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Abi: intervento Ue è costato 12 miliardi alle banche italiane

È questa la stima fornita dal direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, a margine del Forum Confcommercio a Cernobbio, commentando la sentenza del Tribunale Ue, che ha bocciato l’operato della Commissione europea guidata da Margrethe Vestager sulla vicenda Tercas – “Ci sono gli estremi per chiedere il risarcimento”.

Abi: intervento Ue è costato 12 miliardi alle banche italiane

Il mancato intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi nel salvataggio delle banche in crisi, dovuto a una decisione della Commissione di Bruxelles che ora è stata delegittimata dalla sentenza del Tribunale Ue, chiamato a pronunciarsi sulla vicenda Tercas-Popolare di Bari, ha comportato per il sistema bancario italiano un esborso di 12 miliardi. È questa la stima fornita dal direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, a margine del Forum Confcommercio a Cernobbio. Sabatini è tornato sulla sentenza del Tribunale Ue, che ha bocciato l’operato della Commissione europea guidata da Margrethe Vestager sulla vicenda Tercas. “La decisione adottata da Bruxelles ha impedito l’utilizzo dei fondi del Fitd per effettuare quegli interventi preventivi che in passato hanno consentito di minimizzare oneri crisi – riassume – questo ha comportato che venendo meno quella strada fossero adottate misure più traumatiche. Il problema nasce dall’interpretazione che la sentenza commissione europea ha dimostrato errata che vedeva negli interventi del Fondo un aiuto di stato”.

Secondo Sabatini quindi “i maggiori oneri derivanti dall’impossibilità di utilizzare il Fondo hanno comportato un esborso a carico delle altre banche di circa 12 miliardi che sarebbero stati usati in maniera più produttiva per fare credito e ricapitalizzare le banche. Sicuramente c’è stato un impatto negativo per l’intero settore derivante da questa interpretazione del quadro normativo europeo”. La sentenza apre la porta alle possibilità di chiedere un risarcimento: “Credo che il danno che il settore bancario ha subito anche in termini di reputazione, di eccessive svalutazioni di crediti deteriorati, debba essere ristorato. Ora è stata restituita la possibilità ai sistemi di garanzia di depositi italiano e europei di fare interventi precoci per la gestione preventiva delle crisi delle banche, quindi c’è uno strumento in più. Una volta che la sentenza sarà passata in giudicato saranno verificate tutte le strade percorribili”.

L’ipotesi del risarcimento è stata sostenuta anche dal parlamentare Bruno Tabacci, leader di +Europa Centro Democratico, in un’intervista rilasciata a FIRSTonline, in cui il politico, esperto di questioni bancarie, ha sostenuto che “dando ragione all’Italia il Tribunale Ue ha riscritto le vicende bancarie di questi anni e ora bisognerà valutare lo spazio per eventuali azioni di rivalsa e di risarcimento nei confronti della Ue a tutela dei risparmiatori”. Su FIRSTonline il testo completo dell’intervista.

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