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Borsa: la crisi tedesca zavorra i listini, a Milano cade Recordati

Piazza Affari è ancora la peggiore con Recordati, Mediaset e Brembo – Mercati europei nervosi in attesa del vertice di Berlino tra Csu e Cdu, giù anche Wall Street per i timori sui dazi – Spread in calo, euro sotto quota 1,16 sul dollaro, petrolio in ribasso dopo il tweet di Trump sulla produzione saudita – A Milano si salvano Banco Bpm, Unipolsai, Poste e Finecobank

Borsa: la crisi tedesca zavorra i listini, a Milano cade Recordati

Chiusura debole per i listini europei, che inaugurano il secondo semestre dell’anno sotto il segno dell’incertezza. Sulla stessa lunghezza d’onda Wall Street che, dopo un’opening bell stonata, prosegue in calo, nonostante il dato Ism sul manifatturiero a giugno salga oltre le attese al 60,2.

Pesano le incognite sul governo tedesco; la guerra commerciale voluta dagli Stati Uniti; il parziale rallentamento dell’attività manifatturiera cinese; il ribasso del greggio. Il finale è in rosso: Francoforte -0,55%; Parigi -0,88%; Madrid -0,7%; Londra -1,18%; Zurigo -1%. Piazza Affari si allinea agli altri listini, lasciando sul terreno lo 0,92%, 21.427 punti. Si fermano in ordine sparso le banche, bene Banco Bpm, +0,84%; si distingue la galassia Unipol (Unipolsai +0,4%; Unipol +0,12%); si apprezzano moderatamente Poste +0,14% e Finecobank +0,1%. La graduatoria dei ribassi è guidata da Recordati, -12,45%, che va a picco in scia all’accordo per il passaggio di controllo al fondo Cvc al prezzo di 28 euro per azione. La cifra è incongrua per alcuni analisti; in ogni caso il prezzo di Borsa del titolo cerca di avvicinarsi a quel livello, fermandosi a 29,82 euro. Le vendite colpiscono Mediaset, -3,65%, già penalizzata venerdì dal pessimismo di Morgan Stanley circa l’impatto di Netlfix-Amazon sui broadcaster europei. In ribasso Brembo, -2,07%; Stm -2,04%; Cnh -1,98%.

Chiude positivo invece l’obbligazionario, dopo aver cambiato segno nel pomeriggio. Il tasso del Btp 10 anni si porta a 2,67%, dopo aver toccato un massimo di giornata a 2,78%; lo spread con il Bund scende a 235.90 punti base (-1,63%). Mentre si attende il “decreto dignità”, qualche sorpresa arriva dai dati macro: sale a giugno l’indice manifatturiero italiano a 53,3 mentre cala a 55,9 da 56,9 quello tedesco. In flessione il dato dell’Eurozona, 54,9, minimo da 18 mesi. In Italia, secondo l’Istat, anche la disoccupazione scende a maggio al 10,7%, livello più basso da agosto 2012.

L’euro s’indebolisce nei confronti del dollaro, riportandosi sotto 1,16, a causa della crisi tedesca. In queste ore è in corso l’incontro fra la cancelliera Angela Merkel e il ministro degli interni Horst Seehofer, che ieri ha annunciato le sue dimissioni (oggi sospese fino al 4 luglio), se non ci sarà un compromesso sui migranti. Il ministro, molto deciso sul tema dei respingimenti, è rimasto insoddisfatto dal vertice europeo della scorsa settimana.Tenta una mediazione fra i due il presidente del Bundestag, Wolfgang Schaeuble, auctoritas del partito conservatore ed ex ministro delle finanze, che aveva già espresso la sua preoccupazione stamane in merito alla crisi di governo.

In calo le materie prime con il petrolio, tipo Brent, che cede l‘1,83% e scende a 77,78 dollari al barile, nella prospettiva che l’Arabia Saudita aumenti la produzione anche in risposta alle richieste di Trump. Oro ai minimi dell’anno: 1244,6 dollari l’oncia (-0,68%).

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