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UniCredit premia il food Made in Italy di Emiliana Conserve

Sottoscritti Sustainability Linked Minibond per 8 milioni di euro emessi dalla più grande impresa emiliana della filiera del pomodoro a sostegno di innovazioni nei cicli produttivi volte a ottenere risparmi energetici e delle risorse idriche e nuove tipologie di imballi ecosostenibili.

UniCredit premia il food Made in Italy di Emiliana Conserve

Una banca che crede nella sostenibilità dell’agroalimentare e sottoscrive minibond per 8 milioni di euro. Lo ha fatto UniCredit mediante i Sustainability Linked Minibond emessi da Emiliana Conserve. Una Spa di Busseto che insiste sull’esportazione del pomodoro italiano ma punta sull’eccellenza delle produzioni. L’operazione finanziaria é garantita da Sace, ma ha il valore delle buone performances agricole di casa nostra. Esprime ,ovviamente, anche il senso di una direzione di marcia compatibile con l’ambiente e con i piani eco dell’agricoltura italiana. Più la finanza celebra gli sforzi delle imprese italiane, più cresce la credibilità delle aziende agricole.

La sottoscrizione prevede anche un meccanismo di aggiustamento del margine finanziario che contempla la riduzione o l’aumento del tasso di interesse al raggiungimento del target previsto nelle clausole di sostenibilità. In sei anni l’azienda si impegna a raggiungere le percentuali del 100% sia di energia elettrica acquisita prodotta da fonti rinnovabili che di pomodoro lavorato proveniente da Filiera Sostenibile Certificata “EMILIANA 5.0”.

Nello stabilimento di Busseto ex Cirio vengono prodotti molti formati di pomodoro, rendendo la struttura la più grande azienda privata del nord Italia .Le 250 mila tonnellate annue di pomodoro fresco trasformato, il fatturato di circa 100 milioni di euro di cui il 50% export, sono stati i pilastri che UniCredit ha valutato per sostenere le nuove sfide. Gian Mario Bosoni é il CEO di Emiliana Conserve cui non sfugge lo scenario europeo e mondiale dei prossimi anni, orientato al rispetto dei principali driver di sostenibilità. “Il Made in Italy autentico, di qualità e sostenibile rappresenta il valore cardine che guida l’operatività della nostra azienda”. Da cui le nuove operazioni finanziarie? “ Sì, stiamo realizzando un importante piano di investimenti industriali destinati ad introdurre ulteriori innovazioni nei nostri cicli produttivi, ad ottenere risparmi energetici e delle risorse idriche nonché ad utilizzare nuove tipologie di imballi ecosostenibili.”  D’altronde un anno fa é stato redatto il primo Bilancio di Sostenibilità.

Circa UniCredit é noto che la banca é preparata per le soluzioni di finanziamento legate a obiettivi ESG. Andrea Burchi, Manager Centro Nord spiega così l’operazione: ” É la conferma dell’impegno del nostro Gruppo nel supportare le imprese del territorio in un virtuoso percorso di internazionalizzazione e nell’indirizzare le energie verso un futuro ecosostenibile.” Nel cuore della Food Valley italiana, il binomio banca – imprese dovrà dimostrare ora di saper stare dentro un sistema di scambi e di internazionalizzazione dei prodotti della terra. La stessa politica agricola europea in vigore dal 2023 con un budget iniziale di 340 miliardi di euro chiede il sostegno del sistema bancario. L’Italia su questo versante ha alle spalle una lunga tradizione con modelli studiati e imitati da grandi banchieri. Ora é la volta dell’eco finanza che in terra Emiliano-romagnola in sostanza accetta quella tassonomia approvata dall’Ue che incoraggia gli investimenti privati per un’economia climaticamente neutra.

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