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Assicurazioni, Ania: “Nuovi vincoli Ue sarebbero un rischio”

Secondo la presidente dell’Associazione, Maria Bianca Farina, “l’introduzione di requisiti patrimoniali specifici per il rischio sovrano” potrebbe mettere a rischio la stabilità del sistema assicurativo

Assicurazioni, Ania: “Nuovi vincoli Ue sarebbero un rischio”

L’introduzione di Solvency II ha rafforzato la stabilità del sistema assicurativo, ma ulteriori “cambiamenti normativi nel prossimo futuro, come l’introduzione di requisiti patrimoniali specifici per il rischio sovrano, potrebbero intaccare tale modello, mettendo in crisile assicurazioni. Questa l’opinione della numero uno dell’Ania, Maria Bianca Farina, intervenuta di fronte alla commissione parlamentare per la Semplificazione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui rapporti tra utenti e mondo del credito e delle assicurazioni.

Per quanto riguarda l’attività finanziaria svolta dal comparto (693 miliardi investiti nel 2015, con una quota rilevante destinata ai titoli di Stato), Farina ha evidenziato una “graduale tendenza a cogliere le opportunità derivanti dall’ampliamento delle possibilità di investimento consentite, come ad esempio i mini-bond, i fondi di debito o credito, le cartolarizzazioni, la concessione diretta di finanziamenti alle aziende”.

Tuttavia, secondo Farina, per favorire il finanziamento dell’economia “sarebbe opportuno vi fosse anche l’introduzione di piani di risparmio di lungo termine, strumenti finanziari o assicurativi assistiti da agevolazioni fiscali condizionate all’impegno, da parte degli emittenti, di destinare a favore delle aziende una quota dell’investimento tale da non elevare eccessivamente il profilo di rischio dei prodotti”.

La presidente dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici ha quindi evidenziato le “oggettive difficoltà per gli operatori” derivanti da un quadro regolamentare che “produce un’inevitabile sovrapposizione di ruolinell’attività di vigilanza tra Ivass e Consob.

“In questo senso – ha concluso Farina – sarebbe senz’altro auspicabile, anche nel contesto della revisione della normativa comunitaria, una scelta politica più chiara e netta in relazione al riparto delle competenze tra le Autorità e a favore di una semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti richiesti al settore assicurativo, al fine di favorire un approccio più chiaro nei confronti della clientela”.

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