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Borsa 17 gennaio: frena il mattone cinese. Perde colpi anche Tokyo. Sorride solo l’hi-tech

Mercati in ribasso per il ritardo del taglio dei tassi. Oggi Lagarde parla a Davos. Eni scioglie il nodo Kashagan

Borsa 17 gennaio: frena il mattone cinese. Perde colpi anche Tokyo. Sorride solo l’hi-tech

I tassi? “Non dovrebbero essere” più alti del livello attuale e “la prossima mossa sarà un taglio, probabilmente quest’anno”. lo ha detto il governatore della banca centrale francese Francois Villeroy de Galhau parlando al World economic forum. “Ma è troppo presto per dichiarare vinta la guerra all’inflazione, “ha subito frenato il banchiere, “il lavoro non è terminato anche se la nostra manovra di stretta ha avuto più successo di quanto avevamo previsto un anno fa qui a Davos”. Il costo del denaro, però, resterà più alto rispetto al periodo 2015-22 quando la Bce doveva combattere la disinflazione.

Più o meno quel che ha sostenuto dal palco di Davos anche il governatore della Fed che ha raffreddato le aspettative di un corposo taglio dei tassi nel corso dell’anno, rinviando peraltro il primo taglio da marzo all’estate. La platea di Davos si adegua. Così come le obbligazioni, in flessione dopo l’impennata di inizio anno.

Hong Kong -10% a gennaio. Immobiliare in calo

Il mondo rallenta , così come le bollette dell’energia o i limiti di velocità imposti dal comune di Bologna. Fa eccezione la Cina. Almeno in parte. Il Pil del quarto trimestre è salito del 5,2% anno su anno, dal +4,9% del terzo trimestre. Nel 2023 l’economia cinese è cresciuta del 5,2%, come anticipato ieri dal premier Li Qiang durante il suo intervento al World Economic Forum di Davos. Ma il dato, drogato dagli investimenti pubblici, racconta solo una parte della realtà.

L’immobiliare, infatti, continua a scendere. I prezzi delle case, hanno registrato il calo annuale più rilevante dal 2015: -0,4%, dopo il -0,2% di novembre, il sesto calo mensile consecutivo e quello più ampio da marzo, scontando la persistente debolezza della domanda a dispetto degli sforzi di Pechino per mitigare l’impatto di una prolungata crisi immobiliare. Cede, di fronte a questi numeri, la diga dei conti di Pechino, ormai focolaio di deflazione. Si inabissa l’indice di Hong Kong, in ribasso di quasi il 10% da inizio anno, che tocca stamattina i minimi dal novembre del 2022. L’indice MSCI Asia Pacific perde lo 0,8%, – 2,2% il Kospi di Seul e -1% Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen.

Perde colpi anche Tokyo dopo aver toccato in avvio un nuovo massimo da 34 anni, il Nikkei perde lo 0,4% e la valuta giapponese si svaluta. Cross dollaro yen +0,2% a 147,2, livello che non si vedeva dalla fine del mese scorso. Frena perfino Mumbai che annulla i guadagni da inizio anno. Secondo Sunil Koul, stratega azionario per l’Asia e il Pacifico di Goldman Sachs, il promettente mercato azionario dell’India potrebbe essere preso d’assalto dagli investitori esteri nei mesi successivi al voto per il rinnovo del parlamento federale. Fissato per aprile/maggio. Gli investitori globali hanno acquistato 21 miliardi di dollari di azioni indiane su base netta nel 2023, il ritmo è rallentato questo mese in vista delle elezioni: che danno per molto probabile il terzo mandato al primo ministro Narendra Modi.

Il malessere dei listini asiatici cade su un mercato già indebolito dalle dichiarazioni dei banchieri sulle aspettative sulla partenza e sull’entità del taglio dei tassi. Si sono indebolite le obbligazioni e le azioni.

Jp Morgan taglia Banco Bpm

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso. Future EuroStoxx50 -1%.
FtseMib di Milano piatto nella seduta di ieri. JP Morgan ha abbassato la raccomandazione su Banco BPM , Bank of Ireland e ABN a Underweight da Neutral.

In rosso anche i future di Wall Street -0,5%. Fa eccezione Nvidia che ieri ha chiuso in rialzo del +3% sul nuovo record storico. Un segnale che l’Intelligenza Artificiale attira ancora molto interesse; Il Dow Jones, in calo dello 0,6%, è stato penalizzato dal -8% di Boeing.

Corre solo il tech: nasce il colosso Synopsys

Da segnalare Synopsys +4%. La società specializzata in programmi software per il settore semiconduttori ha acquisito Ansys . L’operazione ha un valore di 35 miliardi di dollari. La preda è in calo del 4%.

Tornano a salire i rendimenti delle obbligazioni. Treasury Note a dieci anni a 4,05% di tasso di rendimento, +5 punti base. Bund al 2,25%, + 2 punti base. BTP a 3,82%.
I mercati, senza troppe illusioni, attendono oggi le parole di Christine Lagarde ospite a Davos.
Euro dollaro in calo per la quinta seduta consecutiva a a 1,086.
Frena anche il petrolio, quasi insensibile alle tensioni nel Golfo Persico. Petrolio Brent e Wti in calo dello 0,6%. Oro a 2.025 dollari l’oncia, in calo dello 0,2%. Bitcoin a 42.800 dollari, poco mosso.

Unicredit, cda il 4 febbraio. Eni scioglie il nodo Kashagan

Leonardo. Goldman Sachs alza il target price a 18 euro.
Enel ha lanciato con successo un sustainability-linked bond da 1,75 miliardi di euro in due tranche, nel mercato Eurobond. La società potrebbe rivedere le strategie di sviluppo in Argentina, dopo l’incontro tra il ceo Flavio Cattaneo e il nuovo presidente Javier Millei, lo riporta MF.
Unicredit ha rinviato al 4 febbraio dall’1 febbraio la data del cda sui risultati del quarto trimestre, che saranno presentati al mercato il 5 febbraio.
Eni I soci privati del consorzio di sviluppo del giacimento di Kashagan sarebbero vicini a chiudere le dispute con le autorità del Kazakhstan, scriveva ieri Bloomberg. L’accordo dovrebbe prevedere un aumento del programma di investimenti in progetti sociali.
Tim Il consiglio di amministrazione si riunisce giovedì per avviare i lavori della lista per il rinnovo del consiglio da sottoporre all’assemblea dei soci in agenda il 23 aprile, con l’AD Pietro Labriola che punta alla riconferma. Nel dettaglio il consiglio dovrà formalmente approvare le linee guida per la compilazione della lista Nella seduta di giovedì, il Cda valuterà inoltre la riduzione del numero di consiglieri che, spiegano le fonti, dovrebbero scendere a 9 dagli attuali 15. Con il 24% del capitale ordinario di Tim, Vivendi rappresenta l’incognita principale per la lista del consiglio e per un secondo mandato a Labriola, alla guida di Tim da gennaio 2022, quando subentrò a Luigi Gubitosi. Vivendi, che non ha più rappresentanti diretti in Cda dall’inizio dell’anno scorso e ha riclassificato la propria partecipazione in Tim come finanziaria, non intende appoggiare la riconferma di Labriola ma allo stato non sta lavorando ad una propria lista.
Intesa Sanpaolo è pronta a fronteggiare il taglio dei tassi, dice il ceo Carlo Messina in un’intervista. La banca prevede di incrementare il contributo delle commissioni da risparmio gestito.
Webuild dovrebbe ottenere alcune maxi commesse in Arabia Saudita, complessivamente si parla di ordini per un totale di circa cinque miliardi di dollari.

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