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Bankitalia: salari reali degli italiani in calo fino al 2014

Secondo via Nazionale gli stipendi in termini degli italiani saranno sempre più magri, almeno fino al 2014 – Segnali positivi invece da banche e macroeconomia – L’anno prossimo il Pil resterà negativo ma negli ultimi mesi l’Italia uscirà dalla recessione.

Bankitalia: salari reali degli italiani in calo fino al 2014

“Nel complesso del 2012 e nel prossimo biennio le retribuzioni unitarie di fatto dovrebbero continuare a crescere a un ritmo inferiore a quello dei prezzi al consumo, con una conseguente ulteriore riduzione dei salari reali”. Traduzione dal burocratese del Bollettino economico della Banca d’Italia: gli stipendi degli italiani saranno sempre più magri, almeno fino al 2014.

Secondo Bankitalia dunque nel secondo trimestre dell’anno il reddito delle famiglie sta nuovamente scendendo in termini reali, segnando nella media della prima metà dell’anno una contrazione del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2011. Secondo via Nazionale poi, calano il costo del credito e i tassi applicati dalle banche a famiglie e imprese, i quali però restano “superiori alla media dell’area euro”. Per la Banca d’Italia «i criteri di concessione» dei prestiti «sono più favorevoli rispetto a quelli assai restrittivi di inizio anno».

Segnali positivi arrivano solo dalle banche e dalla macroeconomia. Se non altro infatti gli istituti di credito non dovrebbero soffrire troppo per il protrarsi della crisi. Le banche italiane sono solide e se la qualità del credito e la redditività risentono del peggioramento della congiuntura, la patrimonializzazione degli istituti si è ancora rafforzata sottolinea ancora il rapporto di Bankitalia.

Ottimismo traspira anche per quanto riguarda la macroeconomia. L’Italia avrà infatti un Pil negativo nel 2013 con le stime riviste al ribasso, ma nel corso del prossimo anno ci sarà comunque l’uscita dalla recessione. Per quanto riguarda le previsioni sul Pil secondo via Nazionale scenderà del 2,4% nel 2012, in linea con quanto detto dal governo, e dello 0,7% nel 2013 contro una stima di -0,2% del governo. In questo quadro, sollecita Bankitalia, “resta prioritaria e cruciale l’attuazione delle riforme strutturali e delle misure già adottate”.

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