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Assolombarda, la locomotiva della seconda industria d’Europa volta le spalle al sovranismo e al populismo di Salvini

Di fronte alla premier Meloni, il Presidente di Assolombarda, Alessandro Spada ha mandato nell’assemblea del 3 luglio un messaggio chiarissimo di orgoglio per la forza e i successi dell’industria regionale e nazionale ma anche di netta presa di distanze dal sovranismo e dal populismo e di fiducia in una Europa da rafforzare e rinnovare ma di cui non si può fare a meno

Assolombarda, la locomotiva della seconda industria d’Europa volta le spalle al sovranismo e al populismo di Salvini

L’assemblea dell’Assolombarda del 3 luglio scorso non passerà alle cronache solo per l’intervento della premier Giorgia Meloni, che ha inevitabilmente calamitato su di sé gran parte dell’attenzione, ma per molto altro. In primo luogo per i numeri che raccontano la forza dell’industria di Milano e della Lombardia e che rendono giustamente orgoglioso il Presidente di Assolombarda Alessandro Spada di essere “nel cuore dell’Europa”. I numeri parlano da soli. Nel Paese che rappresenta la seconda manifattura d’Europa la Lombardia è la locomotiva dell’industria nazionale, è la prima regione d’Europa per numero di aziende manifatturiere locali, ha un monte salari pari a 1/4 dell’intera industria italiana e ha un export che vale due volte quello del Portogallo. Ma oltre ai numeri sono gli orientamenti fortemente europeisti a destare impressione e a testimoniare che nell’industria di Milano, della Brianza, di Lodi e di Pavia che si raccoglie nell’Assolombarda c’è un’altra Lombardia rispetto a quella sovranista, filolepenista, populista e anacronistica del leader della Lega, Matteo Salvini. Di questi tempi sentire la più grande associazione industriale del Paese dire con chiarezza che c’è bisogno di un’Europa più forte perché nessun Paese ce la può fare da solo e che bisogna rimodellare la politica industriale europea sulla scia di Industria 4.0 per reggere la concorrenza di Usa e Cina è quanto di più incoraggiante. E lo è ancor di più se si pensa che a dirlo è l’industria di quella regione che è stata la culla della Lega di Matteo Salvini, che esprime il Presidente della Regione e che, pur avendo perso la leadership a vantaggio del partito della Meloni sul terreno del populismo e del sovranismo, ha raccolto pur sempre tra il 15 e il 16% dei voti nelle ultime due elezioni. Il Presidente Spada, che di Assolombarda è il numero uno, ha tutte le ragioni per manifestare l’orgoglio di chi sa fare industria in modo innovativo e vincente ma anche di chi è il cuore dell’Europa. Applausi per lui.

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