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Alitalia, Di Maio dietrofront: Fs solo partner tecnico

Di fronte al dissenso del ministro Tria, Di Maio è costretto a rimangiarsi la proposta di far entrare le Fs nel capitale di Alitalia che, a soli sette giorni dalla scadenza della procedura di vendita, resta nel caos mentre i sindacati cominciano a mobilitarsi

Alitalia, Di Maio dietrofront: Fs solo partner tecnico

E’ durata solo poche ore la presunta soluzione al rebus Alitalia sbandierata dal vicepremier grillino Luigi Di Maio che, a una settimana dalla scadenza della procedura di vendita, pensava di aver trovato la quadra obbligando le Ferrovie dello Stato a svenarsi per entrare nel capitale della compagnia aerea al fianco di un partner industriale internazionale da trovare tra easyJet e Delta.

Probabilmente il netto dissenso del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha bocciato sul nascere il piano Di Maio.

Ieri sera Di Maio è stato infatti costretto a fare marcia indietro e ad ammettere che le Ferrovie dello Stato potranno diventare un partner tecnico di Alitalia ma non di più. Molta freddezza anche da parte di Delta e di easyJet che vogliono vedere se Alitalia avvierà la ristrutturazione prima di imbarcarsi in un affare dall’esito molto dubbio. Ma ristrutturare vuol dire, in questo caso, tagliare posti di lavoro e stipendi e il governo non vuole scontrarsi con i sindacati a pochi mesi dalle elezioni europee.

Non per caso c’è chi dentro la maggioranza comincia a suggerire al governo di far slittare a fine anno la scadenza per la procedura di vendita della compagnia aerea. Ma sia i sindacati dei piloti e degli assistenti di vola che quelli del personale di terra cominciano ad innervosirsi e annunciano la mobilitazione dei lavoratori prima di decidere forme di lotta più dure

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