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Borsa, Europa in rialzo. Occhi su Unicredit, Ferragamo vola

A metà giornata i listini europei reagiscono trainati anche dalle notizie positive sull’industria e la ripresa economica. Spingono anche i risultati record di Apple e Siemens. Bene le banche in attesa che Unicredit fissi in giornata il prezzo per il mega-aumento di capitale. Sale Leonardo. I conti Ferragamo trainano il lusso. Euro in rimonta sul dollaro

Dopo quattro giorni di ribasso, le Borse europee reagiscono con guadagni diffusi. A Milano l’indice FtseMib sale dello 0,80% oltre quota 18.700. Rialzi superiori al punto percentuale a Parigi, Francoforte e Madrid. Londra +0,84%.

A favorire la ripresa sono i dati della congiuntura. L’economia, nonostante gli attacchi alla globalizzazione, prende ovunque velocità. Buone notizie sono arrivate stamane dal Giappone e dalla Cina, dove gli indici Pmi dell’industria è salito a gennaio sopra le attese degli economisti.

Stessa situazione in Europa. L’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona a gennaio si è attestato a 55,2 punti, il dato migliore dall’aprile 2011. Effervescenti Francia e Spagna, in rialzo ma meno delle attese la Germania. In lieve frenata l’Italia, ma il dato (53 punti) si è mantenuto comunque oltre la soglia di 50. 

A spingere i mercati azionari europei sono anche i buoni risultati di molte società , a partire da Siemens, che sale del 4,4% dopo avere alzato le previsioni di utile per l’anno in corso grazie allo spostamento del focus sulle energie rinnovabili.

Il rendimento del Btp decennale è stabile al 2,28%, lo stesso di ieri. Spread con il Bund in allargamento a 182 punti base. Si allarga anche lo spread con i Bonos spagnoli, che offrono un rendimento più basso di 67 punti base rispetto ai titoli di Stato italiani. 

Dopo l’affondo di Donald Trump (ed in attesa delle conclusioni del vertice della Fed) l’euro conferma i rialzi di ieri a 1,079. A gennaio il biglietto verde ha ceduto il 2,6% nei confronti di un paniere di divise, nel peggior avvio d’anno dal 1987.

Stabile il petrolio: Brent invariato a 55,5 dollari al barile. Eni sale dello 0,9%. Avanzano anche le utility: Enel sale dello 0,5%, Terna +1,6%, Snam +1,4%, A2A +2%.

Positiva Telecom Italia (+1,1%). Si profilano da Bruxelles grandi novità per le tlc. L’Unione europea ha raggiunto un accordo preliminare per fissare un tetto alle tariffe all’ingrosso che gli operatori telecom pagano quando i clienti utilizzano i telefoni all’estero, aprendo la strada all’abolizione degli addebiti sul roaming a giugno. Si completa così il mosaico per arrivare all’abolizione delle tariffe retail il prossimo 15 giugno: i cittadini Ue potranno così usare il telefono in tutta l’Unione senza costi aggiuntivi.

Positive le banche in attesa del Cda odierno di Unicredit (+0,6%) che fisserà il prezzo e le altre condizioni dell’aumento di capitale da 13 miliardi. Fondazione Cariverona prenderà giovedì la decisione definitiva sulle modalità di adesione all’operazione. 
Banco Bpm +1,2%, Ubi +1%. Mediobanca guadagna il 2%. 

Tra i titoli dell’industria rimbalza Leonardo che sale dell’1%: ieri il Cda ha confermato Mauro Moretti nel ruolo di amministratore delegato dopo la condanna in primo grado a sette anni per il disastro ferroviario di Viareggio (32 morti), avvenuto nel 2009, quando Moretti era ad delle Ferrovie. 

Riprende la corsa di StM (+1,8%): nel mese di gennaio ha guadagnato il 12%. Bene anche Prysmian (+1,3%) e Buzzi (+1,7%).

Effetto trascinamento per tutti i titoli del Lusso grazie al +5,5% messo a segno da Ferragamo dopo i dati preliminari sulle vendite del quarto trimestre.

Salgono anche Tod’s (+0,8%), Yoox (+0,6%) e Brunello Cucinelli (+0,7%). Continuano gli apprezzamenti per Moncler (+1,7%): Equita primo alza il target a 20,70 euro da 17,70 euro, Rbc rafforza la raccomandazione Buy fino a 20 euro.

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