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Abi dimezzata, i due schiaffi di Messina su settimana corta e aumenti contrattuali spiazzano la Confindustria delle banche

Come successe alla Confindustria quando la Fiat di Marchionne uscì , così oggi i due colpi da ko di Intesa Sanpaolo di Messina sulla settimana corta e sugli aumenti contrattuali mandano al tappeto l’Abi che non sarà più quella di prima

Abi dimezzata, i due schiaffi di Messina su settimana corta e aumenti contrattuali spiazzano la Confindustria delle banche

L’Abi, un tempo potente Confindustria delle banche, non sarà più quella di prima. I due colpi da Ko che in poche settimane le ha rifilato Carlo Messina, il capo indiscusso di Intesa Sanpaolo e il più importante banchiere d’Italia, l’hanno stordita, spiazzata, delegittimata. Prima la netta presa di distanze sullo smart working e sulla settimana di quattro giorni, che Intesa Sanpaolo ha sperimentato prima di tutti e codificato in un accordo con i sindacati malgrado i mal di pancia dell’Abi, e da ultimo l’annunciato aumento contrattuale di 435 euro al mese dopo aver ritirato la delega a trattare alla stessa Abi, hanno steso la Confindustria delle banche. Messina ha fatto quello che nel 2011 aveva fatto Sergio Marchionne in Confindustria quando, accertato che l’organizzazione degli industriali non era in grado di raccogliere l’innovativa sfida lanciata dalla Fiat sulle relazioni industriali, non perse tempo in sterili confronti e portò la casa automobilistica torinese fuori dalla Confindustria. Da allora l’organizzazione degli industriali non si è più ripresa e ha perso il ruolo di protagonista che aveva sulla scena politica, sindacale ed economica italiana, accontentandosi di una funzione marginale. Ora, fatte le debite proporzioni e considerando la diversità delle situazioni, il doppio uppercut di Messina all’Abi ha avuto lo stesso effetto, mandando al tappeto l’Abi del volenteroso Antonio Patuelli. Se un’organizzazione imprenditoriale non è in grado di rappresentare la maggiore realtà associata – ieri la Confindustria con la Fiat e oggi l’Abi con Intesa Sanpaolo – puo’ dire quel che vuole ma il downgrading e la perdita di ruolo sono sotto gli occhi di tutti.

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