamente ammontano a tre miliardi). 

Queste azioni sono oggetto di un nuovo Accordo di opzione con gli istituti finanziatori, che scadrà il 27 novembre 2013. L’intesa definisce le modalità di esercizio del diritto di opzione con cui gli azionisti Telco potrebbero ricomprare le azioni Telecom se queste dovessero finire in mano alle banche.

Ma non basta. Sui mercati c’è anche chi ipotizza che diverse aziende saranno costrette a tagliare i dividendi a causa delle forti difficoltà incontrate dal settore europeo delle telecomunicazioni. Proprio oggi il numero uno di France Telecom, Stéphane Richard, ha annunciato che il prossimo anno le cedole saranno riviste al ribasso.

Infine, alcuni ritengono che Telecom Italia risenta oggi del contraccolpo dovuto all’uscita dall’indice Euro Stoxx 50. Un addio annunciato venerdì, ma che diventerà realtà solo il 18 luglio.

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