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Borsa in frenata su Brexit e microchip. Bene l’auto

Mattinata segnata dalle notizie internazionali – Milano è la peggiore in Europa e paga anche la bufera su Bio on – Grande successo del Btp Italia

Borsa in frenata su Brexit e microchip. Bene l’auto

L’incertezza sulla Brexit condiziona stamane i listini europei. Intanto sul fonte dazi il segretario al Commercio Usa Wilbur Ross in un’intervista al Financial Times ha lasciato intendere che nuovi negoziati con l’Unione Europea potrebbero costituire un’alternativa all’imposizione di tariffe sulle importazioni di auto europee il mese prossimo. 

Piazza Affari è a fine mattinata il listino peggiore di Eurolandia: -0,40% poco sotto 22.400 punti; in rosso anche Parigi -0,38% e Madrid 0,25%. In terreno positivo Francoforte +0,07%. Avanza Londra +0,4% sostenuta dal calo della sterlina a 0,865 sull’euro che a sua volta perde colpi nei confronti del dollaro per il terzo giorno consecutivo a 1,112 sulla valuta Usa. 

Pesa sui mercati anche il warning di Texas Instruments dopo i conti annunciati ieri sera a Wall Street chiusa: il dato ha alimentato i timori nell’industria mondiale dei microchip con effetti immediati sul yech europeo: Infineon cede il 3,8%, Stmicroelectronics -1,4%.

Avanza invece l’auto grazie anche alla spinta dei conti in ascesa di Psa +2% grazie alla performance dei Suv. Bene anche Fiat Chrysler +0,3% che ha annunciato la realizzazione a Mirafiori di un centro di assemblaggio batterie, che verranno utilizzate sulle nuove generazioni d modelli ‘full electric’ del gruppo. L’investimento previsto in una prima fase sarà di circa 50 milioni di euro, mentre i lavori di preparazione partiranno nella prima parte del 2020. Arretra Pirelli -1,9% dopo che Nokian, un produttore di pneumatici invernali, ha rivisto al ribasso le previsioni sul 2019. Goldman Sachs ha previsto che Pirelli rivedrà al basso la stima di un margine ebit adjusted tra il 18% e il 19% al 17,6%. Nel terzo trimestre l’ebit è atteso piatto a 250 milioni di euro.

Perde colpi anche Ferrari -1,7%. Stamattina Goldman Sachs ha alzato il prezzo obiettivo a 184 dollari (circa 164 euro) da 182 dollari precedente (circa 163 euro). Giudizio Buy confermato. 

Gli ordini per il nuovo Btp Italia a otto anni hanno raggiunto i 6,75 miliardi di euro totali, dopo i 3,76 miliardi raccolti oggi solo dagli investitori istituzionali (coperto il 79,2% della domanda). Ieri, a conclusione dei due giorni di offerta alla clientela retail, l’indicizzato con scadenza ottobre 2027 aveva raccolto ordini per quasi 3 miliardi. La cedola annua finale è stata alzata allo 0,65% da 0,60%. 

Sul secondario il Btp tratta allo 0,90% di rendimento, -2 punti base.

Prese di beneficio su Poste Italiane -0,4% dopo il balzo dell’1,1% di ieri. Goldman Sachs ha aumentato il target a 13 da 10 euro.

Movimento sul fronte delle banche: Barclays ha alzato la raccomandazione del comparto europeo delle banche. Intanto prende quota la voce per cui il governo intende introdurre nella legge finanziaria una manovra a sostegno dello smaltimento dei crediti deteriorati.  

Banco Bpm -1%. Deutsche Bank alza il target price a 2,50 euro. Ubi Banca -1,4%. Cresce l’ipotesi di una fusione con Bper Banca +1% un’operazione che piace ad Unipol +0,4%.

Atlantia -0,5% La controllata Autostrade per l’Italia, affiderà le attività di monitoraggio e sorveglianza sulle infrastrutture a una società esterna da selezionare, e non più a Spea Engineering, altra controllata del gruppo infrastrutturale.

Da segnalare: 

  • A Piazza Affari è sospesa Bio on: stamane la Guardia di Finanza di Bologna ha emesso tre misure cautelari per i vertici con ipotesi di reato di false comunicazioni e manipolazione del mercato e orinato il sequestro dei beni per 150 milioni di euro. 
  • In profondo rosso invece Gamenet che cede il 7,6% a 12,94 euro dopo il balzo di circa il 5% ieri. Stamani l’annuncio che i fondi di Apollo hanno rilevato il 49% della società a 12,5 euro per azione e lanceranno l’Opa per il delisting del titolo allo stesso prezzo.
  • È in corso a Londra la Star & Aim Conference, evento organizzato da Borsa Italiana e dedicato alle Mid Cap quotate a Piazza Affari. Il 2019 rischia di essere il primo anno in cui lo Star realizza una crescita inferiore a quella del Ftse Mib, l’indice principale di Milano. Il primo è cresciuto “solo” del 15%, contro il +22% di Piazza Affari. 

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