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Arcadia Casa d’Aste debutta a Roma con un’opera del Guercino

Arcadia Casa d’aste presenta per il suo debutto romano, un dipinto di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino

Arcadia Casa d’Aste debutta a Roma con un’opera del Guercino

Roma da sempre più vicina a collezionismo di arte antica, sarà anche la città madrina del debutto della Casa d’Arte Arcadia che presenta un nutrito catalogo di arte antica – con 270 lotti – alla prossima asta 18 aprile. Oltre a dipinti antichi, oggetti d’arte, mobili, arredi e altri dipinti del  XIX secolo, tutti provenienti da collezioni private romane. Ma il top lot è una importante opera del Guercino: un olio su tela (75x100cm) raffigurante S.Giovanni Battista visitato in carcere da Salomè.

Dal racconto biblico, la testa del Battista sarebbe stata richiesta in un banchetto come premio per la danza della principessa, che si reca nel carcere per conferire con Giovanni e guardarlo un’ultima volta in viso. L’impatto drammatico scaturisce da una serie di contrasti: la bellezza anatomica del Battista è indurita dallo sdegno che lo rende immobile; lo sguardo è nero, imperscrutabile, come a voler impedire all’osservatore, oltre che a Salomè, di leggere i propri pensieri; le belle mani maschili tuttavia sono poggiate languidamente quasi a costituire un tutt’uno col panneggio della veste. L’opera, a partire dal 1960 fu esaminata da Roberto Longhi che, otto anni dopo, ne completò lo studio con una lettera al proprietario, in cui dichiarava l’indiscussa superiorità qualitativa rispetto a un’altra famosa versione posseduta da uno dei più grandi collezionisti e storici del secolo scorso,  Sir Denis Mahon.

Altre opere in catalogo:

Il Trionfo di Galatea di Corrado Giaquinto (olio su tela – cm 108×124) stima 20.000-25.000 €, esposto presso il Castello Svevo nel 1993, per la mostra Capolavori delle corti d’Europa;

Melanconie Autunnali di Antonio Fontanesi  (olio su tela – cm 86×107) stima 80.000 -120.000 €, presentato a Parigi per il Salon del 1876;

Lo Spazzacamino di Donato Barcaglia (scultura in marmo – cm 110) stima 10.000 – 15.000 €, tra i maggiori esponenti della scultura italiana di fine 800, a capo di uno degli studi di scultura più prolifici e di successo del Bel Paese.

La Natura Morta di Giovanni Battista Ruoppolo (olio su tela – cm 67×84) stima 40.000 -50.000 €, dipinto che ottempera alla perfezione al detto che afferma “niente è più vero del vero ed è vero”.

C’è poi Il banchetto di  Baldassarre di Ambrosius Francken I il Vecchio (olio su rame – cm 53×70). E per finire l’enigmatico Ritratto di Gentildonna del triestino e naturalizzato romano Bruno Croatto (olio su tela cm 110×90) stima 4.000 -6.000 €, soggetto raffinato e che con ogni probabilità incontrerà l’interesse di numerosi collezionisti.

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