Condividi

Borsa chiusura 11 marzo: mercati Orso per l’inflazione Usa di domani e Tim ancora pesante ma Bitcoin oltre 72 mila miliardi

Borse quasi tutte in territorio negativo e a Piazza Affari Tim (-4,6%) soffre ancora. Vola invece il Bitcoin, ormai oltre la quota record di 72 mila miliardi di dollari per il via libera della Borsa di Londra

Borsa chiusura 11 marzo: mercati Orso per l’inflazione Usa di domani e Tim ancora pesante ma Bitcoin oltre 72 mila miliardi

La settimana finanziaria europea si apre con un’altra seduta fiacca, in sintonia con l’andamento debole di Wall Street (S&P 500% -0,13%), che aspetta i dati sull’inflazione di febbraio in uscita domani, visto che potranno muovere le scommesse degli investitori su entità e tempi di un taglio dei tassi da parte della Fed (al momento ci si orienta su un primo intervento a giugno). Le prese di profitto su Nvidia (-3,2%) e su alcune mega tech appesantiscono inoltre il clima generale. Vola invece il bitcoin, che segna un nuovo record oltre 72mila dollari, incoraggiando gli acquisti anche sui titoli legati alle criptovalute.

Europa debole, a Milano nuovo crollo di Telecom

Piazza Affari chiude con una perdita dello 0,27% a 33.315 punti base. La maglia nera del giorno va ancora una volta a Telecom, -4,6%, dopo il vertiginoso tracollo della scorsa settimana con il mercato allarmato dal debito della società. A rassicurare gli investitori non sono bastate oggi le precisazioni dei vertici sul piano industriale. 

Nel resto del continente Amsterdam cede l’1,12%, a causa dei molti titoli tech che pesano sul paniere principale; Francoforte scende dello 0,3% e Parigi dello 0,1%. Salgono Londra, +0,1%, e Madrid, +0,23%.

È piatta Lisbona, dopo le elezioni politiche anticipate, perse di un soffio dai socialisti che governavano da otto anni. La pagina politica era calda oggi anche in Italia, per l’atteso risultato delle elezioni regionali in Abruzzo, dove il presidente uscente Marco Marsilio, sostenuto dal centrodestra, ha battuto l’avversario.

Euro-dollaro poco mosso, in leggero rialzo lo yen

Sul mercato dei cambi l’euro-dollaro è poco mosso, per un cambio intorno a 1,095.

I movimenti sono contenuti anche per lo yen, che in ogni caso si rafforza a 146,83 dopo la revisione al rialzo a +0,1% del PIL giapponese nel quarto trimestre 2023, a fronte di -0,1% comunicato in precedenza. L’economia nipponica non è quindi in recessione tecnica, anche se l’espansione è notevolmente lenta. L’andamento però rafforza la convinzione che la BoJ potrebbe presto porre fine all’era dei tassi negativi. In scia all’andamento valutario ha chiuso in ribasso Tokyo, -2,11%, a causa dei molti titoli orientati all’export.

Tra le materie prime sono in frazionale progresso oro e petrolio. Lo spot gold continua a volare alto e tratta poco oltre 2181 dollari l’oncia. Il future Brent, maggio 2024, sale dello 0,6% a 82,58 dollari al barile.

Piazza Affari, banche in recupero, arretra A2A

Nel corso della seduta le banche hanno recuperato terreno in Piazza Affari e il miglior titolo del listino è Bper, +2,13%. A far scattare i realizzi sul settore la scorsa settimana era stata l’impressione che la strada verso un taglio dei tassi nella zona euro sia ormai segnata, nonostante la prudenza della Bce che, giovedì scorso, ha lasciato invariato il costo del denaro. Inoltre venerdì Bankitalia ha parlato dell’avvio di una consultazione pubblica per introdurre una nuova riserva di capitale per tutte le banche italiane a fronte del rischio sistemico, un elemento che ha fatto scattare i realizzi anche se la notizia non è una vera sorpresa.

Oggi trovano il segno positivo al termine delle contrattazioni anche Unicredit +0,8% e Banco Bpm +0,4%, mentre Intesa perde l’1,01%.

Tra le storie sotto i riflettori del mercato c’è anche quella relativa ad A2a, -3,63% ed Enel +0,42%, con la prima che acquista dalla seconda il 90% circa delle attività di distribuzione elettrica nelle province di Milano e Brescia per un esborso di 1,2 miliardi di euro. Domani inoltre A2a presenterà i conti e il piano strategico.

Negli altri settori bene Moncler +1,76%, Iveco +1,14%, Stellantis +0,76%.

Male Telecom, che ha toccato nuovi minimi da dicembre 2022. L’ad Pietro Labriola ha mostrato però tutta la sua fiducia nel titolo e nella società acquistando sul mercato 500.000 azioni al prezzo di 0,2036 euro per un corrispettivo intorno a 100.000 euro.

Arretrano Leonardo -4,06%, A2a, Nexi -3,57%.

Fuori dal paniere principale compie un balzo Fincantieri +11,65%, oltre i 57 centesimi per azione (massimi annuali) dopo i risultati 2023 e la guidance 2024. Il mercato si aspetta inoltre a breve novità sulla trattativa con Leonardo per gli asset ex Wass nel settore militare sottomarino e sul possibile aumento di capitale. 

Si apprezza il titolo Juventus Fc, +3,63%, molto volatile nel primo giorno dell’aumento di capitale fino a 200 milioni. Il titolo era partito in picchiata, ma ha risalito la china con il passare delle ore. L’azionista di controllo Exor, che detiene il 63,8% del capitale e il 77,9% dei diritti di voto, ha già versato in conto capitale 127 milioni di euro, che corrispondono alla sua quota di competenza. Si è impegnato inoltre a sottoscrivere fino a ulteriori 72 milioni di euro eventualmente non sottoscritti. I soci che non parteciperanno avranno una diluizione della propria quota del 23,4%. In caso di totale sottoscrizione dei titoli da parte di Exor, la holding Agnelli-Elkann salirebbe al 76% del capitale.

Spread e tassi in cauto rialzo

La chiusura è rosso pallido anche sul secondario, dove lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata sale a 134 punti base (+1,68%), a fronte di leggeri incrementi nei tassi. In particolare il titolo italiano è indicato in chiusura al 3,62% (dal 3,57% di venerdì) e il titolo tedesco al 2,28% (dal 2,24%).

Commenta