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Birre artigianali in Italia, è boom: +104% di birrifici in sette anni e consumi in crescita

Lo conferma il Report “Birra artigianale, filiera e mercati” di Unionbirrai. Il nostro Paese è al sesto posto in Europa per numero di birrifici e al nono per volume di produzione

Birre artigianali in Italia, è boom: +104% di birrifici in sette anni e consumi in crescita

La birra artigianale italiana gode di ottima salute: nel 2022 le realtà che producono birra in Italia hanno raggiunto le 1.326 unità occupando un totale di 9.612 addetti diretti, con una crescita rispetto al 2015 del 104% in termini di birrifici e del 22% in termini di addetti. È quanto emerge nel Report “Birra artigianale, filiera e mercati” di Unionbirrai, associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, realizzato a cura di OBIArt, Laboratorio del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università degli Studi di Firenze che ha fornito una fotografia della situazione (ottima) del mercato brassicolo in Italia.

La birra artigianale Made in Italy piace sempre di più, non solo agli italiani. Secondo il report il nostro Paese si colloca al sesto posto a livello europeo (dopo Francia, Regno Unito, Germania, Svizzera e Olanda) per numero di birrifici e al nono per volume di produzione con 17,6 mln di ettolitri prodotti nel 2021.

“La birra cresce nelle preferenze degli italiani e la birra artigianale lo fa ancora di più. I motivi possono essere diversi e anche un cambio di cultura del bere è tra questi. Ma è importante riconoscere il merito agli operatori del settore per tutto il lavoro che si sta facendo – ha sottolineato Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai –. Sempre maggiore attenzione alle materie prime, innovazione tecnologica, marketing intelligente e capacità di intercettare i gusti dei consumatori sono i principali motivi per cui il comparto della birra artigianale cresce tra le preferenze dei consumatori italiani di birra”.

Il caso dei birrifici agricoli

In particolare, in Italia, storicamente legata alla produzione e al consumo di vino, negli ultimi anni si è registrata una crescente popolarità delle birre artigianali. Si può quindi parlare, a pieno titolo, di una vera e propria “rivoluzione” ormai diffusa in tutto il Paese (soprattutto nel Nord Italia, ma è nel Centro Sud che si continuano a registrare gli incrementi più consistenti). Il dato significativo riguarda però la crescita dei birrifici agricoli, di fatto divenuta un’opportunità a partire dal 2010, anno in cui le produzioni di birra e malto sono entrate a far parte delle attività connesse praticabili nelle imprese del primario. Presente in appena una ottantina di aziende nel 2015, nel 2022 la produzione di birra arriva ad essere presente in 290 imprese agricole, arrivando a rappresentare il 22% di tutti i birrifici nazionali e ad occupare oltre 1.000 addetti.

La birra artigianale supera le crisi a pieni voti

La crisi pandemica prima e quella energetica dopo hanno duramente colpito anche questo settore. Eppure, i mastri birrai si sono mostrati resilienti, riorganizzando la propria rete distributiva sono riusciti a recuperare gli svantaggi. A dimostrarlo è un’indagine diretta condotta presso i birrifici artigianali, che ha rivelato che nelle 130 imprese esaminate la produzione totale realizzata nel 2022 alimenta 1.162 diverse etichette permanentemente inserite in listino e 716 etichette non stabilmente presenti ed associate a particolari produzioni stagionali o per altri motivi non continue: a livello di media campionaria, ciò significa che ogni birrificio ha un portfolio con 7-10 linee di prodotto diverse. Allo stesso tempo l’indagine ha sottolineato come i birrifici artigianali, oltre che nella produzione e vendita della birra, abbiano aggiunto una serie di attività per attrarre clienti: in oltre due terzi dei birrifici i clienti, oltre che acquistare i prodotti, possono anche visitare gli impianti, nel 46% dei casi è presente una tap room, mentre nel 24,6% l’ospitalità è organizzata nei termini di brew pub e nel 32% con somministrazione di alimenti.

Tutti pazzi per le birre artigianali

Per quanto riguarda i consumi, il report segnala, sulla base di un’indagine di mercato su 1700 contatti, che il 41% è consumatore abituale di birra, il 12% della sola birra industriale e il 29% di birra industriale e artigianale. “C’è ancora molto lavoro da fare per migliorare il settore e per diffondere il consumo della birra artigianale. – conclude Ferraris –. Ma possiamo prendere atto che il settore è in crescita sia per quanto riguarda il numero delle nuove aziende che per quanto riguarda la diffusione della birra artigianale tra i consumatori, anche se dobbiamo e possiamo sicuramente fare di meglio nello specifico del comparto gdo, dove il nostro genere di prodotto fa più fatica ad essere gestito con le dovute attenzioni alla qualità e alla durabilità. Abbiamo scoperto come, all’interno di un maggior interesse verso le bevande alcoliche da parte degli italiani, la birra stia crescendo molto di più del vino con abitudini di consumo che diventano meno tradizionali e più variegate assomigliando sempre più al modello nordeuropeo che a quello mediterraneo più legato al vino e al consumo durante i pasti”.

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