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Bayer-Monsanto, Apple, Mps: tre scintille per il mercato

La fusione da 66 miliardi tra Bayer e Monsanto, la corsa di Apple che torna sopra i 600 miliardi e il ribaltone in Mps con l’arrivo Morelli attirano i riflettori del mercato – Gli investitori alleggeriscono le posizioni su titoli di Stato lunghi favorendo il rialzo dei rendimenti, Borse sempre più volatili

Bayer-Monsanto, Apple, Mps: tre scintille per il mercato

Il presidente della Ue Jean-Claude Juncker ha ricordato ieri agli europei che la politica della Bce ha consentito finora risparmi per 50 miliardi di euro sul finanziamento del debito. Un richiamo (in tedesco, tanto per rimarcare il divorzio da Londra) che cade in un momento delicato per i mercati del debito, assieme al petrolio, l’anello debole della finanza alla vigilia dell’autunno.

L’incertezza sulle prossime mosse della Fed e della Bank of Japan stanno spingendo gli operatori ad alleggerire le posizioni sui titoli “lunghi” con immediati effetti anche sui listini azionari. Sale così il rendimento dei trentennali di Tokyo (0,57% contro 0,47% di una settimana fa), del decennale Usa (oltre 1,7%) e lo spread dei Btp (1,27% ,10 punti in più contro il corrispondente Bund), dei titoli spagnoli (+13 punti) e portoghesi (+20 pb). Il risultato? Si raffreddano le Borse, ormai convinte che i tassi saliranno (probabilmente a dicembre). Sale la volatilità, soprattutto nell’Europa mediterranea.

AL VIA BAYER-MONSANTO. APPLE TORNA SOPRA I 600 MILIARDI

In sensibile ribasso l’indice Nikkei a Tokyo, sotto dell’1,4% per l’incertezza sulle prossime mosse della Banca centrale. I due principali quotidiani finanziari del Paese hanno scritto che la Banca del Giappone si prepara ad abbassare ulteriormente i tassi sui depositi, già oggi negativi. La settimana prossima l’istituto centrale dovrebbe portare il tasso a -0,2% dall’attuale -0,1%. In ribasso anche Sidney (-0,4%).

Attività ridotta stamane sui listini asiatici. I mercati cinesi e quelli coreani sono chiusi da oggi per tre giorni per l’avvio delle feste di fine estate. Hong Kong (+0,4%) si fermerà domani assieme a Singapore.

Debole Wall Street: Dow Jones -0,18%, S&P 500 -0,06%. Bene il Nasdaq (+0,36%). Monsanto +0,5% dopo l’affare del secolo. Il colosso dell’agribusiness è finalmente passato sotto il controllo di Bayer (+0,27%) per un controvalore di 66 miliardi di dollari.

Continua la corsa di Apple (+2,1%), sull’onda delle indiscrezioni sull’avvio straordinario delle vendite dell’iPhone7. Il valore di mercato della Mela è risalito oltre i 600 miliardi di dollari per la prima volta da aprile. In classifica oggi Apple (607 miliardi) precede Alphabet (535 miliardi) e Microsoft (440 miliardi).

IL CALO DELLE SCORTE NON FRENA IL GREGGIO

Uber ha invitato oggi mille cittadini di Pittsburgh a provare il servizio offerto dalle sue auto a guida autonoma. Si tratta del primo test mondiale in condizioni di traffico normali. Intanto in Cina Tesla è stata protagonista di un nuovo incidente mortale.

L’appuntamento più importante sul fronte macroeconomico era la pubblicazione delle scorte di petrolio degli Stati Uniti da parte della Energy Information Administration. Il consensus si aspettava un incremento di 3,8 milioni di barili. Al contrario, le scorte Usa sono scese di 559mila barili. Il greggio è dapprima rimbalzato in maniera robusta prima di ripiegare: il Brent è tornato a scendere di circa 2 punti a 46,30 dollari. A Wall Street il comparto energy ha ceduto il 5,4% nelle ultime tre sedute.

Eni si è afflosciata riducendo il guadagno a un timido 0,2% con un prezzo di 13,14 euro. A sostenere il Cane a Sei Zampe h contribuito la firma di un contratto di concessione con il Governo del Montenegro relativo all’esplorazione di 4 blocchi nell’offshore del Paese. Saipem +0,13%, Tenaris +0,6%.

MILANO CHIUDE IN PARI, SPREAD IN SALITA

Chiusura contrastata per le Borse europee, che hanno vissuto una seduta all’insegna della volatilità. Milano, dopo una seduta a cavallo della parità, ha chiuso a quota 16.540 punti, in calo dello 0,05%. In ribasso anche Parigi (-0,23%) e Madrid (-0,04%). In positivo, invece, Londra (a +0,3%) e Francoforte (+0,06%).

Ha destato preoccupazione il dato sulla produzione industriale europea di luglio, calata dell’1,1% rispetto a giugno (-1% nell’intera Unione europea). Anche su base annua si è registrato un decremento dello 0,5%.

Ancora allarme rosso sul fronte dell’inflazione: in Italia ad agosto è rimasta in terreno negativo su base annua (-0,1%), pur essendo salita dello 0,2% su base mensile. In Francia è cresciuta di un risicato 0,2% annuo, nonostante il +0,3% di agosto.

I tassi sui Btp italiani a 10 e 30 anni sono saliti fino rispettivamente a 1,34% e 2,39%, confermandosi sui massimi da fine giugno. In allargamento anche lo spread Italia-Germania, in scia al rialzo della carta tedesca.

