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Biden verso il trionfo in Georgia: petrolio, oro e Btp ok

I Dem sono a un passo dalla vittoria elettorale in Georgia che assegnerà loro anche il controllo del Senato, con inevitabili ripercussioni sui mercati finanziari – Cina al top dopo 13 anni – In Italia domanda boom per i Btp – Exploit di Mps

Biden verso il trionfo in Georgia: petrolio, oro e Btp ok

Raphael Warnock, il pastore protestante afroamericano che dirige la stessa chiesa Ebenezer di Atlanta che fu di Martin Luther King, è in testa per 35 mila voti sulla candidata repubblicana, che per ora vanta il 49,6% dei voti. Il repubblicano David Perdue ha un vantaggio minimo, 460 voti, sul rivale democratico nell’altra sfida in Georgia che può ribaltare gli equilibri del Senato Usa. Ma devono ancora essere scrutinati i voti dei seggi che a novembre decretarono la vittoria di Joe Biden. È possibile, se non probabile un clamoroso successo dei democratici nel giorno in cui il vice di Trump, Mike Pence, dovrà certificare l’elezione di Biden a successore del tycoon, nonostante i sessanta ricorsi del presidente uscente contro il voto di novembre. Il tutto in una Washington in stato d’assedio per le temute manifestazioni di piazza dei suprematisti bianchi. Un finale degno di Stephen King, destinato a condizionare i destini dei mercati, che, al solito, semplificano (spesso sbagliando) gli effetti della politica sull’economia: un Congresso in mano ai democratici viene vissuto come il via libera a una politica di più debito ma anche più tasse e regole per condizionare finanza e digitale.

RIPARTE LA MANIFATTURA USA, PROVISIONI ROSA PER I CHIP

Il primo effetto di questa sensazione, in attesa dell’esito finale delle urne (quasi scontata la riconta dei voti, viste le differenze minime) è l’aumento dei rendimenti del Treasury Note a dieci anni, vicinissimo all’1% di rendimento.

I future di Wall Street sono in peggioramento, quello del Nasdaq è in calo dell’1,3%, S&P 500 -0,3%. 

Ieri Borse Usa in aumento grazie ai buoni dati in arrivo dall’industria manifatturiera e dall’andamento dei petroliferi (+4,5%): Dow Jones +0,55%, S&P +0,71%, Nasdaq +0,95%, grazie al rally di Micron (+4,3%).

ARABIA SAUDITA E SCORTE USA SPINGONO IL PETROLIO

La spinta è stata sostenuta dell’altra notizia di giornata. Il petrolio Brent è tornato sui livelli di febbraio, per effetto del balzo del 4,9% di ieri. Stamattina il greggio del Mare del Nord sale ancora, a 54 dollari il barile, +0,5%. Non c’è solo l’inaspettata decisione dell’Arabia Saudita di procedere in modo volontario con una serie di tagli alla produzione da circa un milione di barili, ci sono anche le indicazioni sulle scorte in arrivo dall’American Petroleoum Institute: la scorsa settimana le riserve dovrebbero essere scese di un milione e mezzo di barili a 491 milioni.

LA CINA AL TOP DA 13 ANNI, UN BOND PER ALIBABA

In Asia, l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen resta in prossimità dei massimi degli ultimi 13 anni, in rialzo dello 0,1%. In Cina, la scoperta di una cinquantina di casi di coronavirus nella provincia di Hubei ha portato le autorità a chiudere le più importanti autostrade che la attraversano, fermate anche tutte le corse degli autobus a lunga permanenza che partono dalla capitale Shijizhuang.

In calo dello 0,3% l’indice Hang Seng di Hong Kong. Alibaba è in rialzo del 3,5% dopo tre sedute consecutive di ribasso. Reuters riporta che il colosso del commercio online sta preparando l’emissione di un bond in dollari da almeno cinque miliardi.

Poco mosso il mercato obbligazionario europeo. Bund tedesco a -0,56% da -0,60%, Btp decennale stabile a 0,55%. Proseguono le tensioni all’interno della maggioranza. La soluzione più probabile è quella di un rimpasto. Remota, a giudicare dall’andamento di prezzi, l’ipotesi di elezioni anticipate.

LE MISURE ANTI-COVID FRENANO L’EUROPA

L’aumento dei petroliferi ha sostenuto ieri i mercati azionari del Vecchio Continente. Il Brent ha imboccato la strada del rialzo dopo che l’Arabia Saudita e la Russia hanno raggiunto un compromesso sulla produzione. Nel dettaglio, l’output di greggio resterà fermo a febbraio per poi salire a marzo. Il vice primo ministro russo, Alexander Novak, ha rinunciato ad un aumento immediato per il previsto calo della domanda globale causata della recrudescenza del virus Covid-19 e dalle relative misure restrittive decretate per contenerla. Il Regno Unito ha deciso un terzo blocco totale delle attività per sei settimane. La Germania, prima economia europea, ha esteso le attuali restrizioni per altre tre settimane fino al 31 gennaio. E, come si legge in un report di Morgan Stanley, “con un numero elevato di nuovi casi e sistemi sanitari sotto pressione in gran parte dell’Europa, le restrizioni sembrano destinate ad essere estese ulteriormente”.

