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Borsa: Intesa, Generali e Unicredit sotto i riflettori

Dopo le nozze mancate tra Intesa e Generali e dopo il successo dell’aumento di capitale di Unicredit oggi i tre titoli affrontano il test di Piazza Affari – Ma i mercati aspettano anche il discorso di domani di Trump sulla riforma fiscale mentre l’oro va ai massimi – Oggi asta Btp e vertice Fininvest ad Arcore.

Silenzio, parla il presidente. I mercati finanziari sono già concentrati sul discorso che domani Donald Trump terrà davanti a deputati e senatori riuniti in seduta congiunta. Sono ormai passate tre settimane da quando Trump ha annunciato l’imminente presentazione del suo “fenomenale” piano di riforma fiscale e la Borsa scalpita per conoscere conoscerne le linee guida del piano.

Nell’attesa, i mercati hanno deciso di adottare un atteggiamento prudente. In Asia gli indici azionari sono in ribasso: a Tokyo l’ indice Nikkei scende dell’1%. Hong Kong e Shanghai perdono lo 0,3%. Seul -0,4%. Sulla parità Mumbai.

Vicino ai massimi il prezzo dell’oro. Il metallo prezioso è salito dello 0,5%, a 1.256,97 dollari l’oncia, la quotazione più alta da novembre. La scorsa settimana ha guadagnato l’1,8%.

In rialzo il prezzo del petrolio: Brent poco sopra i 56 dollari, Wti a 54,04. Gli operatori, secondo Reuters, prevedono un prossimo balzo in avanti dei prezzi. I tagli della produzione Opec cominciano a dare i frutti.

BUFFETT BENEDICE LA CORSA DI WALL STREET

Anche Wall Street, dopo undici rialzi di fila dell’indice Dow Jones, potrebbe segnare il passo in attesa delle parole di Trump. Ma, a confortare l’ottimismo, ci ha pensato Warren Buffett. La lettera agli azionisti di Berkshire Hathaway, pubblicata sabato, lancia segnali di grande ottimismo sulle prospettive dell’economia americana. “Gli investitori – scrive il saggio di Omaha – faranno certamente bene puntando a lungo termine su una selezione di grandi e solide aziende espressione dell’American business”, magari da scegliere tra i 90 comparti della sua finanziaria: per far parte del “club” di Buffett basta investire 250mila dollari, tanto vale un’azione di Berkshire.

EUROPA SOTTO STRESS ELETTORALE: RENDIMENTI IN ASCESA

Le Borse europee si accingono a vivere una nuova ondata di tensioni in vista di una stagione elettorale rovente. Tra 15 giorni si voterà in Olanda, dove non è escluso il successo dell’islamofobo Geert Wilders, prima difficile tappa del tour de force elettorale che culminerà nel confronto in Francia tra Marine Le Pen e i suoi possibili sfidanti, tra cui è favorito Emmanuel Macron. Sarà un vero e proprio braccio di ferro tra euroscettici e filo-europei, da cui dipenderanno le sorti dell’euro e della stessa Ue. È scontato che sui mercati sia destinata a crescere l’avversione al rischio con ricadute sensibili sui titoli italiani e francesi e la corsa verso i bund.

MTS METTE A RISCHIO LA FUSIONE LSE-DEUTSCHE BOERSE

Assume così un rilievo particolare l’odierna, corposa, offerta di Btp a 5 e a 10 anni. Andranno all’asta titoli per complessivi 10 miliardi. In realtà, l’esito positivo dell’offerta è quasi scontato, visto che il Tesoro rimborserà in questi giorni 11,4 miliardi di vecchie emissioni. Ma sarà interessante verificare l’entità della crescita degli interessi. Venerdì sera, sul mercato grigio di Mts, il nuovo cinque anni è stato trattato a 1,16% (massimo da giugno) contro lo 0,92% di un mese fa. Il decennale è stato scambiato al 2,35%.

Proprio Mts, la piattaforma italiana del reddito fisso controllata da Lde, minaccia di far saltare le nozze tra London Stock Exchange e Deutsche Boerse. Londra ha respinto domenica sera la richiesta Ue di cedere subito il controllo della piattaforma per scongiurare il rischio di monopolio.

