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Borsa, le trimestrali danno sprint a Piazza Affari e il Ftse Mib recupera quota 24 mila ma lo spread cresce

I conti trimestrali delle società danno fiato al Ftse Mib che riguadagna quota 24 mila punti base ma lo spread sale. Sul Nasdaq vola Meta (+14%)

Borsa, le trimestrali danno sprint a Piazza Affari e il Ftse Mib recupera quota 24 mila ma lo spread cresce

Vola Meta (+14% circa) a New York dopo i risultati trimestrali superiori alle attese e Wall Street si muove in progresso nonostante un imprevisto calo del pil nel primo trimestre (-1,4%). Ma Joe Biden rassicura: “L’economia americana continua a essere resiliente”, in una fase storica senza precedenti, tra “il Covid-19, l’invasione russa dell’Ucraina e l’aumento dell’inflazione in tutto il mondo”.

Così l’umore dei listini europei, che si era raffreddato nel pomeriggio, ha ritrovato slancio. Il finale delle borse continentali è in netto progresso: Piazza Affari sale dello 0,95%, riagguanta quota 24.055 punti base e risulta in linea con Parigi +0,98%; sono ancora più brillanti Amsterdam +1,38%, Francoforte +1,35% e Londra +1,15%. Cauta Madrid, +0,37%.

Borse volatili e incognite sul gas

Il Toro trova spazio oggi, anche se il clima dei mercati si conferma volatile, in un mondo che si è ulteriormente complicato con il conflitto in Ucraina dove prosegue una guerra sul campo che sembra destinata a durare. Intanto la guerra economica vive un nuovo capitolo con la notizia del FT che alcuni operatori in Germania, Austria, Ungheria e Slovacchia, si stanno attrezzando per pagare il gas in rubli, come preteso da Mosca, aprendo un doppio conto su Gazprombank dove verrebbero convertiti automaticamente i pagamenti fatti in valuta occidentale. Eni (+1,76%) per ora sta alla finestra in attesa di capire se tale pagamento rappresenta una violazione delle sanzioni (il prossimo pagamento del cane a sei zampe è in maggio). E una conferma in questo senso arriva da Bruxelles: secondo il portavoce della Commissione Ue infatti il doppio conto bancario aggira le sanzioni e configura un prestito di fatto alla Banca centrale russa.

Intanto Gazprom annuncia risultati record nel 2021, grazie alla ripresa post pandemica. Il gruppo controllato dallo Stato russo e che ieri ha annunciato di aver sospeso le forniture a Polonia e Bulgaria, ha registrato nel 2021 un utile netto di 2.159 miliardi di rubli (28,4 miliardi di euro al cambio attuale), contro i 162 miliardi del 2020 (2,1 miliardi di euro), cioè un risultato moltiplicato di oltre 13 volte.

Corre l’inflazione; yen ai minimi da 20 anni

Preoccupa intanto l’andamento dell’inflazione proprio a causa dei prezzi dell’energia. In Germania è ancora record in aprile (+7,4% il tendenziale), ma la corsa dei prezzi nell’area euro potrebbe essere molto vicina al picco, almeno secondo il numero due della Bce, Luis de Guindos.

Morde l’inflazione anche negli Usa nel primo trimestre. Il dato Pce cresce del 7%. 

Sul mercato valutario lo yen tocca i minimi da quasi vent’anni contro dollaro, dopo la conferma della politica monetaria ultra espansiva da parte della BoJ. Il biglietto verde d’altra parte si afferma sempre di più come il bene rifugio prediletto in questa fase e ne fa le spese anche l’euro, che per qualche momento è sceso sotto quota 1,05 per poi recuperare quella soglia.

Tra le materie prime prende coraggio il petrolio, che attualmente si muove in progresso, con il greggio texano che guadagna l’1,5% percentuali e tratta intorno a 103,60 dollari al barile. 

Sul mercato dei titoli di Stato scendono i prezzi dei T-Bond e risalgono i rendimenti, in particolare il Treasury mostra un tasso in crescita a +2,867%.

Piazza Affari: tonica Diasorin dopo i conti

Regina del listino di Piazza Affari oggi è Diasorin, +2,95% in vista dei conti che presenterà il 6 maggio e alla luce dei risultati della concorrente Qiagen. Si conferma in denaro Nexi +2,73%, mentre si apprezzano Enel +2,42%, Interpump +2,8%, Recordati +2,41% e Amplifon +1,8%.

Rialza la testa l’automotive, anche se frena nel finale. A fare da traino in Europa è Volvo Car (+8,46%) che ha comunicato utili oltre le previsioni degli analisti, grazie alla forte domanda per i propri prodotti. A Milano la blue chip migliore del comparto è Ferrari +1,85%. 

I ribassi sono guidati da Saipem, -2,54%. Scende inoltre Telecom, -0,68%, mentre il Messaggero scrive oggi che il fondo Usa Kkr ha delle riserve su un imminente accordo commerciale tra Tim e Open Fiber sulle aree bianche, formalmente per una divergenza sui valori.

Giù Leonardo -1,05%. Si sono progressivamente indebolite anche le banche per una chiusura in netto ribasso da parte di Unicredit -1,08% e Banco Bpm -0,88%.

Fuori dal paniere principale vola Coima Res, +20,37%, a seguito dell’annuncio dell’Opas da parte di Evergreen, controllata da Qatar holding, sulla totalità delle azioni della società. 

Infine dall’universo Mediaset vanno a picco le azioni Mfe di categoria B (-7,28%), mentre limitano i danni quelle di categoria A (-0,56%) dopo l’annuncio della cedola a 0,05 euro. Il broker Equita scrive che “il dividendo di 5 centesimi assicura uno yield del 9% per le azioni di categoria A e la decisione di garantire il dividendo anche alle azioni di nuova emissione in seguito all’Opas su Mediaset Espana dovrebbe essere un sostegno per l’azione di categoria A che attualmente tratta con uno sconto del 39% sulle azioni di categoria B”.

Salgono spread e rendimenti

Chiude in rosso il secondario italiano. Lo spread sale a 182 punti base e i tassi corrono. Il Btp 10 anni cresce a +2,72%, ma anche il Bund s’innalza, benché un po’ meno, +0,9%.

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