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Bankitalia taglia stime su Pil 2016 e 2017

Le previsioni scendono dal +1,5% al +1,1% per quest’anno e dal +1,4% al +1,2% per il prossimo – La revisione al ribasso “risente della debolezza dello scenario internazionale, che riflette soprattutto il rallentamento delle economie emergenti” – “La crescita dell’Italia è sospinta soprattutto dalla domanda interna”.

Bankitalia taglia stime su Pil 2016 e 2017

Brutte notizie dalla Banca d’Italia, che taglia le stime di crescita del Pil italiano per quest’anno e per il 2017. Secondo Via Nazionale, il prodotto interno lordo aumenterà nel 2016 dell’1,1%, per poi accelerare all’1,2% sia nel 2017 sia nel 2018. A gennaio Bankitalia aveva previsto una crescita dell’1,5% per il quest’anno e dell’1,4% per il prossimo.

“La stima è stata rivista al ribasso, riflettendo soprattutto un più debole andamento dell’economia mondiale – spiega la Banca centrale italiana – Il quadro previsivo risente della debolezza dello scenario internazionale, che riflette soprattutto il rallentamento delle economie emergenti, in linea con le valutazioni più recenti delle organizzazioni internazionali”.

Nelle proiezioni per l’Italia nel prossimo triennio elaborate dagli economisti della Banca d’Italia nell’ambito dell’esercizio coordinato dell’Eurosistema, si evidenzia, quindi, come “i principali fattori di incertezza che gravano su questo scenario siano di natura globale: una prosecuzione della fase di debolezza delle economie emergenti e una ripresa meno intensa di quelle avanzate potrebbero frenare gli scambi internazionali più a lungo di quanto qui prefigurato; un aggravamento delle tensioni geopolitiche potrebbe tradursi in un aumento della volatilità dei mercati finanziari e dei premi per il rischio”.

In questo quadro, sottolinea Bankitalia, “la crescita dell’Italia sarebbe sospinta soprattutto dalla domanda interna”. Nel dettaglio, precisa Via Nazionale, “la domanda interna sarebbe sostenuta dall’accelerazione dei consumi, favorita dal progressivo miglioramento delle condizioni sul mercato del lavoro e dalla ripresa degli investimenti, che beneficerebbe di condizioni finanziarie favorevoli e, per l’anno in corso, degli incentivi alla spesa in beni strumentali introdotti nell’ultima legge di stabilità”.

La Banca d’Italia conclude affermando che “una maggiore crescita delle componenti interne potrebbe essere associata agli interventi delineati nel quadro programmatico presentato nel Documento di economia e finanza 2016, ma una valutazione dei loro effetti sarà possibile successivamente alla definizione dei dettagli dei singoli provvedimenti”.

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