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Borsa chiusura 5 marzo: spinta dagli energetici, Piazza Affari regina d’Europa sfonda quota 33 mila. Record per oro e bitcoin

Il listino milanese spicca in Europa grazie a utility, petroliferi e banche mentre le altre Borse europee si trovano in uno scenario contrastato. Wall Street in ribasso in un clima di attesa per le parole di Powell

Borsa chiusura 5 marzo: spinta dagli energetici, Piazza Affari regina d’Europa sfonda quota 33 mila. Record per oro e bitcoin

Il calo dello spread – che ha aggiornato i minimi da gennaio 2022 – e gli acquisti sulle utility hanno favorito oggi la ripartenza di Piazza Affari, che arriva al traguardo di giornata oltre la soglia dei 33 mila punti base (33.146) con un rialzo dello 0,71%.

Il principale listino milanese svetta in Europa, confortato da un quadro macroeconomico leggermente migliore del previsto: l’Istat ha rivisto al rialzo la stima del Pil del quarto trimestre (+0,2% congiunturale e +0,6% tendenziale), mentre il settore servizi è risultato in espansione a febbraio (52,2 l’indice PMI) e più dinamico del dato medio della zona euro, 50,2, che è comunque oltre la linea del Piave di 50 e in miglioramento rispetto a 48,4 di gennaio.

Wall street è in rosso e le altre borse continentali sono invece contrastate, in un clima di attesa del meeting della banca centrale europea (che non dovrebbe toccare i tassi), degli interventi del numero uno della Fed, Jerome Powell, al Congresso Usa, del rapporto sul lavoro negli Stati Uniti. Si soppesa inoltre la diffusione dell’obiettivo di Pil della Cina a “circa il 5%” e il fatto che Hong Kong non l’ha presa bene: -2,61%.

Così, in Europa, Londra sale dello 0,1% e Madrid dello 0,45%, Francoforte invece perde lo 0,12%, Parigi lo 0,3%, Amsterdam lo 0,63%. Alla borsa francese si segnala il progresso di Essilor-Luxottica (+0,92%), che per la prima volta supera i 200 euro per azione (201,15, dopo aver toccato il record di 203,1), grazie alla promozione a “buy” di Equita.

Oro da record

Sul mercato dei cambi l’euro si mantiene ben intonato sul dollaro a 1,087.

Tra le materie prime brilla ancora l’oro, con lo spot gold in rialzo frazionale intorno a 2125 dollari l’oncia, dopo aver toccato un nuovo record storico a 2145,40 dollari.

È in progresso anche il petrolio, tipo Brent: +0,3%, 83,05 dollari al barile.

Qualcuno va all’incasso sul bitcoin, che tratta a 65.778 dollari (-3,75%) dopo una lunga serie di rialzi, che hanno riportato la principale moneta digitale vicino al suo record assoluto.

Wall Street: i Magnifici Sette sono ora i Fab Four?

Wall Street si muove in ribasso, con le vendite che si concentrano soprattutto sul settore tecnologico (Nasdaq -1,7%). Secondo Reuters, a proposito delle mega tech, sembra andare in soffitta la formula Magnifici sette (Meta, Tesla, Alphabet, Apple, Microsoft e Nvidia) a favore di Fab Four. Le tre azioni in ombra sono Apple, Tesla e Alphabet.

Apple (-2,68% al momento) in questo periodo non ha cavalcato il rally dell’intelligenza artificiale come gli altri titoli tech e sta subendo ora altre battute d’arresto. La perdita odierna è in gran parte dovuta al calo del 24% delle vendite di iPhone in Cina nelle prime sei settimane dell’anno. Nella seduta della vigilia invece si è fatta sentire la maxi multa da 1,8 miliardi in Europa.

Tesla (-3,3%) paga pegno alle deboli consegne in Cina, che ieri sono costate alle azioni il 7%. Inoltre Jeff Bezos, patron di Amazon ha nuovamente detronizzato Elon Musk, come uomo più ricco del mondo, nella classifica del “Bloomberg Billionaires Index” per la prima volta dal 2021. Grazie ai record di Amazon il suo patrimonio ha raggiunto i 200 miliardi di dollari, mentre Musk ha perso colpi a causa di Tesla e ora è tallonato da Arnault (Lvmh).

Terzo magnifico sottotono è Alphabet, che perde l’1,72% oggi, ma nel corso dell’anno ha perso circa il 5% contro un guadagno del 4% dell’indice S&P 500. A pesare sono l’intelligenza artificiale e il mondo dei chip che hanno calamitato l’attenzione degli investitori.

In quest’ambito si segnala poi la notizia del Financial Times secondo il quale il fondo sovrano di Singapore, Temasek, sarebbe intenzionato a investire in OpenAI. I manager del fondo e Sam Altman si sarebbero incontrati varie volte negli ultimi mesi. Le trattative si inserirebbero negli sforzi di Altman di lanciare un piano per rivoluzionare l’industria dei semiconduttori, riducendo allo stesso tempo la dipendenza di OpenAI da Nvidia (-0,63%).

Piazza Affari oltre quota 33mila con utility, petroliferi e banche

Piazza Affari è in luce oggi grazie a utility, petroliferi e banche.

Le prime beneficiano del restringimento dello spread e occupano gran parte della pagina principale del listino con A2a +3,82% Hera +2,69%, Enel +2,29%, Erg +2,12%, Snam +1,98%, Terna +1,71%, Italgas +1,66%.

Brillano inoltre i titoli petroliferi: in particolare non si placa l’euforia di Saipem +3,61% dopo i risultati annuali. Tenaris tallona la oil service con un progresso odierno del 3,57%.

Tra le banche domina Intesa +2,02%, supportata dal giudizio di Morgan Stanley che suggerisce agli investitori di concentrare le loro esposizioni anche su Mediobanca (+0,87%).

Tre le blue chip peggiori del giorno ci sono invece titoli della moda come Moncler -1,4% e Cucinelli -0,44%. Arretrano poi Interpump -1,3%, Stm -1,15%, Telecom -1,13%.

Fuori dal paniere principale Maire Tecnimont balza dell’11,8% grazie ai risultati sopra le attese e le stime di crescita sull’anno e fino al 2033, svelate nel capital day.

Spread e tassi in calo

La seduta è stata positiva per la carta periferica della zona euro e in particolare per i titoli di Stato italiani. Lo spread, in giornata, è sceso anche sotto quota 140 punti base, per chiudere poi a 141. I tassi si abbassano: il Btp decennale scende al 3,71% e il Bund di pari durata al 2,3%. Il maggiore interesse per i titoli periferici è dovuto probabilmente a un cauto ottimismo prima della riunione della Bce di giovedì.

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