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Allarme Spagna e Bonos sotto tiro: Le Borse scommettono su Bernanke e sulla Cina. Milano positiva

Pioggia di vendite sui Bonos che obbligano la Spagna ad alzare i rendimenti dei titoli di Stati oltre il livello di guardia del 7% – I mercati si aspettano però una nuova iniezione di liquidità dalla Fed mentre il Fondo Monetario aumenta le sue risorse con il concorso della Cina – Banche sotto tiro – Piazza Affari in altalena.

Allarme Spagna e Bonos sotto tiro: Le Borse scommettono su Bernanke e sulla Cina. Milano positiva

E BORSE SI AFFIDANO A BERNANKE E ALLA CINA

CORRIDA DRAMMATICA PER I BONOS. E I LIGRESTI

La risposta negativa dei mercati continua. I listini asiatici, che ieri mattina avevano promosso l’esito favorevole delle elezioni greche, hanno accusato diffusi ribassi, in sintonia con quanto successo in Europa. A Tokyo l’indice Nikkei 225 viaggia con un ribasso dello 0,30%, l’Hang Seng di Hong Kong dello 0,27%.

Copione meno negativo per Wall Street: Dow Jones -0,20%, S&P 500 +0,14% e Nasdaq+0,78%. Ormai l’attenzione dei mercati è concentrata sulla riunione del Fomc di oggi e domani. Gli operatori scommettono su una nuova iniezione di liquidità da parte della banca centrale. Altro spettacolo d’eccezione in programma: l’audizione di Jamie Dimon di Jp Morgan al Senato, dove dovrà spiegare la perdita di 3 miliardi di dollari in derivati.

Nell’attesa s’indebolisce il dollaro, recupera posizioni l’euro, trattato a 1,2612.

Intanto una notizia positiva arriva da Los Cabos, Messico. L’aumento delle risorse a disposizione del Fmi è cosa fatta: 456 miliardi di dollari che vanno ad aggiungersi ai 380 già in dotazione per gli interventi di Christine Lagarde. A versare le nuove garanzie sono stati 12 Paesi tra cui Russia, India e Sud Africa. Ma il contributo più rilevante arriva dalla Cina.

Scongiurata Dracmageddon, non si placa la tensione in Europa. Stavolta il cratere che si allarga torna a muovere in direzione della Spagna, investita da una pioggia di vendite sui titoli di Stato (che ha portato i rendimenti oltre il 7%,%), considerato il livello “di non ritorno”, quello oltre il quale un Paese non riesce a fare quadrare i conti fra deficit pubblico e costo degli interessi. Quando Grecia, Irlanda e Portogallo superarono il 7%, dovettero chiedere aiuto all’Europa.

A Milano l’indice FtseMib è sceso del 2,8%, un dato che al netto dello stacco dividendi si riduce a -1,6%. Madrid ha perso il 2,9%.

I ribassi di Milano e Madrid si legano all’andamento dei titoli di Stato di Italia e Spagna, che hanno registrato oggi una forte crescita dei rendimenti. Il rendimento del Btp decennale è salito al 6,05% dal 5,90% di venerdì scorso e lo spread con il Bund si è allargato a 464 (+18 punti base).

Assai meno agitati gli altri listini. A Londra l’indice Ftse100 è salito dello 0,2%, il Cac 40 di Parigi è sceso dello 0,6%, il Dax di Francoforte ha guadagnato lo 0,3%.

Al solito, le tensioni si sono tradotte in una sofferenza per i titoli del settore finanziario, a partire dalle banche. Unicredit è scesa del 4,2%, Intesa -2,5% (ha staccato 5 cents di dividendo), Banco Popolare -0,9%, Ubi -3%, Bper -4,7%. Ad una settimana dalla presentazione del nuovo piano industriale MontePaschi -3,4% scivola di nuovo sui minimi. Entro il 30 giugno la banca dovrà adeguarsi alle richieste dell’Eba sui nuovi requisiti patrimoniali. All’appello manca ancora 1 miliardo sui 3,3 richiesti. Solo una parte arriverà dalla cessione di Biverbanca e di 200 sportelli di Antonveneta. Il resto dai Co.Co.Bond che dovranno essere offerti al 14-15% per essere appetibili.

Generali è scesa dell’1,5%, Mediobanca ha perso il 5,3%. Mediolanum -5,5%.

Oggi ennesimo cda di fuoco per Fonsai. All’ordine del giorno le richieste dell’Isvap che ha chiesto, entro 15 giorni, l’avvio di azioni di responsabilità ed altre iniziative per recuperare i quattrini andati in fumo in operazioni cone le “parti correlate”, ovvero i Ligresti. Nel frattempo risulta scaduta l’offerta Palladio Sator, ma il dossier si arricchirà oggi di nuovi particolari.

Buona, al contrario, la tenuta dei titoli industriali: Pirelli +1%, Prysmian +1,9%, StM +3%, Finmeccanica segna un altro 2% di rialzo dopo un lusinghiero report di Ubs.

Forte discesa delle utility: Enel ha perso il 3,1% e dopo lo stacco del dividendo è finita a 2,254 euro, nuovo minimo assoluto. A2A è caduta in ribasso del 5,1%, Iren -2,4%, anche A2A e Iren hanno staccato il dividendo.

Igli, che detiene circa il 29,96% del capitale di Impregilo, ha pubblicato il prospetto informativo relativo all’attività di sollecitazione di raccolta di deleghe di voto, in vista dell’assemblea di Impregilo del 12 luglio prossimo. Igli intende svolgere la sollecitazione delle deleghe di voto con riferimento al punto 1 all’ordine del giorno dell’assemblea, sulla revoca degli amministratori in carica: su questo punto la società Igli chiede di votare contro la revoca degli amministratori in carica, si legge nella nota.

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