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Auto: noleggio e car sharing sorpassano l’auto privata

Stanno cambiando le abitudini degli italiani rispetto alla mobilità: a confermarlo non solo il boom del car sharing (soprattutto al Nord e nelle grandi città) ma anche i recenti dati di Aniasa, l’associazione dei noleggiatori, secondo cui l’autonoleggio vanta oltre 700mila veicoli in circolazione e rappresenta in valore un quarto delle immatricolazioni di auto nuove.

Auto: noleggio e car sharing sorpassano l’auto privata

Sempre meno italiani utilizzano un’auto privata e sempre di più si affidano al noleggio o alla condivisione. I paradigmi della mobilità stanno cambiando, in tempi in cui permettersi un’automobile è quasi un lusso e i mezzi di trasporto pubblico non sono sempre all’altezza. A confermarlo sono i recenti dati sia dell’autonoleggio, attraverso il rapporto pubblicato poche settimane fa dall’Aniasa, associazione dei noleggiatori, sia del car sharing con la continua crescita di un servizio ormai presente in 23 città italiane, dalla pioniera Milano fino alla Sicilia.

NOLEGGIO – Secondo il Rapporto sull’autonoleggio curato dal Centro Studi Fleet&Mobility, quello dei noleggiatori è un giro d’affari che sfiora nel 2015 i 5,5 miliardi di euro, con oltre 700mila veicoli in circolazione e immatricolazioni di auto nuove pari a un quarto del mercato in valore. I noleggiatori infatti hanno speso lo scorso anno 6,2 miliardi di euro per immatricolare nuove auto, per la prima volta più di quanto speso dalle società (5,7 miliardi).

Il trend positivo è confermato anche dal presidente di Aniasa, Fabrizio Ruggiero: “Il settore del noleggio veicoli – spiega – vede ancora crescere il giro d’affari (nel 2015 in aumento del 5,7% rispetto al 2014) e il sostegno al mercato automotive (+18% le immatricolazioni), mentre l’offerta di car sharing si amplia e si consolida in diverse città italiane (647mila iscritti e 4.400 veicoli in flotta), offrendo un’efficace alternativa al possesso dell’auto e all’uso dei trasporti pubblici”. 

Dall’analisi del Centro Studi Fleet&Mobility emerge anche che le immatricolazioni aggiuntive del Nlt nel 2015 hanno rappresentato il 2% del totale mercato (erano lo 0,5% nel 2013). Negli stessi due anni, le vendite a società sono passate dal 18,6 al 16,6% di quota. Impossibile non leggere una relazione tra i due fenomeni: clienti che avevano un’auto in proprietà o in leasing e al momento della sostituzione sono passati al noleggio. Anche gli operatori del rent-a-car (Rac) hanno approfittato della capacità finanziaria del Nlt, acquisendo una parte significativa della flotta (quasi 45mila mezzi, in crescita dell’11% rispetto al 2014) col cosiddetto rent-to-rent.

Tra le cause, anche quella della paura del terrorismo: secondo gli analisti infatti il rent-a-car ha trovato nel corso dell’anno una domanda proveniente dai vacanzieri estivi, in fuga dalle mete mediterranee funestate purtroppo dalla minaccia terroristica e in modo da evitare spostamenti in luoghi sensibili come stazioni e aeroporti. Questo, insieme alla richiesta di pre-leasing da parte del Nlt, ha spinto il giro d’affari fino a 1,1 miliardi di euro (+4,9% rispetto al 2014), il più elevato di sempre. I giorni di noleggio hanno addirittura sfiorato i 31 milioni (+8%), grazie a noleggi di durata media più lunga (6,8 giorni medi rispetto ai 6,6 dell’anno precedente), come è tipico dei pre-leasing e anche dei noleggi per vacanza. I veicoli immatricolati sono stati oltre 94mila, il 21% in più dei quasi 78mila del 2014, a cui vanno aggiunti i veicoli presi in rent-to-rent da operatori del Nlt.

CAR SHARING – Come ricordato anche dal presidente dell’Aniasa, a modificare le abitudini sulla mobilità ha contribuito in buona parte anche il car sharing, un fenomeno iniziato nel 2001 con un’iniziativa sperimentale di Legambiente e offerto fino al 2014, quando Milano per prima lanciò il bando per il free floating aprendo alle società private, esclusivamente da operatori pubblici o semi-pubblici nella modalità a postazione fissa (station-based), che prevede il prelievo e la riconsegna dell’auto in postazioni prestabilite. Adesso il flusso libero prevede il prelievo e il rilascio dell’auto in qualsiasi stallo di sosta entro un perimetro dato e il car sharing è presente in 23 città (18 del Nord), con una flotta complessiva di 4.400 vetture di cui alcune (tutte quelle dell’operatore Share’ngo) elettriche.

Secondo i dati Istat a tutto il 2014 i servizi a postazione fissa contano 1,6 utenze ogni mille abitanti (3 al Nord e 2,4 nei grandi comuni) e dispongono di 5 veicoli ogni 100 mila abitanti (9,3 al Nord e 7,9 nei grandi comuni). Rispetto al 2011, il numero delle utenze è cresciuto del 52,3%, ma accusa una lieve flessione sull’anno precedente (-1,1%). Analogamente, la dotazione dei veicoli è aumentata del 39,5% rispetto al 2011 ma segna un calo del 3,8% nell’ultimo anno. 

La svolta è stata in questo caso anche ecologica: il bike sharing è in 60 città con più di 11 mila biciclette (il doppio del 2011) e a Milano, dove da settembre si aggiungerà agli operatori anche Bmw con una flotta di alta gamma composta da Mini, Bmw Serie 1 e dalle auto elettriche Bmwi3, le politiche per la mobilità sostenibile (l’Area C in primis ma anche car e bike sharing, oltre che le nuove linee della metropolitana) avviate a partire dal 2012 hanno eliminato in tre anni 25 milioni di transiti auto nel centro città. Una riduzione pari a circa il 30%, con una media di 38mila auto al giorno in meno in circolazione in una fetta consistente di una città dall’estensione tutto sommato piccola. Ridurre il traffico, come è noto, significa ridurre le emissioni nocive: il risultato di tutto questo non è solo una nuova tendenza sociale ma un -38% di polveri sottili nel 2014 rispetto al 2010 e un -59% di black carbon.

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