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Agricoltura, Coldiretti: “Con i voucher recuperati 50mila posti”

Al via la procedura Inps per il ritorno dei buoni lavoro in agricoltura, dove saranno usati per pagare le prestazioni occasionali di disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti – Il decreto Dignità ha più che triplicato la durata massima del rapporto di lavoro – Secondo l’associazione, “nei campi non ci sono mai stati gli abusi registrati in altri settori”

Agricoltura, Coldiretti: “Con i voucher recuperati 50mila posti”

Al via la procedura Inps per l’utilizzo dei voucher in agricoltura dopo la semplificazione introdotta dal Decreto Dignità, convertito in legge a inizio mese. Tra le novità, l’allungamento della durata da 3 a 10 giorni entro cui è possibile svolgere la prestazione occasionale.

Secondo Coldiretti, con i voucher “circa 50mila posti di lavoro occasionali possono essere recuperati con trasparenza nelle attività stagionali in campagna dove sono impiegati soltanto per le attività svolte da disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti che non siano stati operai agricoli l’anno precedente”.

Con il ritorno dei voucher in agricoltura, sottolinea l’associazione in una nota, “si riaffermano i principi originari senza gli abusi che si sono verificati in altri settori e si assicura al settore uno strumento agile, flessibile che semplifica rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestività tipica di una attività condizionata dalla natura ma che offre anche una opportunità di integrare il reddito delle categorie più deboli”.

Prima di essere aboliti nel 2017, i voucher erano stati introdotti nel 2008 con una circolare Inps che per la prima volta autorizzava la raccolta dell’uva attraverso i buoni lavoro. In seguito la possibilità di utilizzare i voucher era stata estesa anche alle altre attività di agricole, ma – sottolinea la Coldiretti – il settore “è rimasto fedele all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti, cassintegrati e disoccupati) a differenza degli altri comparti produttivi”.

Meno del 2% del totale dei voucher – continua l’associazione – è stato impiegato in agricoltura, “dove i buoni lavoro sono nati e rappresentano un valido contributo all’emersione del lavoro sommerso. Non è un caso che il numero di voucher impiegati in agricoltura sia praticamente rimasto stabile dal 2011, senza gli abusi che si sono verificati in altri comparti. In agricoltura sono stati venduti negli ultimi cinque anni prima dell’abrogazione poco più di 2 milioni di voucher, più o meno gli stessi dei 5 anni precedenti, pari all’incirca a 350mila giornate/anno di lavoro. Il valore complessivo delle integrazioni di reddito accordate per le prestazioni a pensionati, studenti, cassintegrati e disoccupati ammonta – conclude la Coldiretti – a circa 22 milioni di euro all’anno mentre la regione dove sono stati più impiegati è il Veneto con poco più di un quarto del totale”.

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