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Banca Generali, il risparmio aiuta le imprese: il caso di Meccanica Vecchiatti

A marzo un finanziamento arrivò in soccorso dell’azienda bolognese, che ha superato il lockdown proprio grazie ai risparmiatori che hanno investito.

Banca Generali, il risparmio aiuta le imprese: il caso di Meccanica Vecchiatti

“Il Covid finirà solo tra due anni, ci aspetta un autunno duro”. Se lo dice Bill Gates, uno degli uomini e imprenditori più ricchi al mondo, c’è da crederci. Un discorso non solo sanitario che investe l’intera economia dal globale al locale. L’Italia, regno delle Pmi, non fa eccezione.  

Ma ci sono storie che permettono di capire come le nostre imprese possono farcela. Come quella che ha visto protagonista negli ultimi mesi un’azienda bolognese, Meccanica Vecchiatti, nata alla fine degli anni Settanta, per iniziativa dei fondatori Gino e Vasco Vecchiatti, come impresa di tornitura. Oggi, dopo aver vissuto l’evoluzione tecnologica degli ultimi quarant’anni e dopo essere sopravvissuta alla crisi economica del 2009, l’azienda -diretta sempre dalla famiglia Vecchiatti – gestisce decine di commesse ed è fornitrice anche del colosso giapponese Honda. 

Una realtà che rischiava, però, di essere spazzata via dall’emergenza coronavirus, come ci racconta la signora Marina Gragnanini, da oltre 14 anni la contabile dell’azienda. “Senza questo finanziamento di Italianonsiferma non so proprio come avremmo potuto fare”, racconta. Il finanziamento a cui si riferisce è quello ottenuto attraverso Banca Generali, che con l’azienda fintech Credimi, nei mesi scorsi, ha messo a disposizione delle pmi una serie di prestiti con l’obbiettivo di portare il risparmio privato in soccorso dell’economia reale, leggi imprese come Meccanica Vecchiatti.  

Nello specifico, già dalle prime battute della crisi, la banca del Leone Alato, attraverso la collaborazione con Credimi, ha potuto garantire che i propri risparmiatori investissero nei crediti di aziende sane, ma in difficoltà, come questa. Il tutto con una rapidità che la stessa Marina stenta a raccontare: “Già pochi giorni dopo la chiusura della fabbrica per il lockdown abbiamo avuto la conferma che l’importo richiesto dal dottor Vecchiatti era stato accettato”. “Ripeto -dice emozionata- senza questo finanziamento saremmo stati veramente in difficoltà, non saremmo riusciti a gestire le situazioni ordinarie anche perché avevamo già “saturato” i canali bancari tradizionali, dal momento che l’anno scorso avevamo chiesto prestiti per l’acquisizione dei nostri capannoni industriali”. 

Un tema ricorrente. In Italia le imprese sono sempre poco capitalizzate e il canale bancario resta quasi sempre l’unica fonte a cui chiedere sostegno. Da qui si coglie l’utilità dell’operazione #Italianonsiferma, grazie alla quale nei mesi scorsi, non solo l’azienda Vecchiatti, ma centinaia di pmi hanno avuto nel complesso accesso a 100 milioni di euro di liquidità sotto forma di finanziamenti a 5 anni garantiti dal Fondo di Garanzia dello Stato (al 90%), con Generali, capogruppo della Banca Private, che ha sottoscritto una quota del 10% (10 milioni) dell’emissione. Con un meccanismo semplice alla base: le aziende che hanno fatto richiesta di finanziamenti sono state analizzate dalla piattaforma Credimi con cui Banca Generali ha stretto una collaborazione.  

Un iter tecnologico che, infatti, permette di accelerare molto i tempi, portando, nell’arco di pochi giorni – come in questo caso – all’erogazione della liquidità, permettendo così a molte aziende di superare le difficoltà. Le parole del capoazienda Angelo Vecchiatti in tal senso sono chiare: “Questo finanziamento per noi è stato molto più di un’iniezione di liquidità in un momento di crisi. Ci ha permesso di proseguire con le normali attività amministrative serenamente, siamo stati in grado di pagare gli stipendi e i fornitori, e soprattutto di guardare al futuro con fiducia. Sono rimasto colpito dalla rapidità dei tempi di erogazione e dalla semplicità dei processi”.

Soddisfazione anche da parte di Banca Generali con il vicedirettore generale, Andrea Ragaini che spiega: “Storie come questa ci confermano che il nostro impegno porta ad un duplice risultato. Grazie anche a Credimi, che ha forti competenze nell’analisi delle domande di credito, abbiamo raggiunto l’obbiettivo di aiutare le pmi in difficoltà e allo stesso tempo, noi come investitore privato siamo riusciti a proporre ai nostri clienti l’opportunità di diversificazione e ottenere rendimenti interessanti e ottenere maggiore protezione, al riparo dai rischi dei mercati finanziari”.  

Soluzioni innovative, dunque, per vincere la sfida che Banca Generali ha accettato: portare un contributo concreto all’economia reale attraverso i risparmiatori che credono nelle aziende locali. La ripresa passa anche da qui. 

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