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Asta Bot, primo test dopo “salita” Monti. Usa, il problema fiscal cliff. Milano stamani è positiva

Finale d’anno intenso dal punto di vista finanziario: negli Usa parte il conto alla rovescia per l’accordo sul fiscal cliff, in Giappone al via una politica monetaria molto aggressiva, in Italia oggi penultima asta del Tesoro, la prima dopo la presa di posizione del premier uscente – Europa, ultima grana del 2012: il default di Cipro – Milano apre positiva

Asta Bot, primo test dopo “salita” Monti. Usa, il problema fiscal cliff. Milano stamani è positiva

ASTA DEI BOT, PRIMO TEST DOPO LA “SALITA” DI MONTI. OBAMA, TENTA DI EVITARE IL FISCAL CLIFF. TOKYO VOLA

Conto alla rovescia in Usa per tentare un accordo sul fiscal cliff. Varo di una politica monetaria e fiscale molto aggressiva per combattere la recessione in Giappone. E’ un finale d’anno pieno di appuntamenti per la finanza e la politica. E l’Italia non fa eccezione. Stamane ci sarà infatti il primo impatto con  i mercati dopo la “salita in politica” di Mario Monti. A rendere più significativo il test contribuirà l’asta del Tesoro, la penultima del 2012: stamane saranno offerti Bot a sei mesi per 8,5 miliardi più 3,25 miliardi di Ctz. Domani, l’ultimo appuntamento: andranno all’asta Btp a cinque anni per 3 miliardi più Btp a dieci anni per 2-3 miliardi.

Sì al controllo diretto e vincolante di Bruxelles sulla spesa pubblica di tutti i Paesi dell’eurozona. Ma, in cambio, la Germania deve collaborare ad una politica  che incentivi lo sviluppo a partire dal via libera gli eurobond. Pierluigi Bersani lancia la sua offensiva europea con un’intervista sul Financial Times in cui apre all’idea cara a Wolfgang Schaeuble, di un guardiano unico, già respinta da Mario Monti. La proposta è accompagnata da condizioni che Berlino quasi certamente non accetterà. Ma è comunque significativa: il segretario del pd vuole  recuperare consensi sul fronte dei mercati e dell’eurozona, schierata a favore del premier Mario Monti.

AMERICA

Wall Street ha riaperto i battenti in clima semi vacanziero sul piano degli scambi,  appesantito dal braccio di ferro sul budget. Nella seduta di Santo Stefano gli indici hanno segnato : Dow Jones -0,19%, S&P -0,48%, Nasdaq -0,74%. Soffrono i titoli dei beni di consumo (Coach accusa -3,2%)  e del lusso, Secondo i dati delle carte di credito la spesa degli americani per il Natale è cresciuta solo dello 0,8%, il dato più basso dal 2008. Buone notizie dal fronte della casa. L’indice Case/Shiller segnala che ad ottobre i prezi delle case sono saliti del 4,%, più del previsto. Phoenix (+21,7% rispetto ad un anno fa) e Detroit +10% guidano la ripresa. Fanalino di coda New York -1,4%.

Barack Obama è rientrato a Washington in anticipo sui programmi per tentare un accordo in extremis sul fiscal cliff  entro Capodanno. La speranza per un accordo definitivo sono ridotte al lumicino: lo speaker repubblicano John Boehmer, dopo aver rinunciato per l’opposizione dei compagni di partito a presentare il piano B, sembra troppo debole per poter siglare un accordo impegnativo. Non è escluso, invece, un mini-patto  (aumenti per le tasse limitato ai contribuenti oltre i 250 mila dollari di reddito) che consenta di evitare il baratro in attesa di una soluzione  definitiva entro pochi mesi. Ma il rimedio non impedirà comunque alle agenzie  di procedere verso il taglio del rating dei titoli di Stato Usa.