L’AGENDA: BEIGE BOOK, PIL ITALIANO E USA

A due settimane dalla riunione della Fed si moltiplicano gli interventi dei governatori della Banca centrale. Solo il 22% degli osservatori prevede che il comitato monetario dell’istituto darà il via libera all’aumento dei tassi già in quest’occasione, a meno che dall’economia non arrivino altri segnali d’euforia, tali da obbligare la Fed a muoversi prima di indicazioni più precise dalla Casa Bianca. Saranno importanti i segnali del Beige Book, la mappa più precisa dell’andamento della congiuntura Usa, che verrà pubblicata mercoledì. Due giorni dopo parlerà il presidente della Fed Janet Yellen.

Tra i numerosi dati in arrivo questa settimana spicca la revisione della crescita del Pil nell’ultimo quarto del 2016: è previsto un ritocco all’insù al 2.1%, contro la stima iniziale di 1,9%. Mercoledì Eurostat rilascerà gli ultimi dati sull’inflazione nell’Eurozona. Si prevede che i prezzi possano segnalare un nuovo passo verso la barriera del 2%, aumentando così la pressione sulla Bce perché riveda anzitempo gli acquisti del Qe.

Mercoledì i ministri del Commercio Ue si ritroveranno a Malta per definire una strategia comuni nei confronti degli Usa, dopo le chiusure dell’amministrazione Trump, e verso l’Asia: Cina e Giappone possono diventare i partner strategici per sostenere la difesa della globalizzazione. Settimana di numeri anche per l’economia italiana. Mercoledì il giorno cerchiato in rosso sul calendario. L’Istituto di statistica diffonderà infatti il dato ufficiale sull’andamento annuo di Pil e indebitamento per il 2016. L’ultima rilevazione ha portato la crescita del Belpaese verso il +0,9% per l’anno passato,

ARRIVANO I CONTI DELL’ENI. OGGI CDA DI SARAS

Le tensioni politiche hanno lasciato il segno su Piazza Affari che ha congedato la sesta settimana di ribasso per la Borsa di Milano nelle ultime sette settimane (-2,1% nelle cinque ultime sedute). Riflettori ancora puntati sui dati di bilancio.

Al centro dell’attenzione Eni che diffonderà i conti 2016 mercoledì 1° marzo. Nello stesso giorno appuntamento con il Cda di Luxottica. Domani sarà invece la volta di Bper. Giovedì 2 marzo toccherà ai conti di Monte Paschi di Siena, in attesa di decisioni di Bruxelles e della Bce sulla ricapitalizzazione dell’istituto, sospeso dalla Borsa da più di due mesi.

OGGI ASTA DEI DIRITTI UNICREDIT. OFFERTA DI TITOLI BANCO BPM

Oggi vengono riofferti i diritti inoptati (solo 30 milioni di euro) di Unicredit. Dopo il successo dell’aumento da 13 miliardi sta per aprirsi, sulla base dei nuovi equilibri nel capitale, la partita della composizione del Cda in vista dell’assemblea di bilancio del 20 aprile.

Inizia sempre oggi l’offerta in Borsa delle azioni inoptate di Banco Bpm (-15% la settimana scorsa) oggetto di recesso. L’operazione avrà termine il 3 marzo salvo chiusura anticipata. In programma anche le trimestrali di Saras (seguita dalla conference call), Sogefi ed Editoriale L’Espresso.

INTESA DÀ L’ADDIO A GENERALI, MISSIONE DI MESSINA IN USA

Riflettori accesi sul mancato accordo tra Intesa e Generali. Venerdì la banca ha comunicato che, dopo aver esaminato una possibile combinazione con la compagnia triestina, non ha individuato opportunità nel deal. L’istituto ha precisato che “accrescerà per via endogena la creazione e distribuzione di valore per i propri azionisti, preservando la leadership di adeguatezza patrimoniale”.

La Banca potrebbe presentare un nuovo piano industriale in autunno, al più tardi nei primi mesi del 2018. Intesa Sanpaolo dovrebbe focalizzarsi sulla crescita senza acquisizioni. L’ad Carlo Messina si recherà in settimana negli Usa per incontrare diversi investitori internazionali. Nell’ultimo mese, dominato dalle voci sul possibile deal, Intesa ha perduto il 16% in Borsa.

Sotto la lente anche Mediaset, dopo che la decisione della Procura di Milano di aprire una indagine che vede iscritti nel registro o vertici di Vivendi nell’ambito di un’inchiesta per aggiotaggio avviata dopo un esposto del gruppo Berlusconi.

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