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Affitti, la cedolare secca conviene: ecco perché

Dopo il decreto casa della scorsa primavera, da quest’anno chi ha una casa da affittare ha due ragioni in più per scegliere la cedolare secca.

Affitti, la cedolare secca conviene: ecco perché

Per chi è proprietario di una casa e intende affittarla, quest’anno è particolarmente conveniente la cedolare secca, ovvero la tassazione opzionale sui redditi da locazione abitativa che sostituisce l’Irpef e le relative addizionali, esentando anche dal pagamento delle imposte di registro e di bollo sul contratto d’affitto.

PERCHE’ CONVIENE SCEGLIERE LA CEDOLARE SECCA?

Le ragioni della convenienza sono due:

1) con il decreto casa trasformato in legge lo scorso maggio, la cedolare secca sugli affitti a canone concordato è stata ridotta dal 15 al 10% nel quadriennio 2014-2017 (la riduzione è però valida però solamente nei comuni ad alta intensità abitativa e in quelli che hanno dichiarato lo stato di emergenza negli ultimi cinque anni), mentre sugli altri tipi di contratto la tassazione resta al 21%;

2) la percentuale di abbattimento dei canoni ai fini Irpef è scesa dal 15 al 5%.

QUALE SCADENZA E’ IN ARRIVO?

Il primo dicembre scadono i termini per il pagamento della seconda rata di acconto della cedolare secca. L’acconto è dovuto se l’importo dell’imposta sostitutiva dovuta per l’anno precedente supera i 51,65 euro. 

QUALI SONO I CODICI TRIBUTO?

Per pagare la cedolare secca con il modello F24 è necessario indicare uno dei seguenti codici tributo:

– 1840 per la prima rata dell’acconto;

– 1841 per la seconda rata o dell’acconto o il pagamento in unica soluzione;

– 1842 per il saldo.

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