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Banche, Ue: ok a rimborsi per chi dimostra la frode

Da Bruxelles via libera all’ipotesi di arbitrato Consob per stabilire se i singoli risparmiatori sono stati ingannati o non informati sui rischi, ma rimane il no secco ad ogni possibile rimborso diretto dello Stato – La misura attesa nell’emendamento del governo alla Stabilità. Fondo di solidarietà da 80 milioni di euro per gli obbligazionisti

Banche, Ue: ok a rimborsi per chi dimostra la frode

La Commissione europea ha ufficializzato il via libera all’arbitrato Consob mediante il quale il Governo mira ad alleviare la penalizzazione degli obbligazionisti di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti.

La portavoce dell’Antitrust Ue ha dichiarato che “la Commissione continua a essere in stretto e costruttivo contatto con le autorita’ italiane e sostiene le intenzioni del governo di permettere ai risparmiatori di richiedere il risarcimento da parte delle banche per la potenziale vendita non idonea (miss-selling) di obbligazioni”. 

L’affermazione equivale ad un via libera alla proposta che il governo si prepara a presentare in Parlamento. L’emendamento che il governo si appresta a presentare alla Legge di Stabilità prevede infatti di valutare singolarmente le vicende di coloro che hanno perso i propri risparmi a causa dell’acquisto di obbligazioni subordinate delle quattro banche a rischio default salvate dal Governo con il decreto dello scorso 22 novembre.

Si tratta infatti di stabilire attraverso un arbitrato extra-giudiziario sotto l’egida della Consob, se i risparmiatori siano stati indotti ad investire senza essere informati sui rischi reali dei prodotti finanziari che stavano acquistando. In altre parole, i risparmiatori dovranno riuscire a provare di essere stati vittime del cosidetto “misselling”, dimostrando di essere stati oggetto di inganno o di non essere stati informati del pericolo cui andavano incontro comprando obbligazioni subordinate.

Nel caso in cui riuscissero a dimostrarlo in sede di arbitrato, potranno recuperare il denaro investito rifacendosi sui fondi liquidazione per i rimborsi ai creditori delle quattro banche. Per velocizzare l’iter di rimborso, la Ue accoglie anche la possibilità che lo Stato anticipi il finanziamento alle bad bank,  ma queste dovranno restituire i soldi nel corso del processo di risoluzione.

La Commissione Ue, come riferito da un portavoce dell’esecutivo Ue, “sostiene le intenzioni del governo italiano di permettere ai risparmiatori di chiedere compensazioni alle banche per potenziali vendite abusive di obbligazioni e di ispirarsi alle passate esperienze in altri Paesi Ue con situazioni simili. La Commissione Ue continua a essere in contatto stretto e costruttivo con le autorità italiane sui suoi piani”.

Per la Commissione UE però le perdite subite dai risparmiatori non hanno nulla a che fare con una “crisi umanitaria” invocata pochi giorni fa dal ministro Padoan.  Su questo Bruxelles è stata chiara: i danni subiti dagli obbligazionisti non possono essere assimilati a quelli derivanti da una catastrofe naturale. 

Per dare sollievo ai risparmiatori delle banche in fallimento “quello che non è possibile fare – hanno affermato fonti euroepe – è che lo Stato paghi direttamente chi ha subito le perdite”. 

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