Le borse asiatiche hanno viaggiato con il segno negativo, particolarmente i mercati giapponese e cinese. L’indice regionale si avvia cosí verso il più lungo periodo di perdite settimanali in più di 18 mesi. Il rischio del credito nella regione è vicino ai massimi trimestrali, mentre l’oro è calato di nuovo dopo aver essere aumentato durante la notte.
L’indice MSCI Asia Pacific perdeva lo 0,9% alle 12:42 a Tokio, arrivando verso la conclusione della quarta settimana con il segno meno. Male in particolare il giapponese Topix precipitato dell’1,3% appesantito da un forte recupero dello yen, ma anche Hong Kong (-0,7%) non ha brillato.
I titoli sono calati a livello globale questa settimana a causa dell’annuncio di risultati deludenti da parte di molte società e per via dei segnali di debolezza giunti dalla Cina. A pesare su una situazione d’incertezza anche le preoccupazioni che i tagli agli stimoli della Fed americana finiscano per destabilizzare i mercati emergenti. La Banca centrale americana si riunirà la prossima settimana, mentre più di 1.150 società quotate al Topix renderanno noti i risultati nelle prossime due settimane.
“Una correzione è possibile” spiega Shane Oliver, head dell’investment strategy di AMP Capital Investors a Sydney. “Ci aspettiamo sicuramente una maggiore volatilità. Le azioni non sono più a prezzi stracciati, la stagione dei guadagni facili è dietro le spalle”.
Sul fronte valutario si segnala la caduta del dollaro neozelandese su quasi tutte le principali valute dopo che il Governo ha annunciato un deficit di bilancio maggiore del previsto nei cinque mesi terminati a novembre.
