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Apple non scalda le Borse e l’incognita dei tassi Fed domina i mercati

L’incognita sul rialzo o meno dei tassi americani tiene i mercati sulla corda e le novità di Apple (-1,9%) non scaldano le Borse – Asia di nuovo debole – A Piazza Affari gli acquisti di Bolloré spingono su Telecom Italia – Crolla Stm – Il tesoro egiziano fa bene a Eni e Saipem – Ubi fa da apripista verso la Spa – Balzo di Campari, tonfo di Cerved

Apple non scalda le Borse e l’incognita dei tassi Fed domina i mercati

Continua la corsa sulle montagne russe. Dopo i forti rialzi di ieri, frenano le Borse asiatiche. E sui mercati non c’è posto che per una domanda: che deciderà la Fed la prossima settimana? Dagli Usa arriva un nuovo segnale che depone a favore di un rialzo dei tassi: le posizioni di lavoro aperte sono cresciute a luglio di 430 milia unità a 5,8 milioni, il massimo da sette anni. Ma si rafforza anche la voce di chi, come Lawrence Summers, ritiene l’aumento dei tassi “oggi più pericoloso di due settimane fa”.

In questa incertezza Tokyo (-2,2%) ha perduto stamane parte dei guadagni della memorabile seduta di ieri (+7,7%, record dal 1970). Frena anche Hong Kong (-1,9%). 

Deboli le Borse cinesi: Shanghai -0,8%, Shenzhen -0,4%. Secondo Goldman Sachs, negli ultimi tre mesi il governo cinese avrebbe speso 353 miliardi di dollari per sostenere la Borsa. Ma la reputazione dei mercati è stata compromessa dall’atteggiamento delle autorità. Il New York Times dedica stamane un reportage sugli interventi della polizia per intimidire i venditori in Borsa.

Sale l’inflazione (+2%), ma solo per effetto dell’impennata dei prezzi del maiale, l’alimento base delle classi popolari: a giugno l’aumento dei prezzi, su base annua, è stato del 16,7%. Al contrario, i prezzi dei prodotti industriali sono in calo da 42 mesi. 

APPLE -1,9% NON SCALDA LE BORSE USA

Il confronto tra falchi e colombe della Fed ha condizionato la seduta di Wall Street, in ribasso dopo un avvio promettente. Alla fine l’indice Dow Jones ha perso l’1,45%, idem l’S&P 500, mentre il Nasdaq è sceso dell’1,1%. 

Fredda la reazione del mercato alla presentazione dei nuovi prodotti Apple: la nuova versione di iPhone 6, l’iPad pro (schermo di 12.9 pollici) e le nuove potenzialità della Apple tv. Il titolo ha perduto l’1,92%.

Barnes & Noble, già leader del settore librerie, ha lasciato sul terreno quasi il 16% sulla scia di una flessione delle vendite per il quinto trimestre consecutivo.

Giù anche il petrolio per le attese di un nuovo aumento delle scorte degli Stati Uniti: il Brent è scivolato a 47,58 dollari al barile e il Wti a 44,15 dollari. 

MILANO +0,8% DIMEZZA I GUADAGNI NEL FINALE 

Terza seduta positiva per le Borse europee, ma finale in frenata in corrispondenza con il calo di Wall Street. Milano, al pari delle altre Borse europee, si è mossa nella scia del grande rimbalzo dei mercati asiatici. 

A Piazza Affari l’indice FtseMib ha chiuso a 0,8% con guadagni diffusi fra le blue chip, ben al di sotto però dei massimi della seduta (+2%). La Borsa di Parigi è salita dell’1%, Francoforte +1,6%. Sale anche Londra (+1,3%), festeggiando così il lungo regno della regina Elisabetta. 

Stabili i Btp alla vigilia delle aste di metà mese. La Germania ha collocato 3,2 miliardi di euro in un’asta non brillante sul decennale, a fronte di un’offerta fino a 4 miliardi. Lo spread btp/Bund scende a 112 punti, il rendimento del decennale è 1,828%. 

TGLI ACQUISTI DI BOLLORE’ SPINGONO TELECOM 

In grande evidenza TelecomItalia (+2,8%), che ha beneficiato dell’annuncio che Vivendi ha aumentato la partecipazione dal 14,9% al 15,48% consolidando la posizione di primo azionista del gruppo. L’operazione risale al 4 settembre. Il colosso francese non ha mai fatto mistero di voler giocare un ruolo di primo piano all’interno della società italiana e lo sta dimostrando con i fatti.

