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25 Aprile, Mattarella: “La storia non si riscrive”

Manifestazioni popolari in tutto il Paese per celebrare l’anniversario della Liberazione dopo le assurde polemiche dei giorni scorsi – Milano reagisce alla squallida provocazione degli ultrà fascisti vicino a Piazzale Loreto

25 Aprile, Mattarella: “La storia non si riscrive”

Fra ministri leghisti che scelgono di non celebrare il giorno della Liberazione, polemiche all’interno del Governo sul significato stesso di questa ricorrenza e squallide manifestazioni di tifosi neofascisti a Piazzale Loreto, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prende una posizione chiara e indica la strada da seguire. “I giovani facciano propri i valori costituzionali – ha detto il Capo dello Stato alla vigilia del giorno della Liberazione – La festa del 25 aprile ci stimola a riflettere su come il nostro Paese seppe risorgere dopo la tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Un vero secondo risorgimento”.

Secondo Mattarella, “conoscere la tragedia, il cui ricordo è ancora vivo, ci aiuta a comprendere le tante sofferenze che si consumano alle porte dell’Europa che coinvolgono popoli a noi vicini. In moltissime località vengono ricordati le donne e gli uomini, i civili e i militari, i sacerdoti che contribuirono al riscatto del nostro Paese”.

Intanto mercoledì a Milano, nei pressi di Piazzale Loreto – luogo simbolo della Resistenza, dove furono esposte le spoglie di 15 partigiani e del Duce stesso – un manipolo del gruppo di ultrà laziali “Irriducibili” ha esposto uno striscione con scritto: “Onore a Benito Mussolini”. Ad accompagnare la sceneggiata, naturalmente, anche saluti romani e parole d’ordine codificate.

Ma per fortuna in Italia l’apologia del Fascismo non è permessa. Sono perciò scattate le indagini della Digos di Milano e Roma, coordinate dal capo del pool antiterrorismo milanese Alberto Nobili, che hanno portato a identificare il capo degli ultrà laziali, altri 18 Irriducibili e tre supporter dell’Inter. Per i 22 ultrà identificati l’ipotesi di reato è quella di “manifestazione fascista”, prevista dall’articolo 5 della Legge Scelba del 1952.

“Idioti che invece di andare a vedere una partita di pallone vanno in giro a far casino”, ha commentato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, evitando accuratamente di prendere le distanze in modo esplicito dai contenuti neofascisti della manifestazione.

La S.S. Lazio, invece, ha diffuso una nota ufficiale per “prendere nettamente le distanze da comportamenti e manifestazioni che non rispondono in alcun modo ai valori dello sport sostenuti e promossi dalla società da 119 anni”.

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