PIAZZA AFFARI +0,5%. PERDE SLANCIO LA RIPRESA INDUSTRIALE

Piazza Affari ha chiuso in ribasso dello 0,52%, a 22.200,60 punti. A dicembre l’indice PMI Manifatturiero italiano si è attestato a 52,8 punti e per il sesto mese consecutivo rimane sopra la soglia di 50, spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività produttiva. È in rialzo rispetto al livello di novembre (51,5) ma risulta inferiore alle attese di consenso (54,0).

In rosso anche Parigi (-0,44%) e Francoforte (-0,55%). Londra +0,64% sull’onda dei nuovi aiuti alle imprese per il lockdown.

SALE SOLO LA GRANDE DISTRIBUZIONE: CARREFOUR +3,6%

Brillano i titoli della grande distribuzione favoriti dal nuovo lockdown: a Parigi Carrefour mette a segno un rialzo del 3,59%. A Londra Next +8% sull’oda delle ottime vendite di fine anno.

VOLA L’ETF SULL’ORO. METALLO GIALLO IN RALLY

Quinto rialzo consecutivo dell’oro, con la quotazione sui massimi da due mesi a 1.945 dollari sull’onda della crescita dei contagi e dell’incertezza per il ballottaggio in Georgia che hanno esaltato le qualità del metallo giallo come bene rifugio. Il più grande ETF al mondo specializzato in investimenti auriferi garantiti da lingotti fisici ha registrato lunedì scorso il più grande afflusso giornaliero di fondi da settembre, dopo un lungo periodo di deflussi di capitali. Nel 2020 l’oro ha guadagnato il 25% in dollari, il 15% in euro.

DOMANDA BOOM PER I BTP A 15 ANNI: 105 MILIARDI DI RICHIESTE

Fuochi d’artificio per i Btp. A fronte di un’offerta di titoli a 15 anni per 10 miliardi di euro, la domanda è stata di 105 miliardi. Il boom della domanda ha consentito di tenere basso il rendimento offerto ai sottoscrittori che riceveranno interessi lordi dello 0,95% da qui al 2037, pagati in due cedole semestrali.

Lo spread Btp/Bund chiude poco sotto quota 115.

MPS +6,1%. PIACE IL MINI-MONTE TOSCANO

In Piazza Affari ha strappato Monte Paschi (+6,09% a 1,097 euro), sostenuto dalle indiscrezioni su un piano per lo spin-off di un mini Mps, concentrato sulla Toscana (300 filiali circa) che conservi il brand dell’istituto senese nell’ambito della fusione con Unicredit (-1,6%). Equita sim ha confermato il rating hold e il prezzo obiettivo a 1,6 euro. A detta degli analisti, lo spin off di una mini-banca “non cambierebbe in ogni caso il senso industriale dell’accordo”.

Contrastato il resto del settore: bene Bper (+0,82%) e Mediobanca (+0,38%), mentre ha perso terreno Intesa Sanpaolo (-1,09%).

TENSIONI SUL GREGGIO. ENI E SAIPEM SUPERSTAR

In grande evidenza i titoli Oil. Eni chiude la seduta con un rialzo del 3,71% dopo aver messo in stand by la vendita degli asset australiani. Intesa ha confermato sul titolo il rating hold con un target price di 8,5 euro, mentre Equita sim ha ribadito la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 10 euro. Giornata positiva anche per Saipem (+4,13%) e Tenaris (+3,58%).

Poco mosse Fca e Psa in attesa del debutto di Stellantis (18 gennaio). Fca ha annunciato che investirà 250 milioni di dollari per accrescere la propria presenza in India tramite il lancio di quattro nuovi modelli di Suv a marchio Jeep nei prossimi due anni.

JP MORGAN SCEGLIE CONTINENTAL E TAGLIA PIRELLI

In calo Pirelli (-1,63%) su cui JP Morgan ha ridotto la raccomandazione da neutral a underweight. Il broker ha aggiornato la loro copertura sul comparto auto e componentistica, inserendo Renault overweight nella European analyst focus List, alzando il giudizio su Continental a overweight da neutral e abbassandolo (da overweight a neutral) su Bmw. Nel complesso, gli analisti ritengono che il 2021 sarà un anno di “profonda ripresa dei volumi dopo il Covid-19” per la produzione di auto.

FRENA HERA. NUOVE INCHIESTE PER ATLANTIA

Tra i peggiori Nexi (-2,6%), Hera (-2,56%) e Moncler (-2,76%). Atlantia -1,53%: ci sarebbe una nuova indagine per omissione di atti d’ufficio della procura contro i manager di Aspi per il crollo del Ponte di Genova.

FINCANTIERI, AL VIA LA COMMESSA SUI SOMMERGIBILI

Fuori dal listino principale Fincantieri +0,9% dopo un massimo a +2%: la società è prossima a finalizzare un contratto da 2,3 miliardi con la Marina militare per la costruzione di quattro sottomarini.

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