Condividi

Assistenza anziani e disabili: ci vorrebbe un nuovo modello

Secondo la Fondazione per la Sussidiarietà, in Italia si spende troppo poco nell’assistenza agli anziani e ai disabili al contrario di Paesi come Francia, Gran Bretagna e Germania.

Assistenza anziani e disabili: ci vorrebbe un nuovo modello

L’Italia destina il 2,2% delle risorse del PIL all’assistenza degli anziani e dei disabili, contro il 3,5% dei paesi facenti parte dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). E’ quanto emerge dal rapporto “Anziani e disabili: un nuovo modello di assistenza” presentato ieri mattina a Roma dalla Fondazione per la Sussidiarietà (FPS).


Questo studio ha mostrato il ruolo chiave del non-profit nell’assistenza agli anziani e ai disabili nel nostro paese: rappresenta infatti il 49% della disponibilità dei posti letto totali. E’ in crescita il privato, che passa al 26%, mentre il pubblico passa dal 30% al 25%. La FPS segnala inoltre la necessità di istituire un servizio nazionale per le persone non autosufficienti che operi come sistema unico, che possa far fronte alla frammentarietà degli interventi effettuati sul territorio.


Il Sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa, ha ribadito l’impegno del governo Draghi e del Ministero della Salute per far si che queste persone non vengano trascurate, specialmente in questo periodo di crisi sanitaria ed economica. “Insieme con il Generale Figliuolo, nell’organizzazione della campagna vaccinale prima e con la terza dose poi, abbiamo inserito questi soggetti fra le categorie prioritarie da proteggere e tutelare. Mi sono fortemente battuto per permettere ai parenti di ospiti delle Rsa di tornare a salutare e abbracciare i propri cari nelle strutture, consapevole che l’affetto di un famigliare sia la migliore cura”.


Questo approccio cauto sembra essere quindi obbligatorio per l’Italia, vista la percentuale di popolazione over 65 (23%) rispetto al resto della media europea. Una quota che tra l’altro, secondo le stime del rapporto FPS, è destinata a crescere nei prossimi anni. A questi numeri vanno aggiunti anche quelli relativi alle persone disabili, che sono circa 3.100.000, il 5,2% della popolazione.


Secondo i dati FPS, la spesa in Italia per il “Long Term Care” (assistenza a lungo termine) è dello 0,7% del PIL, la metà rispetto all’1,5% dei paesi OCSE e di gran lunga inferiore a paesi come la Gran Bretagna (2,4%), la Francia (2,4%) e la Germania (2,2%). A riguardo, Costa ha dichiarato che la conferenza Stato-Regioni ha deliberato un incremento di 20 milioni del ‘Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare’.


Per la Fondazione per la Sussidiarietà però il sistema di aiuti va ripensato e al suo centro vanno posti i medici di base e bisogna ampliare il ruolo degli aiuti no profit. Hanno proposto quindi un rafforzamento dell’assistenza domiciliare alla quale va associata la necessità di rendere le RSA (residenze sanitarie assistenziali) dei luoghi più invitanti per chi non può permettersi delle cure domiciliari. L’idea della Fondazione è quindi quella di superare le distinzioni tra pubblico, privato e non profit per potersi concentrare sul miglioramento della qualità e dell’efficienza del servizio offerto nel nostro paese.

Commenta