DERIVATI: CHIESTI 4,1 MILIARDI A MORGAN STANLEY

La procura della Corte dei Conti ha contestato nell’ambito di un’indagine sui derivati un danno erariale complessivo di 4,1 miliardi di euro a Morgan Stanley oltre che al direttore del debito pubblico del Tesoro, Maria Cannata, e a tre ex responsabili del dipartimento: Vincenzo La Via, Domenico Siniscalco e Vittorio Grilli. L’indagine riguarda i 3,1 miliardi versati dal ministero dell’Economia a Morgan Stanley per l’estinzione anticipata di alcuni contratti, durante il periodo più acuto della crisi finanziaria.

MORELLI A CACCIA DI 5 MILIARDI PER IL MONTE

Marco Morelli è il nuovo amministratore delegato di Banca Monte Paschi (-1,97%), cooptato ieri all’unanimità dal consiglio di amministrazione riunito a Milano. A sorpresa, nella stessa occasione, si è dimesso il presidente dell’istituto Massimo Tononi, che ha così voluto manifestare il dissenso per le modalità dell’uscita di Fabrizio Viola, l’ad “licenziato” dal ministro del Tesoro con una telefonata (e una buonuscita di 3,1 milioni).

Secondo una nota arrivata al termine di un lungo Cda, Morelli avrà anche il ruolo di direttore generale ed entrerà in carica dal 20 settembre. Sarà lui a dover realizzare la più complessa operazione finanziaria nella storia pluricentenaria dell’istituto. Mps, sollecitata dalla vigilanza della Bce, con cui ieri Morelli ha avuto un primo informale contatto, dovrà cedere 9,2 miliardi di sofferenze nette e conseguentemente coprire le perdite e i nuovi accantonamenti con un aumento fino a 5 miliardi di euro.

Al nuovo ad toccherà il compito, tutto in salita, di convincere il mercato della bontà dell’operazione e delle prospettive future della Banca. Nel frattempo Morelli potrà sciogliere il rebus sul coinvolgimento o meno dei titolari di bond subordinati: una conversione volontaria avrebbe il merito di limitare la richiesta di aumento di capitale, oggi fino a 5 miliardi.

GESTITO SUPERSTAR: SALGONO FINECO, ANIMA E POSTE

In grande evidenza Fineco Bank (+3,24%), mentre continuano le vendite sulla controllante Unicredit (-0,93%). Banco Popolare -0,6%, Ubi -1,7%. Fra le assicurazioni, Unipol è salita dell’1,2% e Generali è scesa dell’1,6%. Nel risparmio gestito avanzano Anima Holding e Poste Italiane. Gli analisti di Equita hanno commentato una possibile aggregazione con Pioneer. L’operazione è valutata “interessante” purché sia condotta a valutazioni ragionevoli, sulla base di un contratto di distribuzione blindato e con una governance che tranquillizzi il mercato sullo sviluppo delle sinergie.

LUSSO: SOTTO TIRO HERMES, CALA IL FATTURATO DI TOD’S

Il profit warning di Richemont (-2,8%) e l’annuncio della maison Hermès (-7%) che quest’anno non sarà possibile centrare l’obiettivo già previsto di una crescita delle vendite dell’8% hanno condizionato il comparto del lusso. Sono così piovute le vendite anche sui titoli di Piazza Affari: Ferragamo ha ceduto lo 0,74%, Moncler l’1,55%, Cucinelli -0,56% e Ynap -0,65%.

Ha fatto peggio Tod’s: -3,66% prima dei conti annunciati a Borsa chiusa. Il primo semestre va in archivio con ricavi a 497,6 milioni di euro (-3,4%), un Ebitda pari al 17,3% dei ricavi a 86,3 milioni e un utile netto di 37,4 milioni. La posizione finanziaria negativa è pari a 112,7 milioni.

DEBOLI FCA E TELECOM, FILA FA SHOPPING IN UK

Seduta volatile per Fiat Chrysler (-1,5%). Nelle prime battute (per un errore di inserimento ordini si segnala nelle sale operative) il titolo è caduto in ribasso del 5% fino a 5,54 euro. La Commissione Ue ha inviato ieri una lettera a Italia e Germania invitandole a Bruxelles, probabilmente ad ottobre, per un incontro per mediare sulla disputa aperta da Berlino sulle emissioni di alcuni modelli auto Fca. 

Acquisti su Prysmian (+0,93%), su cui Morgan Stanley ha confermato la raccomandazione overweight. In calo Telecom Italia (-1,11%): l’ad del gruppo Flavio Cattaneo ha ribadito di non temere l’ingresso di Iliad sul mercato italiano. È anche l’opinione di Mediobanca Securities (outperform) e di Morgan Stanley (overweight), ma il titolo continua a essere sotto pressione.

Balzo in avanti di Mediaset (+1,4%). Il rapporto PwC Italia E&M Outlook Italy 2016-2020 prevede che nel al 2020 la raccolta pubblicitaria raggiungerà i 9,1 miliardi (cagr al 3,6%), mentre la spesa degli utenti finali sarà pari a 26,9 miliardi (cagr al 4,1%).

Da segnalare Fila (-0,89%), che ha annunciato l’acquisizione del 100% della britannica St Cuthberts Holding Limited e della società operativa da essa detenuta per un controvalore di 5,4 milioni di sterline. 

Italmobiliare (-0,99%) ha completato l’acquisizione del controllo di Clessidra Sgr, a seguito dell’autorizzazione rilasciata dalla Banca d’Italia.

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