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Borsa chiusura 18 ottobre: il boom di Nexi e il rialzo dei petroliferi non evitano il rosso a Piazza Affari e lo spread sale

Wall Street, preoccupata per gli sviluppi della crisi in M.O. e per i possibili nuovi rialzi dei tassi, spinge al ribasso anche i listini d’Europa. Non fa accezione Piazza Affari malgrado l’exploit di Nexi e il buon andamento di Saipem ed Eni

Borsa chiusura 18 ottobre: il boom di Nexi e il rialzo dei petroliferi non evitano il rosso a Piazza Affari e lo spread sale

L’onda d’urto del missile che ha colpito ieri sera l’ospedale di Gaza ha scosso oggi anche le principali borse mondiali e i listini europei chiudono in calo, mentre si moltiplicano gli allarmi per il rischio di attentati terroristici in molte capitali del continente. 

Wall Street è debole nella mattinata americana, con il presidente Joe Biden che, in Israele, invita l’alleato a non ripetere gli errori commessi dagli Usa dopo l’11 settembre. 

Sul fronte macro si attendono gli aggiornamenti dal Beige Book della Fed questa sera, mentre dalla Cina sono arrivate indicazioni oltre le attese da pil e commercio al dettaglio, nel giorno del vertice di Xi con Putin per rilanciare la via della Seta.

Le notizie da Pechino non bastano oggi a limare l’avversione al rischio sui mercati, con gli investitori che  orientano gli acquisti verso l’oro, mentre il petrolio rincara, guardando alla possibilità che il conflitto tra Israele e Hamas si estenda e coinvolga direttamente l’Iran. Il prezzo del greggio ha accelerato infatti soprattutto dopo che il ministro degli esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha invitato le nazioni musulmane a espellere i loro ambasciatori israeliani e a lanciare un embargo petrolifero.

Le vendite colpiscono l’obbligazionario e i rendimenti salgono, mentre sul mercato valutario l’interesse converge nuovamente sul dollaro.

Europa in calo; a Milano vola Nexi

In questo contesto Piazza Affari perde lo 0,82%, scendendo a 28.135 punti base, nonostante il balzo di Nexi che chiude con un teorico +13,17%, a seguito di quanto scritto ieri da Bloomberg, vale a dire che Cvc Capital sta valutando una possibile offerta per la società italiana. Fonti vicine al fondo inglese hanno ridimensionato la notizia, dicendo che Nexi è solo uno dei tanti dossier sul tavolo, ma non ci sono stati contatti con l’azienda per una vera offerta. 

Nel resto d’Europa arretra in misura consistente Londra, -1,15%, appesantita dai timori di un’inflazione ancora vivace con il +6,7% registrato a settembre, un ritmo analogo a quello di agosto e lievemente superiore alle previsioni del mercato. Nella zona euro il tasso di inflazione annuale a settembre è stato confermato da Eurostat in calo al 4,3% dal 5,2% del mese prima, ma in Italia e Spagna i prezzi hanno accelerato rispettivamente al 5,6% e al 3,3% dal 5,5% e 2,4%.

Le perdite sulle piazze sono intorno a un punto percentuale a Francoforte -1,01%, Parigi -0,91%, Amsterdam -0,98%, Madrid -0,95%, Zurigo -1,35%.

Sul continente si estende ora l’ombra della stagflazione, secondo il governatore della banca centrale greca e membro Bce Yannis Stournaras: il conflitto israeliano palestinese potrebbe infatti generare nuove sfide per l’economia europea, dalle turbolenze del mercato energetico ad un afflusso di rifugiati. Dato che la zona euro continua a essere un grande importatore netto di fonti energetiche, è “probabile – ha detto il banchiere al Financial Times – che il conflitto abbia un impatto stagflattivo se diventa un problema”.

Gli altri mercati

Sul mercato valutario torna protagonista il dollaro e l’euro arretra intorno a 1,053. 

Tra le materie prime brilla il lingotto, tradizionale bene rifugio: l’oro spot tratta in rialzo dell’1,2% oltre quota 1946,5 dollari l’oncia.

Si apprezzano d’altra parte i future del petrolio, nella versione Brent (+1,6% 91,35 dollari al barile) e Wti (+2%, 87,15 dollari al barile).

Cresce anche il prezzo del gas ad Amsterdam, +3,8%, 50,730 euro al Mwh.

Salgono ulteriormente i rendimenti dei titoli di Stato statunitensi e scendono i prezzi. Il decennale oltrepassa la soglia del 4,9%.

Tensioni sui bond britannici, dopo il deludente andamento dell’inflazione.

Spread in rialzo

A un quadro globale d’incertezza, la carta italiana reagisce debolmente. Il tasso del Btp decennale benchmark chiude al 4,98%, poco distante dal 5% toccato in seduta. Sale anche il rendimento del Bund al 2,92%, ma lo spread si allarga a 205 punti base.

Per quanto riguarda i dati macroeconomici italiani l’Istat ha reso noto che ad agosto la bilancia commerciale del paese ha segnato un saldo positivo pari a +2,07 miliardi di euro (-9,508 miliardi ad agosto 2022) e nei primi otto mesi dell’anno il saldo commerciale risulta positivo per 17,956 miliardi.

Piazza Affari salgono i titoli oil

Al netto di Nexi, Piazza Affari si è difesa con i titoli petroliferi, spinti dai prezzi dell’oro nero: Saipem +3,67%, Eni +0,7%, Tenaris +0,11%.

Tra i titoli finanziari si conferma la buona intonazione recente di Finecobank +0,54%. 

Negli altri settori si apprezza Telecom Italia +0,75%, in attesa che il cda esamini l’offerta di Kkr per la rete.

Qualche spunto si è visto su Erg +0,34% e Moncler +0,11%.

La lista delle blue chip in rialzo però finisce qui.

Tra i maggiori ribassi di oggi ci sono Interpump -3,89%, Cnh -3,28%. 

Mediobanca perde il 3,88%, penalizzata dalla retrocessione di Deutsche Bank a “Sell” da “Hold” e prezzo obiettivo a 10,3 euro da 11,3 euro precedente.

Vanno giù Poste -2,14% e Italgas -1,98%.

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