ASIA

Shinzo Abe non perde tempo. Nella prima conferenza stampa dopo il giuramento davanti all’imperatore Akihito il nuovo premier giapponese ha ribadito che tra le priorità figura una politica monetaria aggressiva accompagnata da incentivi destinati a rivitalizzare l’economia, anche attraverso la svalutazione dello yen. La Borsa di Tokyo ha messo a segno tre giorni di rialzo (oggi +1,14%) risalendo ai massimi dl 10 marzo 2011, il giorno dello tsunami.

Hong Kong sale dello 0,4%, il listino di Shangai -0,1% si concede una pausa dopo tre giorni di rally (+3,1%): a tirare la volata i titoli dell’edilizia, perché tra le priorità della nuova leadership figura un massiccio impegno per lo “sviluppo urbano”,  partire dalle  infrastrutture delle metropoli.   Dai minimi del 3 dicembre l’indice è risalito del 13%.

Toyota si avvia a chiudere il 2012 riconquistando il titolo di prima casa automobilistica. La casa si avvia ad archiviare il 2012 con un +22% a 9,7 milioni, il miglior risultato dal 2000. Così Toyota si avvia a strappare il titolo di campione di vendite a General Motors e Volkswagen, grazie soprattutto all’aumento della domanda negli Usa e in Asia. Ma la casa giapponese “festeggia” la notizia con una multa record, pari a 1,1 miliardi di dollari, per scongiurare una class action dei consumatori Usa.  

EUROPA

Ultima grana del 2012 per l’eurozona: il rischio default di Cipro, che a San Silvestro cederà la guida dell’eurogruppo tenuta negli ultimi sei mesi. Il governo dell’isola, per accelerare i negoziati per il prestito da parte di Bruxelles, ha rivolto una richiesta per 5 miliardi di euro (analoga alla cifra in discussione con la Ue) alla Russia, Ma il vice ministro delle Finanze moscovita Sergej Storchak ha declinato l’invito: “Spiacenti – ha dichiarato – ma un singolo Paese che si assumesse un onere del genere, andrebbe incontro ad un rischio enorme”.

Poche emozioni, la vigilia di Natale, nelle Borse rimaste aperte: Londra in crescita  di poco meno di un quarto di punto, così come Parigi e Madrid. Sopra la parità Amsterdam. Piatto l’indice Stoxx 600 mentre, a livello settoriale, si sono mossi a ridosso della parità auto, banche e materie prime. L’indice Stoxx si avvia comunque a chiudere un anno positivo: +15%, ai massimi dall’agosto 2011. Un exploit reso possibile dall’ottima performance della Borsa di Francoforte, in crescita del 30%  da inizio anno.

ITALIA

Mancano 48 ore alla chiusura del 2012 finanziario. L’indice Ftse/Mib, trainato dal lusso ma frenato da tlc e banche, si presenta al rush finale con un incremento pari all’8,25% accumulato negli ultimi dieci giorni di contrattazione. Saranno perciò le prossime due sedute a stabilire se Piazza Affari riuscirà, con un colpo di reni finale, a chiudere l’anno con un rialzo a due cifre oppure se dovrà accontentarsi di chiudere con il segno più un’annata finanziaria in cui non sono certo mancati i segnali di brivido.

La palma di titolo dell’anno non dovrebbe sfuggire ad Azimut (+75,30%) salvo un exploit finale di Salvatore Ferragamo (+65,52%). La maglia nera tocca ad AA -40,65%, visto che il clima pre elettorale ha risvegliato Mediaset -25,54% che in dieci sedute ha quasi dimezzato le perdite accumulate negli ultimi 12 mesi.  

Sotto i riflettori oggi il titolo Atlantia, in vista della possibile fusione di Gemina con la capofila dei Benetton nel mondo delle infrastrutture. Con un blitz a poche ore dalle dimissioni, il presidente del Consiglio Mario Monti ha infatti sbloccato il provvedimento che aumenta di 8,5 euro a passeggero la tariffa che si paga per usufruire dei servizi dello scalo di Fiumicino. E’ ora più facile procedere  alla fusione di Gemina (e quindi gli aeroporti di Roma) con Atlantia, creando un competitor in grado di aggiudicarsi nuovi scali in Italia ed in Europa.

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