In una recente intervista a Bloomberg, l’amministratore delegato Arnaud De Puyfontaine ha affermato che l’investimento in Telecom Italia permetterà a Vivendi di rafforzare le posizioni nel mercato della distribuzione dei contenuti del Sud dell’Europa. 

MAL D’ASIA PER STM, PEGGIOR BLUE CHIP 

Al contrario, soffre Stm, in ribasso del 4,3% a 6,42 euro dopo che la concorrente americana Fairchild ha annunciato un profit warning: il terzo trimestre 2015 si chiuderà con ricavi pari a solo 340 milioni di dollari, contro la precedente previsione di 355-375 milioni. Il consensus degli analisti indicava ricavi del terzo trimestre a 365 milioni. 

Intanto, il chief financial officer di Stm, Carlo Ferro, ha espresso preoccupazione per l’andamento delle scorte in Cina. L’area Asia Pacific vale il 58% del fatturato della jv italo-francese. 

UBI VERSO LA SPA, SOCGEN RISCOPRE UNICREDIT

Tonici i bancari in sintonia con lo stoxx europeo di settore (+1,77%). Ubi Banca, la prima tra le popolari a convocare l’assemblea per la trasformazione in società per azioni, ha messo a segno i guadagni più consistenti (+1,65%). 

Segue a ruota Unicredit (+1,58% a 5,78 euro), promossa a Buy (non accadeva dall’agosto 2013) da Société Générale e da Hsbc (target price 6,60 euro). Nel momento migliore della seduta si era spinta fino a 5,94 euro.

Intesa ha chiuso invariata, MontePaschi +0,7%. Banca Popolare di Milano è salito dell’1,5%, per Hsbc il titolo è da comprare.

C’è ancora vivacità nel segmento del risparmio gestito e delle assicurazioni. Ieri sono stati pubblicati i dati sulla raccolta fondi di luglio: nonostante l’allarme Cina gli italiani hanno continuato a mettere soldi in prodotti di risparmio gestito. UnipolSai +1,2%, Generali +0,9%, Azimut +1,4%,Mediolanum +1%.

IL “TESORO” EGIZIANO SPINGE ENI E SAIPEM 

Un fondamentale contributo al rialzo della Borsa di Milano è arrivata da Eni (+1,3%): il Ceo Descalzi ha detto che il nuovo giacimento di gas ritrovato in Egitto è di dimensioni molto superiori alle prime stime. Il manager ha spiegato che il pozzo di Zohr potrebbe “avere degli upgrade ma non nelle dimensioni del Mamba [il giacimento in Mozambico dove l’upgrade è stato del 100%] vedremo nel 2016 quando ricominceremo le esplorazioni”. 

Descalzi ha anche aggiunto di voler sperare di riuscire a portare “la decisione finale di investimento ad un Cda in dicembre”. Il campo Zohr (situato a 1.450 metri di profondità nel blocco Shorouk) è un giacimento “supergiant” di gas naturale con un’estensione di circa 100 chilometri quadrati. 

Positivi anche gli altri petroliferi. Saipem +1,4%. La controllante Eni ha fatto sapere che la società impegnata nei servizi all’industria petrolifera, giocherà un ruolo di primo piano nello sviluppo del maxi-giacimento egiziano. Il titolo Saipem da inizio anno perde il 10%, ma sta rapidamente recuperando terreno nei confronti del resto del listino. Nell’ultimo mese è stata la miglior blue chip del FtseMib con un guadagno del 4%. 

Tra le utility, Enel +0,5%, Snam +0,9%.

BALZO DI CAMPARI, TONFO DI CERVED

Campari (+3%) ha registrato la promozione a Buy di Deutsche Bank. Positivi gli industriali: Fiat Chrysler è salita dell’1%, Finmeccanica +1,2%, Prysmian +1,3% e Brembo +2,5%. 

Nel Lusso, Ferragamo +0,9%. Safilo (+1,7%) ha annunciato il rinnovo della licenza con Hawaianas.

Fuori dal paniere principale, la Centrale del Latte Torino ha guadagnato l’8%, Banzai +3,8%.

Tonfo di Cerved (-4,46% a 6,75 euro) dopo che Cvc Capital Partners ha collocato poco meno del 15% del capitale. Il titolo ha comunque chiuso sopra il prezzo di collocamento a 6,55 euro.

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