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Borsa, Milano tra le migliori: Mediobanca e Generali ok

Mediobanca e soprattutto Generali superano il primo test di Borsa dopo l’offensiva scatenata sui vertici del Leone da Del Vecchio e Caltagirone – Volano i petroliferi, positive le banche – Piazza Affari è la seconda miglior Borsa d’Europa dietro l’Ibex di Madrid

Borsa, Milano tra le migliori: Mediobanca e Generali ok

Avvio di settimana positivo per i listini europei, che rialzano la testa dopo le vendite della scorsa ottava grazie agli acquisti sui titoli ciclici, in particolare petroliferi, banche e utility. Anche Wall Street tenta il rimbalzo, ma al momento si muove contestata, con il Nasdaq in calo. Preme sull’acceleratore invece il Dow Jones che segna un progresso vicino dello 0,8%. 

A influenzare l’umore dei mercati, in assenza di dati macroeconomici di rilievo, c’è oggi il calo della curva dei contagi negli Usa, che fa ben sperare per un allentamento della morsa della variante Delta e, nella zona euro, le recenti previsioni economiche della Bce e il suo atteggiamento cauto nel rallentamento degli acquisti pandemici, 

In Europa Madrid è la più tonica e si apprezza dell’1,36%; segnano frazionali progressi Francoforte +0,57%; Parigi +0,2%; Amsterdam +0,38%; Londra +0,56%.

Piazza Affari chiude con un incremento dello 0,93%, che la riporta a un soffio dai 26mila punti. Fuori dal listino principale vola Safilo Group, +8,14%, grazie al tocco di Chiara Ferragni, che sembra avere la bacchetta magica quando si tratta di società quotate. A dare il via agli acquisti è stato l’annuncio di un nuovo accordo pluriennale per il design, la produzione e la distribuzione della prima collezione eyewear in licenza a marchio Chiara Ferragni. La blogger ha già sortito effetto analogo su Tod’s (-6,62%), quando è entrata in cda. “Il mercato si è abituato che ogni accordo che riguardi Ferragni è un tema positivo e si corre a comprare”, sostiene un broker.

Piatta invece Mediaset, ormai pronta a diventare olandese: “nascerà nel week end Mediaset N.V. – scrive Radiocor – la nuova capogruppo di diritto olandese con base ad Amsterdam che dovrà essere il perno del progetto paneuropeo del Biscione”. 

La classifica del Ftse Mib è capitanata dai titoli legati al petrolio come Saipem +3,92%, Tenaris +3,45%, Eni +2,49%. Si conferma in evidenza il risparmio gestito, con Banca Generali +2,67% e Banca Mediolanum +2,44%. Tra le banche svetta Intesa, +2,02%, che ha convocato per il prossimo 14 ottobre l’assemblea per l’esame della proposta di ‘distribuzione di parte della Riserva straordinaria a valere sui risultati 2020’, oltre alla ‘apposizione di un vincolo di sospensione d’imposta su parte della Riserva sovrapprezzi di emissione, a seguito del riallineamento fiscale di talune attività intangibili’. Intesa aveva annunciato l’intenzione di distribuire riserve in modo tale da rispettare, insieme ai 694 milioni già pagati a maggio, l’obiettivo di payout al 75% dell’utile netto rettificato. Nel dettaglio, il cda propone la distribuzione cash di circa 1,9 miliardi, pari a 0,0996 euro per azione.

A seguire Banco Bpm +1,59%.

Tra i titoli industriali è in evidenza Pirelli +2,58%, su cui gli analisti di Equita sono positivi e hanno emesso una raccomandazione ‘Buy’ con target di prezzo a 6,2 euro anche alla luce dell’andamento del settore degli pneumatici.

Nella top ten dei titoli a maggior capitalizzazione trovano spazio oggi anche Telecom +1,7% ed Enel +1,68%.

Bene Generali +1,26% e Mediobanca, +0,75%, al centro delle cronache finanziarie in questi giorni poiché Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone hanno stretto un patto in vista del rinnovo del board del Leone, che impegna i due investitori a consultarsi prima del voto. Il broker Equita scrive nel daily che “il quadro speculativo per i titoli Generali e Mediobanca resta abbastanza vivace, ma dipenderà da che tipo di scenario sulla governance andrà a concretizzarsi”.

I ribassi sono pesanti per Amplifon, -4,19%, dopo la pubblicazione delle linee strategiche per il 2021-2023 e per il 2022 e 2023.

Si mette a dieta Diasorin, -4,61%, dopo i recenti guadagni. Perdite per Moncler -0,98% e Ferrari  -0,86%.

Il finale è in verde per l’obbligazionario, con il tasso del Btp decennale che scende a +0,68% e lo spread con il Bund in contrazione a 102 punti base (-1,54%).

L’euro tratta contri il dollaro intorno a 1,18, dopo essere sceso al di sotto di questa soglia.

Viaggia in rialzo il petrolio, dopo la lettura del bollettino mensile dell’Opec secondo cui il prossimo anno la domanda supererà i livelli pre-Covid. L’Organizzazione dei paesi produttori prevede per il 2022 una domanda di poco meno di un milione di barili al giorno a 100,8 milioni, un livello superiore a quello del 2019 di 100,3 milioni di barili. Il future Brent novembre 2021 tratta intorno a 73,50 dollari al barile, in frazionale rialzo.

I riflettori restano accesi sull’alluminio a causa dei limiti alla produzione in Cina e del colpo di Stato in Guinea, uno dei maggiori produttori mondiali di bauxite. Le quotazioni sull’Lme, il mercato dei metalli di Londra, hanno raggiunto i 3.000 dollari la tonnellata, nuovo massimo dal 2008, per chiudere poi a 2.950 dollari in rialzo, di 53,5 dollari.  A innescare la nuova fiammata, spiega Anna Stablum, analista di Marex Spectron, è stato in particolare l’aumento del carbone, importante fonte di energia per le fonderie cinesi. ‘La scarsità di carbone in Cina rischia di aggravarsi nel quarto trimestre con l’arrivo dell’inverno e la necessità di riscaldare la popolazione e questo potrebbe spingere i prezzi ancora più in alto’, indica l’analista.

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