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Mancati pagamenti delle imprese italiane: calano i numeri ma aumenta la severità

Le aziende che esportano nei mercati internazionali e ricercano strumenti di tutela dagli insoluti esteri non devono dimenticare il rischio di mancato pagamento rispetto a una controparte italiana. Euler Hermes Italia illustra i trend dei mancati pagamenti delle imprese nazionali: calo numerico ma aumento degli importi medi.

Mancati pagamenti delle imprese italiane: calano i numeri ma aumenta la severità

L’azienda del gruppo Allianz, nonché leader nel settore delle assicurazioni crediti, Euler Hermes, ha presentato ieri a Milano presso propria sede italiana, Euler Hermes Italia, il Report dei Mancati Pagamenti delle imprese italiane rispetto all’anno 2013. Questo perché, nell’ambito di un contesto economico in cui molte aziende italiane scelgono di esportare nei mercati internazionali e, dunque, si impegnano nella ricerca di strumenti atti a evitare gli insoluti da parte delle controparti estere, è bene non dimenticare che il rischio di mancato pagamento da parte di un’azienda connazionale esiste ancora.  

Il Report di Euler Hermes Italia (che si allega) illustra i risultati della ricerca rispetto ai debiti non onorati delle imprese italiane e ciò che si deduce dall’analisi della Compagnia è una situazione ambivalente dei debiti italiani. Laddove, infatti, i mancati pagamenti delle imprese italiane siano diminuiti da un punto di vista numerico rispetto all’anno precedente (sia sul mercato italiano, -18%, sia sui mercati internazionali, -17%), è però notevole l’aumento degli importi medi non pagati. Quest’ultimo dato è ravvisabile nell’indicatore di severità che è drammaticamente cresciuto nel 2013 rispetto al 2012, sia per gli importi medi in Italia (+9%) sia per quelli all’estero (+6%).

I mercati che hanno fatto registrare il maggior numero di insoluti sono la siderurgia e il mercato delle commodities. Le materie prime, in particolare, sono quelle che hanno riportato i livelli di insoluti più alti (mancati pagamenti per circa €94.000). Le regioni che registrano poi gli importi maggiori nei mancati pagamenti risultano essere: l’Emilia Romagna, la Lombardi e il Lazio.

Secondo Michele Pignotti – Capo della Regione Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa di Euler Hermes – sono due i fenomeni che stanno incidendo negativamente sui livelli medi dei mancati pagamenti: da una parte, la contrazione economica e, dall’altra, la stretta creditizia (o credit crunch) le quali, unitamente, generano un calo sul fronte della liquidità aziendale, inasprendo ulteriormente la situazione finanziaria dell’impresa.

Si potrebbero definire “controcorrenti” il mercato degli alimenti e il mercato tessile che, nell’ultimo anno, si sono distinti per una contrazione o comunque per una stabilizzazione nei livelli dei mancati pagamenti. Tuttavia, la maggior parte dei settori è decisamente in una fase di “attivo” dal punto di vista degli insoluti.

Secondo le previsione di Euler Hermes Italia, nel 2014 dovremmo assistere a un miglioramento rispetto alla severità degli importi nel nostro Paese ma, perché tale miglioramento sia significativo, occorreranno riforme strutturali da parte del Governo per far ripartire la crescita in tutti i settori. 


Allegati: CS Report mancati pagamenti ita – Ediz 2014 – def.pdf

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