Condividi

Borsa: Bpm crolla, governance nel mirino. A 24 ore da un Cda di fuoco

Dopo essere partita a razzo stamani, l’azione ha iniziato a perdere pesantemente, a 24 ore dal Cda di piazza Meda, che dovrà affrontare il tema dei patti occulti nella gestione del gruppo, su cui è in corso l’indagine di Bankitalia – Il consigliere Benvenuto ha smentito di aver avuto incontri alla Banca d’Italia per perorare la causa del nuovo statuto duale

Borsa: Bpm crolla, governance nel mirino. A 24 ore da un Cda di fuoco

A ventiquattr’ore dal cda di piazza Meda che dovrà affrontare il tema dei patti occulti nella governance e nella gestione su cui è in corso l’indagine mirata di Banca d’Italia si susseguono scoop, smentite e voci di vario genere. Intanto, in Piazza Affari, si è sgonfiata all’improvviso la corsa al titolo che dopo una partenza a razzo ha invertito il trend accusando un ribasso pari al 4,92 per cento (contro il +5% di inizio seduta). Un ribasso che può avere diverse spiegazioni: o i compratori hanno raggiunto l’obiettivo che si erano prefissi, accumulando una posizione da spendere nel corso delle prossime battaglie. Oppure tutti i contendenti hanno deciso di stare a guardare in attesa degli sviluppi di una situazione delicata.

Mentre in Borsa si fermava la corsa al titolo, da piazza Meda usciva Agostino Megale, segretario dei bancari della Cgil, che aveva illustrato al presidente Massimo Ponzellini la posizione del sindacato sulla situazione in Bpm. Megale, al pari della Fiba Cisl, è per l’azione pulizia (di fronte all’azionista) di dirigenti che, per dirla con il comunicato Cis, “perseguono i più biechi istinti coroporativi estraeni alla nostra tradizione”. Diversa per ora la posizione della Uilca.

A questo proposito il sito del Giornale ha rivelato una notizia, poi smentita, per cui l’ex senatore Giorgio Benvenuto, oggi consigliere della la Banca Popolare di Milano in quota alla Uilca, avrebbe cercato ieri di avere un incontro in Banca d’Italia per perorare la causa del nuovo statuto. “Apprendo con stupore da Il Giornale – si legge in un comunicato -, che dalla prima mattinata di oggi starei bussando al portone della Banca d’Italia per poter discutere in merito al destino della Banca Popolare di Milano. Non sono sorpreso che non ci sia nessuno ad aprirmi, perché io oggi mi trovo a Milano per altri impegni e questa notizia è destituita di ogni fondamento”.

Altra smentita in arrivo dal segretario generale della Uilca Massimo Masi che, secondo ricostruzioni di stampa secondo cui sarebbe stato a casa di Andrea Bonomi “per discutere i futuri assetti dei Consigli di Sorveglianza e di Gestione della Banca Popolare di Milano”. “Ritengo fuorviante e falso il tenore dell’articolo in questione – spiega Masi -, perché è fuorviante e falso che la Uilca prende parte a operazioni per spartirsi le poltrone dei futuri consigli della banca milanese, è fuorviante e falso che la Uilca avvalora pratiche di spartizione di poltrone fuori da logiche meritorie, è fuorviante e falso che la Uilca è protagonista di prassi equivoche e segrete ed è falsa la presunta frequentazione con Bonomi, persona che non ho mai avuto il piacere di incontrare o di conoscere”.

La situazione, comunque, resta calda: non è smentita l’esistenza di una sorta di manuale Cencelli per le carriere interne, così come il ruolo dei sindacati per favorire un’intesa tra il gruppo Bonomi (appoggiato da Mediobanca) e gli amici della Bpm, per assicurare anche con il nuovo statuto duale una gestione coerente con il passato, così come non vuole la Vigilanza di Banca d’Italia.

La partita, insomma, è in corso

Commenta